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-Sì, il suo nome è...Yang Jeongin.-

Take 28: Yang Jeongin

-Non è un completo sconosciuto in realtà, quando andavo ancora a scuola era un mio compagno di classe e mi ero perfino preso una cotterella per lui, mio padre lo venne a sapere e ne approfittò per iniziare a conoscere la sua famiglia che si rivelò essere molto ricca quasi quanto la nostra. E nulla ora siamo promessi sposi- alzò le spalle cliccando il tasto dell' ascensore.

-Ora che mi ci fai pensare, hai solo 17 anni, come mai non vai più a scuola?- domandò il più grande.

Finalmente riusciva ad estrapolare qualche informazione in più sul passato di Jisung.

-Mi hanno espluso.- alzò gli occhi al cielo.
-Mi hanno espulso da così tante scuole che ho perso il conto. Non studiavo perchè non ne avevo bisogno, sapevo già tutto, quindi non seguivo le lezioni e cazzeggiavo per tutte le ore. Prendevo sempre il massimo dei voti, è stato il comportamento a farmi espellere.-

Minho non si stupì se lo aspettava in verità.
Jisung sembrava proprio uno di quei ragazzini strafottenti a bestia con i professori, che non si facevano problemi a dire la propria.

-Ora sono curioso, raccontami un po' di tue marachelle da bad boy.- lo prese in in giro, ricevendo uno schiaffetto.

Il più piccolo ci pensò su e poi ridacchiò.

-Una volta la profesoressa ci aveva chiesto di dire cosa ne pensavamo del suo insegnamento, promettendoci che accettava qualsiasi critica e che non si sarebbe offesa. Così io le ho detto un po' di cose concludendo il mio discorso con "Per non parlare dei voti bassi come i prezzi del conad" e lì è esplosa. Si sono sommate altre cose nel corso dell' anno, sospensioni, note varie, e mi hanno espulso.-

-Umh pensavo di peggio, e quindi ora che fai? Dovrai prenderti una laurea prima o poi.-

Jisung rise a granvoce e gli puntò un dito contro.

-Minho, sono ricco.-
-Fottutamente ricco, non ho bisogno di un lavoro.-

Il maggiore sospirò alla pigrizia del più piccolo, ed uscirono dall' ascensore.

***

Arrivano davanti al cancello della villa, all' entrata sostavano due macchine nere ed una limousine bianca.

Il signor. Park camminava velocemente verso di loro con uno sguardo minaccioso.

Aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato, la famiglia Yang era arrivata già da una ventina di minuti e l'unica persona che avrebbe dovuto essere presente non era lì.

Avevano fatto aspettare i signori Yang e il loro figlio per quasi mezz'ora, sicuramente non era stata una bella figura.

-Siete in ritardo di quasi mezz'ora, avete idea di che figura ci avete fatto fare!?- sbraitò il padre di Jisung puntandogli un dito contro.

La Segretaria Kim, era dietro di lui, e osservava la scena composta senza ricambiare lo sguardo di Minho che era automaticamente saettato sul suo viso.

Minho strinse i denti.
Gli dava fastidio che mr. Park parlasse al plurale, come se fosse anche colpa sua se fossero arrivati in ritardo.

-E tu Minho? Sei la sua guardia del corpo, dovresti stare sempre con lui, come hai fatto a non trovarlo subito!?-

"Non è mica colpa mia se suo figlio fa la scimmietta trai i grattacieli" avrebbe voluto rispondere, ma si limitò ad un "Mi scusi signor. Park, non accadrà più.".

Non lo aveva mai visto arrabbiato, non era mai così rigido.

Entrarono nella villa, Minho era sempre più ansioso di vedere il volto di questo famoso Yang Jeongin.
Era perfino più nervoso di Jisung, che invece camminava annoiato scocciato dalla sgridata del padre.

~𝑻𝒊𝒎𝒆 𝑻𝒓𝒂𝒗𝒆𝒍~ 𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora