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Take 1: time machine

Il corvino sbuffò girando canale.
Cambiò posizione per l' ennesima volta, sistemandosi meglio sul divano.
Quella sera non c'era nulla di interessante in TV e nonostante gli si stessero friggendo gli occhi, stava ancora col culo sul sofà e lo sguardo annoiato sullo schermo.

La luce accecante del televisore illuminava la suite dell' hotel, che era in condizioni pietose anche se era stata usata solo quella sera.

Spostò lo sguardo sull' orologio, erano solo le 4:41 di mattina, non era poi così tardi.
Poi lo riportò sulla TV.
Sullo schermo erano riprodotte alcune clip di un funerale, con numerose immagini di un adolescente con i capelli tinti di biondo.
-Ma parlano ancora di quel ragazzino?- si lamentò una volta giunto su un altro notiziario.

-Capisco che sia il figlio di un riccone, ma insomma è schiattato da 10 giorni.-

La suoneria dello smartphone al suo fianco interruppe il suo monologo.
Una volta visto il contatto sul display del cellulare, sospirò e rispose controvoglia.

-Lee ci servi alle 7 di mattina in ufficio, abbiamo un lavoro da darti.-
-Ma se non ho ancora finito quest- protestò, venendo subito interrotto.
-Non preoccuparti ti sostituirà un tuo collega.-
-Mi pagate lo stesso almeno?-

Ovviamente non ricevette risposta e la chiamata venne terminata immediatamente.

Quando si parla di soldi scappano in un batter d' occhio...

Pensò, pentendosi di essere entrato in quella stupida agenzia piena di nullafacenti.

-Bene, ho un' ora e venti minuti di sonno. Non c'è male.- scrollò le spalle, sdraiandosi sul sofà.

Per evitare di perdere tempo si addormentò sul divano senza nessuna coperta, rinuciando al calduccio del comodo materasso del letto nella stanza accanto.

***

Svegliarsi era stato più difficile e traumatico del previsto e forse gli sarebbe convenuto non dormire proprio.

Si spogliò dello smoking usato la sera prima al gala.
Gli era stata affidata una missione mediamente facile.
La sera prima avrebbe dovuto trovare e incastrare uno spacciatore bastardo e per farlo aveva dovuto regalare una mezza pomiciata alla moglie di quest' ultimo.

Per fortuna non si erano spinti oltre.

Si infilò nel box doccia, lasciando che ogni muscolo si rilassasse al dolce tepore dell' acqua.

Nonostante si stesse benissimo, dovette uscire dopo qualche minuto per non fare ritardo.

Asciugò come megliò potè i capelli e allacciò un semplice asciugamano intorno alla sua vita.

Notò dallo specchio qualche disgustoso succhiotto che gli aveva lasciato quella donna sanguisuga la notte prima.

Che orrore.

Rabbrividì al solo ricordo della notte precedente.

Il suo lavoro richiedeva molti sacrifici.
Una volta entrato nell' agenzia, dovette abbandonare ogni sua conoscenza.
Fidanzata, migliore amico, famiglia e altre cazzate varie.

~𝑻𝒊𝒎𝒆 𝑻𝒓𝒂𝒗𝒆𝒍~ 𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora