Flying

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Scorpius amava volare.

Amava la sensazione del vento tra i suoi capelli e sul suo viso, della scopa sotto le sue ginocchia, della completa libertà che il suo manico di scopa gli dava. Come se potesse andare ovunque desiderasse.

Cosa che, ora che ci pensava, era probabilmente vera. Non che lui volesse necessariamente volare in Brasile, ma era possibile.

Anche il Quidditch era divertente, certo, ma a lui importava davvero poco dell'aspetto competitivo del gioco. Gli piaceva soltanto perchè così aveva la possibilità di volare.

Non che potesse giocare a Quidditch, lì ad Hogwarts. Era permesso, tecnicamente, e la squadra di Corvonero aveva qualche studente del secondo anno che volava per loro, ma con la squadra di Grifondoro dominata dai ragazzi più grandi ed esperti, non aveva neanche una speranza, non importa quanto lo volesse. La squadra aveva accettato soltanto James Potter e lui era il miglior cercatore che la scuola avesse avuto da quando lo era il suo stesso padre. Magari l'anno seguente, quando il portiere si sarebbe diplomato. Se si fosse esercitato con Rose ed Albus, i quali stavano entrambi adocchiando il posto da Cacciatore, era sicuro che avrebbe potuto almeno provarci. Un improvviso ruggito della folla spostò la sua attenzione dalla partita di Quidditch immaginaria nella sua testa, a quella effettiva sul campo: i Grifondoro avevano appena segnato il primo goal.

- Amelia Proctor con il goal!- stava dicendo l'annunciatore, un esultante Tassorosso di nome Sydney Kelp, mentre Amelia faceva una capriola in aria. Poi tornò dritta e lei e i suoi compagni Cacciatori, Colette Harding e Alex Phelps, segnarono un altro goal contro gli sfortunati Corvonero, i quali potevano a malapena rivendicarsi.

- E il portiere dei Grifondoro, Henry Glancer, para un altro goal- annunciò Sydney, proprio mentre Albus si era sporto verso di lui e aveva urlato sopra il ruggito della folla- Non hanno davvero nessuna speranza, eh?

- Tradizionalmente- aggiunse Rose, con un tono da maestrina- la quadra di Quidditch di Grifondoro ha dominato la competizione dalla Seconda Guerra dei Maghi, probabilmente a causa di...

- Rose- disse Albus, leggermente irritato- a noi non importa della tradizione. Ci importa soltanto che stiamo per vincere questa partita!

Come se volesse argomentare il discorso di Albus, Sydney Kelp urlò improvvisamente- Harding con una altro goal, Grifondoro è in testa di ottanta punti!

- Io l'ho trovato interessante.- sostenne Scorpius per rassicurare Rose, la quale sembrava piuttosto delusa- Perchè siamo tradizionalmente così bravi?

Ma lei non gli rispose. Era troppo occupata ad osservare Albus, il quale stava a sua volta osservando Elizabeth Banner, tre file dietro di loro.

- Povera ragazza- mormorò Rose- Lui non ci rinuncerà mai.

- Chi è quel ragazzo che sta con lei?- chiese Scorpius improvvisamente, vedendo Elizabeth girarsi a parlare con un ragazzo allampanato, con ricci color sabbia.

- Emmet Barnes- rispose Rose- Sua sorella, Julia, è al nostro anno.

Scorpius fece una smorfia.- Pensi che il vecchio Alby abbia competizione?

- Veramente- replicò Rose, studiando i due ragazzi con un'efficienza clinica- il modo in cui si guardano è molto più amichevole, forse addirittura familiare, di romantico. Io non mi preoccuperei.

Scorpius stava per dirle quanto poco preoccupato fosse, quando Sydney all'improvviso squittì- E Potter ha il boccino, Grifondoro vince 260 a 30!

- Bella partita, eh?- chiese Albus, spostando gli occhi da Elizabeth a loro.

- Non proprio- disse Scorpius- Abbiamo distrutto i Corvonero. Non c'è stato un vero e proprio gioco eccezionale.

- Giusto- osservò Albus, distrattamente- certo. Oh, guarda! C'è quella ragazzina che si era seduta sulla nostra sedia!- parlò con una sorpresa esagerata e quando si girò a guardare Scorpius, il suo viso era una caricatura di shock.- Com'era il suo nome? Eleanor? Eloise?

- Elizabeth?- chiese Rose secca.

- Oh, vero.- disse Albus, con finto shock- Era questo! Ciao, Elizabeth!- chiamò lui.

Se non pensasse che sarebbe apparso troppo ovvio, Scorpius avrebbe seppellito il viso nelle mani.

Elizabeth si girò selvaggiamente, cercando la persona che l'aveva chiamata e arrossì furiosamente quando il suo sguardò si posò su Albus, che la stava salutando quasi maniacalmente.

- Ciao- disse lui, quando la raggiunse- ti è piaciuta la partita?

Lei annuì, cautamente.

- Senti- disse lui all'improvviso- volevo scusarmi per averti spaventato ieri sera, volevo soltanto presentarmi.

- È tutto a posto- disse lei in un sussurro.

- Quindi- continuò Albus- magari potremmo semplicemente ricominciare da capo? Io sono Albus Potter. Alcuni mi chiamano Al.

- Elizabeth Banner.- squittì lei- ma la maggior parte delle persone mi chiama Elsie.

- Davvero? Non ho mai sentito questo soprannome prima d'ora.- I due si allontanarono un pò, lasciando Scorpius e Rose ammiccanti dietro di loro.

- Spero che Al non provi mai a corteggiarmi- disse Rose.

- Anch'io- concordò Scorpius con tono serio- l'incesto viene disapprovato da molte culture.

- Non è ciò che intendevo- disse lei, lanciandogli uno sguardo piccato- È soltanto...così...imbarazzante.

- Quando corteggerò- disse Scorpius solennemente- cercherò di evitare l'imbarazzo tutte le volte.

- Non corteggiare troppo presto, per favore.- Rose fece una smorfia triste- Ti voglio per un altro pò tutto per me, prima che corri via con qualche civetta Veneziana o qualcuno del genere.

- Non ero al corrente che il termine "civetta" fosse ancora comunemente usato- rise lui, guadagnandosi un'occhiataccia.- Non preoccuparti- disse lui, placandola e avvolgendole un braccio intorno alle spalle- Non corro da nessuna parte, rimarrò qui ancora per molto tempo.

Scorpius Malfoy and the Forbidden FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora