"D'accordo, adesso voglio che pensiate tutti al ricordo più felice che avete."
La stanza, che era riempita di mormorii eccitati al prospetto di avere il famoso Prescelto per insegnante, cadde improvvisamente nel silenzio mentre tutti i ragazzi del quinto anno pensavano al loro ricordo migliore.
"Tutti ne hanno uno?" chiese Harry al gruppo.
Ci fu un mormorio di assenso ed Harry annuì.
"Bene. Adesso, l'incantesimo da pronunciare è 'Expecto Patronum'. Ripetete dopo di me: Expecto Patronum."
"Expecto Patronum," mormorò la classe.
"Ho aspettato per anni di vedere cosa sarebbe stato il mio Patronus," disse Rose con un filo di voce, "Spero di riuscire a produrne uno!"
"C'è mai stato un incantesimo che non sei riuscita a fare?" le chiese Scorpius.
"Beh, no, ma anche mamma ha avuto problemi con questo!"
"Ci riuscirai," la rassicurò Scorpius. "È per me che sono preoccupato."
"Avete il vostro ricordo?" chiese Harry, muovendosi attraverso la folla di ragazzi.
"Penso di sì," rispose Rose nervosamente.
"Bene," disse Harry, rivolgendosi di nuovo alla classe, "adesso proveremo l'incantesimo senza mollicci o Dissenatori. Oltre che servire da protezione contro i Dissenatori, l'incanto Patronus può anche essere utilizzato come mezzo di comunicazione. Quando siete pronti..."
La Stanza delle Necessità, che Harry aveva espanso per far entrare tutti i ragazzi del quinto anno di tutte e quattro le Case, fu invasa da movimenti di bacchetta e incantesimi urlati. Neanche un solo Patronus spuntò dalle bacchette.
"Va bene," disse Harry, "niente male. Non c'è mai stato nessuno che è riuscito a produrne uno al primo tentativo. L'importante è concentrarsi completamente sulla vostra gioia e poi farla, diciamo, uscire dalla bacchetta: Expecto Patronum!"
All'improvviso, un gigantesco cervo spuntò dalla punta della sua bacchetta e galoppò per la stanza, facendo cerchi intorno a diversi studenti.
Il cervo aprì la bocca e parlò con la voce di Harry: "Provate di nuovo, quando siete pronti. Magari provate con un altro ricordo, se il primo non era abbastanza forte."
Gli studenti lanciarono di nuovo l'incantesimo e questa volta, Albus riuscì a far uscire un filo argentato dalla punta della bacchetta.
"Bravo, Al!" disse suo padre, "Ci sei quasi! Ancora una volta."
Albus raggrinzì il viso e urlò, "Expecto Patronum!"
E poi, una figura d'argento spuntò dalla sua bacchetta, fluttuando in aria in modo quasi etereo per un momento prima di formare il profilo di un cervo, che si mise a trotterellare per la grande sala.
"Ehi, papà," sospirò, "guarda! È come il tuo!"
Harry rise e produsse di nuovo il suo Patronus e i due cervi corsero per la stanza insieme.
"Ben fatto, Al," disse Harry, arruffando i capelli del figlio e spostandosi verso il prossimo studente.
"Come hai fatto?" gli chiese Rose, con la voce velata di frustrazione, lanciando freneticamente l'incantesimo. Non successe niente.
"Non lo so," Albus si strinse nelle spalle, "Ho solo pensato a qualcosa di molto piacevole e poi è tipo uscito dalle mie dita ed è finito nella mia bacchetta."
"A cosa hai pensato?" gli chiese Scorpius, provando anche lui l'incantesimo. Nessun successo.
Albus arrossì. "Ho solo visto Elsie nella mia testa. Una volta che mi sono concentrato su di lei, è stato facile!"
STAI LEGGENDO
Scorpius Malfoy and the Forbidden Flower
FanfictionScorpius Malfoy, secondo suo nonno deve essere il perfetto Malfoy e naturalmente il perfetto Serpeverde. Ma cosa succederebbe se fosse invece smistato a Grifondoro? E soprattutto cosa succederebbe se diventasse amico di un Potter? E se si innamorass...