Golden Morning

6.7K 575 156
                                    

Lei stava scrivendo una lettera, seduta al loro solito tavolo nella Sala Comune, quando lui scese giù prima di andare a colazione.

La guardò silenziosamente per un momento, la testa abbassata sul foglio, le sopracciglia unite per la concentrazione, un'aureola dorata intorno alla testa creata dalla luce dell'alba che giocava tra i capelli rossicci.

"Rose?" disse piano, facendo un passo nella sua direzione.

La testa di lei scattò in alto e lui fu sollevato nel vedere che non gli stava tenendo il broncio, ma piuttosto il suo viso era rilassato nel solito sorriso.

"Buongiorno," disse lei, poggiando la piuma, "Senti-"

"Dobbiamo parlare," la interruppe Scorpius, sedendosi affianco a lei.

"Lo so, stavo per dirlo io. Mi dispiace tanto, Scorp."

"Per cosa? Io ti stavo per dire mi dispiace!"

Rose si guardò le mani, contorcendole sulle gambe. "Non avrei dovuto urlarti contro, non ne avevo il diritto."

"Sì che lo avevi! Rose, te l'avrei dovuto dire! Ma ero..."

Le parole gli morirono in gola e lui non sapeva come finire la frase.

"Stai bene?" gli chiese e lui alzò lo sguardo per incontrare quello di lei, blu e premurosi.

"Sì," balbettò lui e prese un respiro, sforzandosi di continuare. "Avevo paura che ti avrei....ferita. Per aver una ragazzo, cioè, dopo che avevamo parlato proprio di quello."

Lei sbatté le palpebre. "Sei davvero incredibilmente ottuso" disse, come se fosse una cosa normale, "Che razza di arpia credi che io sia, se volessi compromettere la tua felicità per la mia stupidità?"

"Non sei un'arpia!"

Lei alzò gli occhi al cielo. "Come ho detto ieri sera, puoi uscire con chi vuoi. Non mi interessa." Abbassò lo sguardo e fece una risata tremolante. "Solo, non dimenticarti di me, okay?"

"Rose," disse lui serio, prendendole la mano e stringendola, "non potrei mai...cioè, io ti adoro! Sei la mia migliore amica!"

"Già," sussurrò lei, "ti adoro anch'io."

Scorpius sentì improvvisamente come se la stanza fosse troppo calda, per cui si allentò la cravatta e si sbottonò il primo bottone della camicia, in cerca d'aria.

Rose sussultò. "Intendevo in modo totalmente platonico," balbettò, la voce debole.

"Sì, lo so."

Gli fece un sorrisetto e ritornò alla sua lettera.

"Rose," disse di getto Scorpius, prima che potesse perdere il coraggio, "Lydia ti piace?"

Rose si fermò e la piuma fece una macchia in mezzo al foglio, ma lei non lo notò. "Sì."

"Sicura? Perché se non ti piace..."

"Non essere stupido, Scorpius," sbottò lei, ma gli occhi le brillavano, "Non lascerai la tua ragazza per me. Inoltre, mi piace, è sempre stata gentile con me."

"Bene, perché-"

"Buongiorno!" quasi urlò Albus, buttandosi tra di loro sul divano, "Cosa fate in piedi così presto?"

"Sto scrivendo," disse Rose, chiaramente irritata per la sua interruzione.

"Oh, è questo che stai facendo con la piuma e il foglio? Non lo avrei mai immaginato!"

"Taci, Potter!"

"La tua piuma sta facendo macchie, lo sai?"

"Dannazione!" mormorò Rose, prendendo velocemente la piuma, "Ho perso un'intera frase!" Chiamò a sé un fazzoletto e asciugò disperatamente la lettera.

"A chi stai scrivendo, comunque?" chiese Scorpius con interesse.

"A mamma," borbottò Rose, impegnata a pulire tutto il casino, "Oh, adesso ricordo. Vieni a Natale, vero?"

"Certo che viene, perché non dovrebbe?" rispose Albus per lui, "E poi, è ancora Ottobre, che c'entra?"

"C'entra," rispose Rose secca, "perché c'è così tanta gente che viene che c'è praticamente pericolo d'incendio e stanno pensando di aggiungere un stanza. E potrebbe forse voler passare del tempo con i suoi genitori. O con Lydia."

"Non posso venire se non c'é posto," disse subito Scorpius, proprio mentre Albus si girava verso di lui e diceva, "Te la sbaciucchi, eh? Bravo ragazzo, è proprio bella!"

Rose diede una gomitata al cugino con forza.

"Albus," sibilò lei, "sul serio. Sì, Scorpius sta uscendo con lei. E non essere sciocco, Scorp, certo che dovresti venire, se ancora vuoi, sai che ti vogliamo tutti bene."

Scorpius abbassò il capo per l'imbarazzo.

"Sì, voglio venire."

"Bene," sorrise Rose, "Non sarebbe Natale senza di te!"

Scorpius sentì la felicità corrergli nelle vene. Era passato così tanto tempi dall'ultima volta che era stato con Rose e Albus, solo loro tre a ridere e scherzare insieme davanti al fuoco scoppiettante. Prese un altro respiro e si alzò le maniche. Non voleva che quella sensazione terminasse.

"Stai bene, amico?" chiese Albus, notando l'aspetto scompigliato di Scorpius, la cravatta slacciata, la camicia raggrinzita e tutto il resto.

"Sì, sto bene. Non fa caldo qui dentro?"

"Non proprio," disse Rose preoccupata, "Non è che ti sta venendo qualcosa?"

"Nah," rispose Scorpius, "Sono solo stanco, probabilmente."

"Già, è probabile," si introdusse Albus, "Ti muovevi e giravi così tanto nel letto stanotte che non ho chiuso occhio!"

"Oi! Attento a come parli! Sei di solito tu a tenere svegli tutti quanti, con il tuo maledetto parlare nel sonno! A proposito, sapevo che eri sveglio, perché non hai urlato tutta la notte!"

"Ficcatelo in quel posto," disse Al, spingendolo giocosamente.

"Ragazzi," avvertì Rose, "fate i bravi! È anche ora di colazione. Andiamo prima alla guferia, devo inviare questa."

Si alzarono tutti e Rose scoppiò a ridere. "Forse è meglio che ti aiuto, Scorp," disse, indicando la camicia spiegazzata.

Lui arrossì e si srotolò le maniche, riabbottonandole.

Rose si avvicinò, prendendo tra le dita il bottone vicino al collo di lui e quest'ultimo si immobilizzò. "Almeno i tuoi pantaloni sono ancora al loro posto," mormorò lei mentre gli riannodava la cravatta.

"Oh, guardatevi un po'," tubò Albus, "Così domestici! Vorrei proprio farvi una foto!"

"Vai a quel paese, Potter," abbaiarono Scorpius e Rose all'unisono.

"E adesso finite le frasi a vicenda! Siete così carini che potrei morire!"

"È una buona idea!" disse con tono colloquiale Scorpius, prendendo la bacchetta, "Ti potrei aiutare a morire, se vuoi."

Albus si lasciò scappare un mezzo strillo e scappò fuori dalla sala, con Scorpius alle calcagna.

Sì, rifletté Scorpius mentre rincorreva Al fino alla guferia, gli era decisamente mancato tutto questo.

Scorpius Malfoy and the Forbidden FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora