Developments

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Era davvero, davvero in ritardo per Pozioni.

La professoressa Chase poteva essere gentile in tanti modi, ma era una fissata con la puntualità e eccolo lì, in procinto di entrare in una classe dove era effettivamente bravo, in ritardo.

Gemette e cominciò a correre.

Che siano maledette quelle dannate ragazze. Se non fosse stato così distratto dai loro risolini a colazione, non avrebbe lasciato il compito di Pozioni che aveva scritto nel suo dormitorio e non sarebbe dovuto tornare a prenderlo.

I corridoi erano quasi vuoti adesso, riempiti solo dalle persone che si affrettavano ad andare in classe. Poteva solo sperare che Rose gli avrebbe permesso di unirsi a lei per preparare la pozione quando sarebbe arrivato.

Era preoccupato per lei, fin dalla loro conversazione la settimana prima in sala comune. Adesso che sapeva che soffriva molto per il fatto di essere sola, stava iniziando a vederne i segni: il modo in cui non guardava mai direttamente Albus ed Elsie, come se la loro felicità le facesse male agli occhi, il modo in cui se ne andava scusandosi educatamente quando Lily iniziava a parlare di Avery, il modo il cui il suo naso si raggrinziva quando riceveva una lettera di James, piena di niente se non di Kate.

Adesso era lui che non riusciva a guardare in faccia, e lui giurava che la sua mano scattasse alla bacchetta ogni qual volta una ragazza gli si avvicinava.

Si sbagliava, però, a dire che i ragazzi non la notavano. Lo stava vedendo sempre di più, adesso che cercava: il modo in cui i ragazzi le sorridevano nella Sala, il modo in cui il loro sguardo si posava su di lei quando non guardava. Sospettava che ne avrebbe sentito di più sull'argomento nel suo dormitorio, se Albus mesi prima non avesse minacciato di maledire ogni ragazzo che avesse parlato di nuovo di Rose o Lily in quel modo.

Per qualche motivo, Scorpius era contento che Rose non lo avesse notato, perché avrebbe potuto ricambiare e finire con uno dei ragazzi, ed erano tutti dei deficienti patentati che lui non voleva neanche a tre metri di distanza. Per altri motivi, però, notava la sua solitudine e desiderava metterne fine e nonostante il pensiero di Rose con uno di quei ragazzi gli facesse venire il voltastomaco, voleva vederla felice. Doveva rassegnarsi al fatto che un giorno avrebbe voluto passare il tempo più con un altro uomo che con lui.

Scorpius girò l'ultimo angolo, ancora perso nei suoi pensieri e andò a sbattere contro qualcuno. Qualcuno che era molto più minuto di lui e che che adesso stava disteso sul pavimento sul pavimento, frastornato, con libri e fogli sparsi intorno a loro.

"Scusa, scusa!" disse velocemente, piegandosi per offrire la mano alla persona: era una ragazza Grifondoro del suo anno.

"Va tutto bene," disse lei, prendendo la sua mano e alzandosi in piedi, e poi aggiunse ironicamente, "Certamente sai come fare una grande entrata!"

Lui rise con lei nonostante tutto e iniziò ad aiutarla a raccogliere le sue cose. "Lasci Pozioni prima che inizi la lezione?"

Lei rise di nuovo. "Ho smesso di andare a Pozioni appena ho potuto, faccio schifo! Stavo solo chiedendo alla professoressa Chase una domanda. Ho un'ora libera adesso."

"Ah," disse Scorpius, "adesso sì che è tutto chiaro."

Lei prese i libri dalle sue mani e Scorpius notò che non gli aveva sbattuto le ciglia neanche una volta.

"Beh," sospirò lei, spostandosi la frangetta castana dagli occhi, "è meglio che vada. È stato un piacere sbattere contro di te, Scorpius!"

"Scusami di nuovo, Lydia, sono tremendamente maldestro!"

"Non ti preoccupare!" Rise lei ancora un volta, raggrinzendo il naso e socchiudendo gli occhi nocciola mentre lo faceva, "Non credo proprio che quella parola esista nel tuo vocabolario! Ci vediamo in giro?"

Scorpius Malfoy and the Forbidden FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora