Era cominciata come la maggior parte delle cose ad Hogwarts, nella sala comune.
James Potter e Kate Turnbow stavano mettendo su quella che sembrava fosse la migliore litigata di settimane e per il resto dei Grifondoro riuniti lì, ciò significa una bella serata piena di divertimento.
- La tua arroganza non mi impressiona, Potter- stava sputando Kate, abbandonando completamente la speranza di finire i suoi compiti e alzandosi in piedi con forza- e neanche le tue cosiddette abilità sul Campo di Quidditch.
- Andiamo Katie- disse James, facendo una smorfia maliziosa- non sono "cosiddette"! Chiunque ti può confermare che ho dita piene di talento.- le fece l'occhiolino.- Collins, racconta alla signora di quella presa spettacolare che ho fatto alla scorsa partita.
Avery Collins alzò gli occhi al cielo e ritornò al suo tema di Incantesimi.
- Non chiamarmi Katie- ringhiò lei, spostando i ricci scuri dietro le spalle e avvicinandosi a pochi centimetri da lui- se vorrai mai avere figli.
James si limitò a ridere e le fece di nuovo l'occhiolino.- Un giorno, Turnbow, mi implorerai di essere la madre dei miei figli.
- Puoi anche smetterla di cercare di sedurmi, Potter.- Gli occhi verdi di lei erano duri.- Dici che puoi prendere ogni ragazza qui dentro? Vai a prenderla. Ma non avrai mai me.
Scorpius non sentì la risposta di James, perchè notò un gufo delle nevi aggirarsi vicino alla finestra e corse ad acchiappare la lettera.
- È per te, Rosie.- disse lui, porgendogliela.
Lei esaminò la calligrafia con attenzione e poi esclamò.- È della mamma!
Si affrettò a strappare la busta.
- Hey Al- disse Scorpius mentre Rose leggeva- pensi che dovremmo dividerli?- Lui indicò con la testa in direzione di Kate, che aveva sguainato la bacchetta, e di James, che aveva smesso di ridere.
Albus, che stava aiutando Elsie con il suo assegno di Pozioni, lanciò un'occhiata a James per un secondo e poi disse- Nah, sarà una cosa buona per lui. Gli insegnerà una lezione e tutto il resto.- e riportò la sua attenzione su Elsie.
- Rose- iniziò a dire Scorpius, ma le parole gli morirono in gola quando la vide alzarsi, il viso cinereo, lasciare cadere la lettera e correre via dalla sala comune.
Ci vollero ben quindici minuti per trovarla.
Lui aveva lanciato un'occhiata ad Albus, il quale stava osservando il buco del ritratto con uno sguardo confuso, aveva controllato la lettera, aveva guardato di nuovo Albus, che lo stava fissando con uno sguardo che significava chiaramente "vai tu a cercarla", aveva sospirato e si era diretto verso l'uscita.
Lei non si trovava nella biblioteca o nei corridoi, non era nella Sala Grande o in nessuna delle classi vuote che lui si era preso la briga di controllare. Soltanto quando lesse più attentamente la lettera che ancora stringeva nelle mani, seppe esattamente dove si sarebbe trovata.
Non appena iniziò a salire gli scalini della Torre di Astronomia, la sentì tirare su con il naso. Quando le si sedette affianco e appoggiò gentilmente un braccio intorno alle sue spalle, lei gli si strinse addosso, singhiozzando forte.
Scorpius le diede cautamente dei colpetti sulla schiena.
- Rose?-chiese dolcemente dopo che le sue lacrime terminarono e lei era rannicchiata comodamente contro di lui, tirando su con il naso ancora una volta.
Lei non rispose, quindi lui continuò esitante, non volendo farla scattare di nuovo- Era il tuo Prozio?- Lui la sentì annuire contro il suo petto.- Lo conoscevi bene?- Lei scosse la testa.- Lo...conoscevi?- Lei scosse di nuovo la testa, esitante.
Si allontanò da lui improvvisamente, come se si aspettasse un rimprovero.
- È morto, Scorp.- La sua voce era dolce e piena di tristezza, i suoi enormi occhi blu ancora bagnati di lacrime.
- Lo so, Rose. Ma era un babbano.
Gli occhi di lei lampeggiarono e si allontanò ancora di più dal suo abbraccio.- Questo non sminuisce il valore della sua vita!
- Non era ciò che intendevo! È solo che...beh, i babbani di solito non vivono tanto quanto i maghi. Quanti anni aveva?
Lei annuì e disse- Ottanta.
- È tanto per un babbano, Rosie. Era arrivato il suo momento.
Lei si accoccolò di nuovo contro di lui, la testa nascosta sotto il suo mento e ancora una volta, Scorpius sentì un soffio del profumo dei suoi morbidi ricci. Profumo di rose, di questo ne era certo, e di qualcosa ancora più naturale, come terriccio fresco. E poi c'era anche qualcos'altro, qualcosa di dolce...qualcosa che riportava alla memoria ricordi di fuochi caldi e cucine spensierate.... Il ricordo lo colpì nel profondo. Biscotti. La ragazzina profumava di biscotti.
Cercò di concentrarsi su ciò che lei stava dicendo-...non ho niente per cui essere triste, forse, ma aveva una moglie e dei figli e anche nipoti....e immagino come possa sentirsi nonna Granger!- Stava piangendo di nuovo, lui poteva sentire le lacrime inzuppargli la camicia, calde e bagnate.
- Lo so, Rosie.- mormorò lui, abbracciandola ancora più forte e accarezzandole la schiena, come sua madre faceva a lui quando era più piccolo.
Continuò a mormorarle ogni parola che gli spuntava nella mente; parole Inglesi, Italiane, parole che lui era abbastanza sicuro non esistessero. Continuò ad accarezzarle la schiena finchè le lacrime si fermarono e il respiro di lei divenne lento e calmo.
Poi lui le diede un colpetto per svegliarla e la guidò giù dalle scale, verso il letto.
Fu fortuito che il prefetto che incontrarono per strada fosse un Weasley, che diede solo una veloce occhiata a Rose, la quale aveva gli occhi gonfi, il naso rosso e quasi dormiva appoggiata a Scorpius, e diede loro solo un avvertimento e non una punizione.
Ma d'altronde, pensò Scorpius, c'erano lati positivi nell'essere un Weasley.
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Scorpius Malfoy and the Forbidden Flower
FanfictionScorpius Malfoy, secondo suo nonno deve essere il perfetto Malfoy e naturalmente il perfetto Serpeverde. Ma cosa succederebbe se fosse invece smistato a Grifondoro? E soprattutto cosa succederebbe se diventasse amico di un Potter? E se si innamorass...