L'inizio

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Ancora non riesco a crederci.

Sento Niall rigirarsi mentre dorme nel letto sopra il mio. Liam russa dall'altra parte della stanza, sono quasi tentato di lanciargli qualcosa per farlo smettere. Mi giro su un fianco e vedo il letto a castello di fronte al mio. Il braccio di Zayn penzola dal letto di sopra, mentre sotto c'è Louis. Chiudo gli occhi prendendo un profondo respiro e non riesco a trattenere un sorriso. È la prima notte all'interno della casa di X Factor e il mio cervello non accenna a voler rallentare, troppo impegnato a lasciarsi trasportare da ansia, eccitazione e adrenalina. 

I ragazzi probabilmente mi prenderebbero in giro se lo dicessi ad alta voce ma non vorrei vivere quest'esperienza con nessun altro né, tantomeno, da solo. 

Le ultime settimane sono state come delle montagne russe. Il divertimento e la speranza durante tutte le prove al Bootcamp. Il cuore in pezzi quando è stato chiamato l'ultimo ragazzo selezionato. Le lacrime una volta sceso da quel palco. La delusione e la consapevolezza di non essere abbastanza. La sorpresa quando io, loro e quattro ragazze siamo stati chiamati di nuovo davanti ai giudici. 

<< Grazie per essere tornati. A giudicare dalle vostre facce so che questo per voi è davvero difficile. Ci abbiamo pensato bene e a lungo, abbiamo pensato individualmente a ognuno di voi e crediamo che abbiate troppo talento per lasciarvi andare. Crediamo di aver avuto una grande idea: creare due gruppi>>

<< Abbiamo deciso di farvi passare come band>>

La prima cosa che ricordo dopo aver sentito quelle parole è di essermi girato verso i ragazzi, Louis che mi salta in braccio e poi l'abbraccio con tutti gli altri. Non ci conoscevamo ma avevamo tra le mani la possibilità di fare qualcosa di grande. Abbiamo accettato senza pensarci due volte e da quel momento abbiamo lavorato sodo per guadagnare la possibilità di vivere quel sogno.

Ci conoscevamo di vista naturalmente. Avevo sostenuto con alcuni di loro la prova di ballo e mi ricordavo di Zayn perché inizialmente si era rifiutato di esibirsi e questo aveva causato un po' di trambusto, ma l'unico con cui avevo davvero scambiato qualche parola era Louis. Il nostro era stato un incontro casuale, in bagno, subito prima di una prova. Ero talmente nervoso da aver provocato un mezzo disastro ma Louis anziché arrabbiarsi mi ha salutato, si è presentato e, con tono gentile e rassicurante, si è complimentato confessandomi che quando mi aveva sentito cantare in sala prove aveva subito pensato che uno come me ce l'avrebbe fatta sicuramente. Quando poi lo avevo incontrato di nuovo, dopo l'audizione finale, oltre a congratularsi aveva voluto scattare una foto con me scherzando sul giorno in cui avrebbe potuto vantarsi di essere stato il primo fan del famoso Harry Styles. Secondo lui uno con la mia voce, il mio carisma e un nome da pop star come il mio è semplicemente destinato a farcela.

Adesso, dopo le due settimane trascorse con i ragazzi nel bungalow della mia famiglia per conoscerci meglio, posso ammettere che quelle frasi mi avevano fatto sentire le farfalle nello stomaco.

In altre circostanze, se Louis fosse stato un normale ragazzo della mia scuola ad esempio, probabilmente avrei rischiato di prendere una cotta per lui ma, in quel momento, è stato istintivo per me riconoscerlo come un viso amico, una persona pronta a supportare anche un avversario che sulla carta avrebbe potuto rubargli quell'unico posto che lo avrebbe portato a realizzare il suo sogno. 

Forse è stato quello a farmi sentire da subito legato a lui o forse si trattava semplicemente della sua personalità visto che sembrava essere il preferito di tutti all'interno della band. Soltanto Liam non si è lasciato conquistare già dal suo primo sorriso perché, in effetti, i loro caratteri sono talmente forti e diversi da non poter evitare che ci fosse qualche attrito. Niente di irrimediabile però perché per la maggior parte di quelle due settimane trascorse insieme siamo sempre andati tutti d'accordo, anche loro.

L'esperimento di quella convivenza forzata è stato un po' un rischio - perché nulla ci assicurava di non andare incontro a un disastro -  però era necessario farlo non solo per conoscerci ma anche per capire se saremmo stati in grado di collaborare per tirare fuori qualcosa di buono dall'opportunità incredibile che avevamo avuto.

Probabilmente se fossimo stati più furbi avremmo passato più tempo a prepararci per la prova decisiva che ci aspettava a casa di Simon e meno tempo a giocare a calcio o a divertirci in piscina, ma ogni volta che la mia mente ritorna al momento in cui abbiamo ascoltato il verdetto di Simon sono sempre più convinto che, in fondo, sia anche grazie a questo che alla fine ce l'abbiamo fatta. 

<< La mia testa dice che è un rischio, il mio cuore dice chemeritate una possibilità e questo è quello che ha reso la scelta difficile.Ragazzi, ho preso una decisione. Seguo il mio cuore, siete passati>>


Lì in Spagna, il giorno della prova decisiva, c'erano band molto più brave e preparate di noi. Non sono state le nostre voci a convincere i giudici, siamo stati noi: la simpatia di Niall, la precisione di Liam, la semplicità di Zayn, il carisma di Louis e la mia finta sfacciataggine sono stati gli elementi in più, quelli che fanno parte della dinamica del nostro gruppo prima che della band.

Noi abbiamo cantato con il cuore e forse è stato per questo che Simon ha scelto di seguire il suo scegliendoci.

Prendo un altro profondo respiro e la mia mente torna di nuovo a quello stesso pensiero.

Noi.

Decisamente non vorrei vivere quest'esperienza con nessun altro.

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