Le volanti della Polizia attesero l'arrivo dell'ispettore Grimaudo. La sua auto arrivò dopo qualche minuto. Lei salutò i colleghi e li invitò ad attenderla. Ebbe ancora un presentimento. Volse allora lo sguardo verso il lato opposto della strada, ma non poté scorgere la figura di Michele Bombati che aveva già lasciato la scena. Scosse la testa, sentendosi in colpa per quell'inutile pensiero.
"È una storia strana, Nicole", disse il collega che era con lei e che io avevo già visto in ospedale.
"La più strana, fino ad oggi, Mauro".
"Cosa pensi di trovare qui?".
"È proprio questo il punto: all'inizio non lo sappiamo mai. Abbiamo un omicidio, una donna –normale-, che faceva un lavoro –normale-. Il solo pensiero che si tratti di un omicidio per questioni personali, per amore, per invidia, per denaro, non è tra le possibilità che valuto, potrei sbagliarmi, ma nessuno pagherebbe due killer come quelli per uccidere per questioni così comuni".
"Però pensi al denaro".
"Sì, ma non sappiamo ancora in quale forma e di quale sostanza sia fatto".
"Allora saliamo e vediamo chi è Michele Bombati".
Suonarono il campanello.
Una segretaria, con voce sorpresa rispose all'invito dei poliziotti ed aprì la porta. Nicole Grimaudo ed il suo vice entrarono, ma la donna addetta alla portineria, sbarrò loro il passo. Grimaudo, che aveva preceduto il collega, si fermò e con estrema educazione, si qualificò.
"Posso sapere dove andate?".
"Sopra, al secondo piano, all'assicurazione", lasciando intendere che oltre non avrebbero detto.
"Prego", rispose la donna che avrebbe invece scodellato qualche milione di domande.
Una donna anziana, con un cagnolino bianco, sopraggiunse al piano terra e schizzò via con una velocità impensabile soltanto per non rimanere coinvolta nel crocchio che si era formato tra i due poliziotti e la donna. La Grimaudo la squadrò, ma decise di non fermarla.
Arrivati al secondo piano, non dovettero suonare perché la segretaria aprì immediatamente la porta.
Era vestita in modo elegante.
Un rossetto delicato, uno sguardo intelligente. Due occhi che erano fulmini.
"Possiamo entrare?", chiese Mancini, il vice di Grimaudo, mostrando il distintivo.
"Certamente, cercate...?", chiese la segretaria ignorando che le domande non sarebbero spettate a lei.
"Michele Bombati, lavora qui?".
"Sì, però adesso non c'è".
"E dov'è?", chiese la Grimaudo.
"Non lo so. Di solito rientra dopo pranzo, ma oggi non l'ho ancora visto".
"Ed è sola, ora? Non lavora nessun altro qui?".
"Nessun altro, soltanto io e il dottor Bombati. A volte arrivano i capi dalla sede centrale, ma questa settimana non sono previste riunioni".
Nessuna inclinazione della voce, nessun cambio di luce negli occhi, né altri segni evidenti di disagio. Si trattava della segretaria perfetta, oppure recitava perfettamente una parte. In tutti i casi, non aveva formulato alcuna obiezione al loro ingresso.
"Possiamo dare un'occhiata?".
"Sì, certo, però mi scusi, cosa volete in particolare?".
"Le ho già detto, cerchiamo il dottor Bombati".
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A pelo d'acqua
Mystery / ThrillerAndrea è un medico. Vive a Torino, la sua è una vita solo apparentemente normale. Ha una sola passione: l'arte. Ed è proprio questa che lo porta ad imbattersi in una storia che cambierà la sua vita riportandolo nel suo passato. E poi c'è Jaspreet u...