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Take 27: arranged marriage

-Deve incontrare il suo futuro sposo.-

Dopo per aver sentito quella frase Minho rimase immobile per secondi interminabili.

Una flebile risatina nervosa uscì dalla sua bocca, cercando di riprendersi.

-Non si preoccupi Jisung sarà alle 5 quì senza dubbio!- esclamò rivolgendogli un sorriso forzato, prima di chiudergli la porta in faccia.

Entrò in camera ancora sconvolto.

Dopotutto doveva aspettarselo, Jisung era ricco ed era il minimo che la sua fimiglia si accordasse con un' altra per preservare la grossa eredità.

Quel poco che c'era stato tra lui e Jisung era solo sesso.
Nulla di più.
Nessun sentimento.
Solo un suo capriccio, un capriccio di Minho che curioso avrebbe voluto sapere come sarebbe stato farlo con un uomo.

Quindi non c'era nulla che lo rattristasse, che lo infastidisse o che lo facesse arrabbiare.

Si era autoconvinto di tutto ciò, ma in realtà dopo quella notizia una parte di se era rattristata, infastidita e arrabbiata.

Ovviamente non lo avrebbe mai ammesso a se stesso.

Guardò il suo orologio, erano quasi le tre di pomeriggio, se Jisung non era a casa in quel  momento come diceva mr. Park, allora doveva muoversi e andarlo a cercare.

Non aveva la minima idea di dove potesse essere, Jisung stava par la maggiorparte del tempo a pigrottare chiuso in casa.

Non usciva quasi mai, se non per andare in pasticceria.

Giusto la pasticceria!

Minho si sistemò la giacca e recuperò il suo cellulare e arrivò fino alla camera di Jisung.

La porta era chiusa a chiave, così bussò più volte senza ricevere però risposta.
La scassinò senza problemi ed entrò nella stanza:
Disordinata come al solito, letto disfatto e manga e videogiochi sparsi ovunque.
La finestra era spalancata, Jisung era sicuramente uscito da lì.
Accanto alla finestra c'era un albero, dove Minho aveva spesso visto il più piccolo arrampicarsi.

Saltò dalla finestra atterrando senza recarsi alcun danno e proseguì la sua ricerca.

Prima di arrivare alla pasticceria controllò anche in altri posti dove il minore poteva essersi nascosto.

Entrò in pasticceria, venendo accolto amorevolmente dai proprietari.

"Jisung è per caso passato di quì?" aveva chiesto, ricevendo però risposte negative da ogni persona presente nel negozio.

Avendo esaurito le idee continuò a camminare per le via della città, cliccando più volte sul contatto "Fighettina Jisung 💅" anche questa volta senza ricevere risposta.

Aveva cambiato di nuovo il nome del contatto: da "Checca Jisung 💅" a "Fighettina Jisung 💅" non cambiava molto, ma "fighettina" gli sembrava più cattivo così aveva messo quella.

Mentre camminava per le strade, una goccia d'acqua cadde sulla sua spalla, automaticamente alzò la testa per vedere se il cielo fosse scuro.

-Non ci credo.- strabuzzò gli occhi.

Non solo aveva notato che il cielo fosse limpidissimo in realtà, ma una figura familiare seduta sul tetto di un grattacielo.

Doveva aspettarmelo si disse riconoscendo Jisung.

Non lo riusciva a vedere chiaramente, ma la chioma blu lo aveva aiutato ed era quasi sicuro che fosse lui.

Dopotutto non si vedeva tutti i giorni un ragazzino che ciondolava tranquillamente tra i davanzali dei grattacieli.

Entrò nell' edificio, ma stavolta prese l' ascensore, ora che lo conosceva meglio sapeva benissimo che il minore non fosse affatto il tipo da suicidarsi, quindi fece con calma.

Arrivò all' ultimo piano e aprì la porta del tetto.

Jisung era lì seduto sul davanzale con in un mano il nintendo mentre ciucciava un leccalecca e dondolava le gambe nel vuoto.

Indossava gli auricolari e la musica era così alta che il maggiore riusciva a sentirla anche a qualche metro di distanza.

Si girò verso di lui levandosi un auricolare.

-Jisung devi tornare alla villa adesso, su non fare storie.- quasi quasi sarebbe tornato alla villa senza di lui per non fargli incontrare il suo promesso sposo, ma scartò l' idea e decise di fare come il sognor Park gli aveva chiesto.

Il più basso non gli rispose neanche rimise l' auricolare e per dispetto alzò per fino il volume della musica.

Il moro iniziava a perdere la pazienza, ci mancava solo che Jisung facesse uno dei suoi stupidi capricci.

La testa iniziava a girargli per via delle vertigini, ma cercò di resistere e non pensarci.

-Non farmi andare fin lì da te, e torna nel palazzo.- urlò in modo da farsi sentire.

-Finisco questa partita.- disse seguito da un "It's me Mario!" proveniente dal nintendo, segno che ne avesse appena iniziata una.

Minho sospirò e aspettò paziente che il minore perdesse o completasse il livello.

Come promesso una volta finita la partita, Jisung ripose il nintendo nella sua custodia e saltò giù dal davanzale raggiungendo il più grande sulla porta dell' ultimo piano.

Stoppò la musica e si incamminò verso l'ascensore.

-Conosci già il tuo futuro sposo?- domandò Minho curioso.
Non si impicciava mai degli affari di Jisung, ma non si era mica dimenticato della sua missione: raccogliere informazioni per scoprire gli assassini di Han Jisung.

Doveva sapere il nome dello sposo, magari era coinvolto anche lui nel caso.

-Sì, il suo nome è...-



Angolo pruu:

Secondo voi chi è?

👀👄👀

-by Pruu

~𝑻𝒊𝒎𝒆 𝑻𝒓𝒂𝒗𝒆𝒍~ 𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora