La neve cadde pesante nella settimana dopo Halloween, in forma di una continua bufera, della durata di tre giorni, la quale depositò così tanta neve sui terreni di Hogwarts che, una volta che si fu fermata e fu riemerso il sole, brillando con forza sulle colline, Erbologia venne cancellata fino al momento in cui il professor Longbottom potesse riscaldare un passaggio libero verso le serre.
L'interruzione era sicuramente benvenuta.
Scorpius avrebbe ricordato quella mattina di Ottobre come una di risveglio, per scrollarsi di dosso quel profondo torpore e da quel momento lui era stato, nonostante ancora inondato di compiti, più abile a organizzare i tempi e più disposto ad accettare una O al posto di una E a tutti gli assegni.
Ora, di fronte alla prospettiva di avere le ore libere, che di solito erano occupate da Erbologia, alla fine di ogni Venerdì pomeriggio, niente Quidditch nel fine settimana, anch'esso cancellato causa neve, e giornate fantastiche davanti a sé, si sentiva pienamente rilassato per la prima volta in quell'anno.
"Ciao, Rose," disse gioiosamente mentre entrava in sala comune, intenzionato ad utilizzare la tanto desiderata sosta per sprofondare nel divano più vicino al camino e non muoversi più, fino all'ora di cena.
"Ciao," rispose lei distrattamente. Era seduta proprio sul suddetto divano, ma lui ci si distese comunque e mise i piedi sulle gambe di lei. Quest'ultima gli lanciò un'occhiataccia e lui le sorrise innocentemente.
"Mi stropiccerai il tema di Trasfigurazione!" sbottò lei, sfilando attentamente la pergamena da sotto le sue scarpe.
"Perché, in nome di Godric, stai lavorando sul tuo tema proprio adesso?" le chiese.
"Perché," sospirò lei duramente, "dobbiamo consegnarlo Martedì!"
Scorpius chiuse gli occhi e permise alla sua testa di cadere all'indietro. La sua mente era beatamente vuota. "Siamo solo a Venerdì," borbottò.
"Siamo solo a Venerdì ora," concordò Rose, "Ma prima che me ne accorga, sarà Lunedì e io sarò spacciata."
Scorpius alzò di poco la palpebra. "Hai saltato Sabato e Domenica."
"Beh, sono molto impegnata."
"A fare cosa, esattamente?" le chiese Scorpius. "Perché a me sembra che i professori siano stati clementi questa settimana, non abbiamo Erbologia, il Quidditch è cancellato e non c'é niente che possa occuparti il fine settimana."
La penna di Rose si fermò sulla pagina. "Vorrei solo mettermi al lavoro prima che cominci la nuova settimana."
Scorpius allungò il braccio e le tolse la pergamena dalle mani senza neanche raddrizzare il busto.
"Fammi un favore, Rosie, e per questo fine settimana, almeno oggi e domani, potresti rilassarti e basta?"
"Non è assolutamente possibile," ribatté Rose automaticamente.
"Sì, lo è," insistette Scorpius. "Questa cosa sta diventando ridicola. Non dormi praticamente dall'inizio del trimestre e ti stai perfino dimenticando di mangiare. Anche tua madre é preoccupata e lei è la più studiosa di tutti."
"Giusto, di' ad Albus di smetterla di fare rapporto a mia madre su di me," esclamò lei. "Ma non è che mamma abbia mai fatto il suo settimo anno. Voglio dire, ha fatto campeggio per tutto il tempo. E anche papà."
"Tua mamma è tornata a scuola."
"Va bene, l'ha fatto. Ma non era la stessa cosa, non era come farli tutti di fila!" Scorpius le lanciò uno sguardo speculativo e lei si affrettò ad aggiungere, "Almeno papà non è tornato, quindi non può pretendere di avere un'idea di come sia il settimo anno. Diciamo che mi piace, fare qualcosa che loro non hanno fatto. Sono così dannatamente stufa di essere paragonata a loro tutto il tempo!"
Scorpius questa volta aprì tutti e due gli occhi. "Quindi è questo il problema?"
"Il problema?" balbettò Rose.
"Odi essere paragonata ai tuoi genitori solo per quello che hanno fatto in guerra. Credimi, ti capisco. Ma essere la studentessa perfetta non ti aiuterà a distinguerti da loro. Inoltre, ti farà uscire pazza prima che l'anno sia finito. E farai uscire pazzi noi."
Rose si guardò le mani. "Voglio solo dimostrare che anche io posso fare qualcosa," disse dolcemente. "Che non solo una loro estensione. Voglio dimostrare che sono una strega vera, una brava."
"Tu sei la studentessa migliore di tutti, Rose," esclamò Scorpius, raddrizzandosi, "Nessuno ha mai dubitato il fatto che sei la strega più intelligente che si vede da anni."
"Già, dopo mamma," disse Rose amaramente.
"Tu non sei tua madre," continuò Scorpius fermamente. "Non lo sarai mai. Nessuno vuole che tu lo sia. Certamente la tua famiglia non vuole che tu lo sia. Ne hanno già una, perché mai ne vorrebbero avere un'altra?"
Rose sospirò e arrotolò la pergamena lentamente. "È solo che non mi piace essere sempre paragonata a lei nella Gazzetta del Profeta. Succede sempre più spesso man mano che cresco, ci sono articoli di gossip che mi paragonano a lei."
"Beh, non é mai successo che la Gazzetta del Profeta abbia pubblicato delle bugie, vero?" chiese Scorpius sarcasticamente. "Rose, ti stai comportando da stupida e te lo sto dicendo da persona che ti vuole bene."
Rose lo guardò timidamente dall'angolo dell'occhio.
"Quelli che ti conoscono, ti vogliono bene per come sei. Gli altri non dovrebbero interessarti. E ti prego, non smettere di studiare, ma questa...questa ossessione deve finire!"
"Non è poi così male!"
"Rose, potrei circondare il tuo bacino solo con le mie mani!"
"Hai delle mani grandi."
"Non è quello il problema."
Allungò le mani, come per provare la sua frase, ma lei si alzò, arrossendo.
"Va bene," sospirò. "Vado a lasciare questo in camera e torno subito," disse, sventolando in aria la pergamena e affrettandosi verso la sua camera.
"Oi, Scorp!" lo chiamò Albus, entrando attraverso il quadro.
"Che c'é?" gli chiese Scorpius.
"Vogliamo fare una battaglia di palle di neve, appena tutti hanno finito le lezioni," disse Albus, sorridendo. "Elsie è ancora ad Incantesimi, e Lily ed Hugo sono bloccati nei sotterranei, ma appena hanno finito, radunerò tutte le persone che vogliono giocare e inizierò la battaglia di palle di neve più grande che questo posto abbia mai visto. Abbiamo una scorta perfetta di neve! Volevo solo dirtelo per primo, spargi la voce."
"Che voce?" chiese Rose, rientrando in sala comune.
Albus guardò con circospezione Scorpius, come se dirlo a Rose li mettesse nei guai.
"Abbiamo intenzione....di fare una battaglia di palle di neve, appena le lezioni sono finite," disse lui esitante.
Ross sorrise, ovviamente per la sorpresa di lui. "Io prendo Scorpius nella mia squadra," replicò lei, "E niente magia questa volta, Albus Severus! Sono stanca dei tuoi imbrogli!"
"Va bene," concordò Albus velocemente, guardando di nuovo Scorpius, "Um...scusami se te lo chiedo, ma...ti senti bene?"
"Mai stata meglio," disse Rose allegramente, "Perché?"
"Non prenderla nel modo sbagliato," disse subito Albus, alzando le mani di fronte a sé, "Ma non stai...facendo i compiti."
"È il fine settimana," disse Rose con nonchalance, "Ho deciso di fare una pausa."
"Bene!" esclamò Albus, rilassandosi visibilmente, "Cosa ha causato questo cambiamento drastico?"
"Credo sia stata la neve," rispose Rose, "Fa sembrare tutto fresco e nuovo, vero?"
"Sicuro," sorrise Albus, "Mi dimentico sempre che sei la nostra Rose del Natale, una fatina invernale."
Rose alzò la mano, come per colpirlo, ma lui scappò all'indietro prima che potesse averne l'opportunità.
"Fai finta di non aver sentito," minacciò Scorpius, "Che soprannome orribile."
"Quale parte?" scherzò lui, "Quella di Rose del Natale, o quella della fatina invernale?"
Lei si limitò ad alzare le sopracciglia. "Mi chiedo cosa ci sia per cena," disse, "Sono affamata."
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Scorpius Malfoy and the Forbidden Flower
FanfictionScorpius Malfoy, secondo suo nonno deve essere il perfetto Malfoy e naturalmente il perfetto Serpeverde. Ma cosa succederebbe se fosse invece smistato a Grifondoro? E soprattutto cosa succederebbe se diventasse amico di un Potter? E se si innamorass...