Arrivammo davanti al portone di casa. Nella strada c'era molta altra gente. Quella era sempre stata una zona di passaggio. Era anche per questo che avevo scelto di abitare lì.
Ma non erano questi i miei pensieri in quel momento. Mi fermai a pochi metri da casa. Tra me e la verità vi erano due piani di scale, una fotografia e una decisione da prendere. Non avevo altri dubbi se non su Jaspreet.
"Ci separiamo qui, oppure mi dici la verità", le dissi e dal suo sguardo compresi che lei avesse già intuito le mie intenzioni.
"Andrea, è veramente pericoloso. Entriamo almeno nel portone, non qui".
"Qui invece va benissimo. Ci sono le persone che vanno e vengono, se devo morire, allora sarà su questa strada. Uccidimi qui".
Jaspreet mi guardò sorpresa.
"Forse avrei voluto farlo, ma non più adesso", mi rispose.
"Hai detto che è pericoloso rimanere qui, allora dimmi come stanno le cose e fallo in fretta".
"Ho scoperto dei quadri, e quando l'ho scoperto, ho preteso di far parte di tutto ciò. I miei responsabili non avevano scelta, ho pensato, ma ora so che mi sbagliavo. Avrebbero infatti potuto uccidermi, ed invece hanno preferito utilizzare le mie capacità. Ero pagata bene per le perizie, ma da quel momento il denaro aumento. Sono andata avanti per anni in questo modo, poi ho conosciuto Michele".
"Michele?", ripetei stupito.
"Sì. È stato lui ad introdurre la mia società nel mondo delle opere rubate e sostituite con delle copie. Le cifre che girano sono a moltissimi zeri e le complicità create sono così fitte che a nessuno verrebbe voglia di distruggere questo meccanismo perfetto".
"Eppure sta succedendo, perché?", le chiesi.
"Iniziai ad approfondire la conoscenza con Michele. Vendevamo i quadri utilizzando una rete di contatti a Roma. Eravamo introdotti in molte ambasciate, io come esperta d'arte e lui come assicuratore noto nel settore. Ma in realtà all'interno di esse c'erano i compratori. Ma io ero avevo altre intenzioni, l'arte per me era più importante del denaro. Così ho scavato nella vita di Michele ed ho capito che avrei dovuto sapere anche qualcosa dei suoi genitori, i fondatori dell'impero assicurativo, morti in un incidente come mi aveva raccontato lui. E così ho fatto, ma non da sola. Il mio fidanzato era un carabiniere di Roma. Sapevamo che fosse pericoloso, ma qualcosa ci ha spinti a farlo. Poi, una notte che non dimenticherò mai più, mentre rientrava in caserma, la sua auto è stata fermata e lui è stato ucciso con due colpi di pistola. La sua morte è rimasta inspiegata, ma in realtà io sapevo la verità, ma non mi sono fidata di nessuno. Ho iniziato a mettere pressione a Michele, fino a rubare dei quadri che erano già promessi ai suoi clienti e li ho nascosti nella chiesta a Barcellona. Poi sono sparita. E da quel momento, ho ricattato Michele fino a farlo impazzire. Lettere, mail, telefonate, volevo la verità sui quadri e soprattutto sulla morte del mio amore".
"E poi sono arrivato io...".
"Poi sei arrivato tu e le cose sono precipitate".
"Hai tentato di uccidermi".
"Quel giorno ti seguivo, ero in quel bar, è vero, ma non mi sono neppure avvicinata a te. C'era un uomo, capelli biondi, ad un certo punto ti ha offerto la sua bustina di zucchero e tu l'hai presa. Poi ti ho seguito fuori dal bar. Camminavo molto vicino a te. C'era altra gente intorno e poco oltre anche l'uomo del bar. All'improvviso hai rallentato il passo, eri scosso, hai iniziato a camminare in un modo strano, barcollando. Ho capito in quel momento che ti avessero avvelenato, ed infatti sei caduto in terra ed io ti ho soccorso".
Passai la mano sulle labbra. Una sete improvvisa, che scaccia deglutendo.
"Dovrei crederti?".
Jaspreet mise una mano nella sua giacca. Istintivamente feci un passo indietro.
"Ho fotografo l'uomo. Guarda", mi disse ruotando il suo telefono verso di me.
Guardai lo schermo e non ebbi dubbi. Un Diego invecchiato, ma era lui, ne ero certo.
"È una lunga storia, Jaspreet. Ora vai via, non puoi più fare nulla né per me, né per la morte del tuo fidanzato. È finita, non vedi?", le dissi allargando le braccia.
Lei mi guardò cambiando espressione.
"Non è finita".
Misi le chiavi nel portone, aprii.
E unmomento dopo non eravamo più soli.
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A pelo d'acqua
Mystery / Thriller@ pubblicato cartaceo da Edizioni della Goccia: Andrea è un medico. Vive a Torino, la sua è una vita solo apparentemente normale. Ha una sola passione: l'arte. Ed è proprio questa che lo porta ad imbattersi in una storia che cambierà la sua vita r...