MESI DOPO

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Non mi salvai. Il dosaggio dei medicinali che mi avevano obbligato ad ingerire era stato troppo anche per il mio cuore che aveva coraggiosamente superato i due infarti.

Ma non rammaricatevi per questo, avevo sofferto a sufficienza nella mia vita.

Ida Gelmini è stata fermata all'aeroporto di Malpensa pochi giorni dopo la mia morte, aveva con sé moltissimo denaro e molto altro da spiegare agli inquirenti.

Renato e Diego sono stati arrestati. Il primo era diventato un importante industriale nel settore delle armi ed il sospetto che ci fossero protezioni importanti alle sue spalle è tuttora presente, ma non provato. Diego era la sua guardia del corpo e il responsabile della sicurezza dell'azienda.

Di mio cognato, Michele, non si hanno più tracce dal giorno della sua sparizione. Nessuno degli inquirenti sa della sua presenza nella mia casa il giorno della mia morte.

Vorrei tanto sapere che fino ha fatto l'ispettore Grimaudo, ho provato farle visita nei sogni per ringraziarla ma non mi è stato concesso.

Ma la storia non si è conclusa così.

C'è dell'altro.

Un'altra persona invece ha portato a termine quello che avrei voluto fare io.

A lui infatti avevo lasciato le copie della fotografia e la memoria che mio cognato pensava di aver buttato in quel cestino. Io invece l'avevo raccolta e nascosta per anni, fino quasi a dimenticarla.

Una memoria che riportava le somme ottenute dalla vendita dei quadri e poi girate a chi, negli anni di "mani pulite", aveva gestito gli appalti più importanti d'Italia.

Era questo il segreto per cui eravamo morti: il sistema dei Bombati era passato da finanziare le BR al sostentamento della corruzione delle Istituzioni.

Nella stessa memoria, bontà sua, Michele aveva riportato la mia totale estraneità in tutti i fatti criminali in cui la famiglia Bombati era stata coinvolta.

Il tutto glielo consegnai a mio figlio il giorno prima di partire per Barcellona e lui è stato così capace da consegnarla alle Autorità. È lui che mi ha salvato.

È cresciuto all'improvviso ed ora vive in una località protetta scortato dagli uomini dell'Arma.

Il capitano Toscani, sono certo, saprà usare la memoria di Michele per colpire chi si è sporcato le mani in questa storia.

Io, invece, so di essere morto con le mani pulite.

E tutto ciò mi basta.

A pelo d'acquaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora