Future

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Era Ottobre e Scorpius si sentiva come se non potesse ricordare niente di quanto era successo quell'anno fino a quel momento.
Il tempo stava davvero volando.
Certo, aveva a malapena tempo di dormire e mangiare, ancora meno di sedere in contemplazione, ma c'era qualcosa di snervante nell'aver passato un intero mese senza ricordarne neppure un attimo, come se avesse dormito per tutto il tempo.
C'erano ancora gli allenamenti di Quidditch, ovvio, ed Albus stava diventando ossessivo sul far vincere i Grifondoro anche quell'anno. Quando non stava volando, o svolgendo l'enorme quantità di compiti che gli insegnanti assegnavano con l'avvicinarsi dei M.A.G.O, Scorpius faceva le ronde o organizzava i prefetti, grazie ai suoi diritti da Caposcuola. Prima d'allora, Scorpius aveva sempre pensato che i prefetti fossero alcuni dei migliori studenti della scuola, ma dopo un mese passato a cercare di controllarli, era convinto che gli insegnanti gli avessero assegnato i bambini più stupidi, maleducati e irritanti di Hogwarts come prefetti, solo per farsi quattro risate guardandolo lottare per avere la loro 'sottomissione'. Spesso si scusava mentalmente con Kate Turnbow per tutte le volte che, durante il suo incarico da Caposcuola, l'aveva creduta eccessivamente severa, e stava seriamente contemplando di mandarle un gufo per chiederle come avesse avuto la possibilità di rimanere sana di mente a capo di quel branco di imbecilli.
Certo, il fatto di avere una stanza singola per la prima volta ad Hogwarts era sicuramente un lato positivo.
Nonostante fosse comunque attaccata alla Sala Comune dei Grifondoro, era molto più facile per lui collassare, quando aveva il tempo di riposare, senza Albus che continuava ad urlare, ed era bello sparpagliare i suoi compiti sulla scrivania senza Frederick Frank, il quale, pur essendo abbastanza piacevole, era sempre stato un maniaco della pulizia, che gli urlava contro per essere disordinato. 
Scorpius vedeva gli effetti di tutto quello sforzo anche sugli altri ragazzi del settimo anno.
Rose era pallida e macilenta e Scorpius pensava che lei si stesse dimenticando di mangiare, perché le sue uniformi le andavano più larghe del solito. Una o due volte alla settimana, la costringeva a sedersi al tavolo da pranzo dei Grifondoro e la guardava mangiare fino a quando era soddisfatto e sicuro che non sarebbe svenuta in classe a causa di scarsa nutrizione. Vedeva spesso Albus, Lily e Hugo fare lo stesso e immaginava che tra loro quattro e gli altri membri della sua estesa famiglia, mangiava almeno un pasto solido al giorno.
Scorpius non sapeva esattamente come, dato che avevano le stesse responsabilità e praticamente le stesse lezioni, ma anche quando pensava di essere così occupato da non poter far entrare tutto in venti ore, se si dava quattro ore di sonno per non diventare completamente pazzo, Rose sembrava sempre più indaffarata. La luce della sua stanza, che si trovava di fronte a quella di lui, sembrava restare accesa quando lui andava a dormire, anche se di solito lui non lo faceva prima delle due o tre del mattino.
Stava iniziando anche  ad essere più dura del solito verso quelli che beccava a rompere le regole e Scorpius pensava che fosse già così stressata da non poter semplicemente sopportare l'irritazione di alcuni delinquenti. Non voleva minare la sua autorità e dato che lei era sempre piuttosto accondiscendente, il suo nuovo vigore era davvero ingiusto, quindi la notte che aveva minacciato due ragazzini del primo anno, persi dopo il coprifuoco e incapaci di trovare la loro torre, di dare loro una punizione, Scorpius l'aveva fermata prima che potesse pronunciare la frase, lanciandole un'occhiata significativa. Era solitamente comprensiva nei confronti dei primini, simpatetica verso la loro situazione di essere per la prima volta lontani da casa, e quando catturò il suo sguardo, lei sembrò ritornare in se stessa, mandando giù le sue parole aspre e accompagnando invece i terrorizzati primini nel loro dormitorio.
Persino Albus era più serio del solito. Era così pieno di compiti che, per la prima volta, cominciò ad essere davvero diligente. Anche se non gli piaceva molto, passava meno e meno tempo con Elsie e sempre di più con i libri, da solo o insieme a Scorpius e Rose, mentre Elsie lo guardava tristemente dalla sua sedia nell'angolo. Sentendosi allo stesso modo riguardo ai giocatori di Quidditch di come Scorpius si sentiva riguardo i prefetti, gestiva gli allenamenti sempre più duramente, saltando alla gola di chiunque osasse commettere un errore o lasciasse vagare la mente lontana dagli allenamenti anche per un secondo.
Fu a colazione il primo di Ottobre che Scorpius si rese finalmente conto di quanto si sentisse vuoto, come se fosse solo il guscio di se stesso. Quasi rise per il suo personale melodramma, ma da qualche parte tra la visita alla Tana e ora, era diventato quel tipo di persona che non rideva o sorrideva più.
Si guardò a sinistra e vide Rose giocherellare con le sue uova. Non poteva aver mangiato più di un boccone e sul suo toast c'era solo un morso. Era una bellissima giornata d'autunno, il tipo che ti faceva sentire come se fosse ancora estate se le foglie non fossero diventate vivide e rossicce, e un fascio di luce del sole dal soffitto incantato cadde sul viso di Rose. Lei chiuse gli occhi, quasi facendo il bagno in quell'improvviso calore, ma li aprì di nuovo velocemente e si guardò intorno, come se stesse controllando che nessuno l'avesse vista in quel momento di pace. Era così pallida che il raggio aveva fatto sembrare la sua pelle quasi traslucida e le lentiggini che non erano state così prominenti dal primo anno, adesso risaltavano. Aveva delle occhiaie di colore blu scuro.
Più in là, Albus stava mangiando fermamente, ma meccanicamente, come se potesse concentrarsi solo su un compito alla volta e adesso era stato programmato ad alzare la forchetta alla bocca ancora e ancora senza pensarci. Di solito si sedevano abbastanza vicini che le loro spalle e cosce si toccavano, ma Elsie, che aveva finito di mangiare e aveva le braccia incrociate sul tavolo, si guardava avanti mestamente, ben sei centimetri lontana dal suo ragazzo.
Scorpius aveva appena aperto la bocca per commentare quanto ridicolo fosse, che lo stress li aveva trasformati tutti da umani in automi, quando un fruscio di ali annunciò l'arrivo della posta.
Orion planò verso di lui, portando una lettera. Probabilmente era una lettera da casa. Scorpius aveva scritto a sua madre quanto avrebbe dovuto? Non ricordava di aver scritto nessuna lettera, ma pensò che era probabile che l'avesse fatto, senza pensarci, proprio come faceva praticamente tutto recentemente. 
Un gufo della scuola planò di fronte a Rose e lei allungò la mano e slegò la lettera dalla zampa del gufo, poggiandola sul tavolo ancora chiusa e infilando la forchetta di nuovo nelle uova, senza preoccuparsi di portarla alla bocca. Il gufo lo prese come un invito a servirsi e Rose spinse il piatto verso di lui, grata di non dover più fingere di mangiare.
Scorpius distolse lo sguardo da lei e lo portò sulla sua lettera, notando che non era indirizzata nell'ordinato corsivo di sua madre, ma nella grafia forte di suo padre.
Apprensivamente, ruppe il sigillo. Draco di solito lasciava scrivere a sua moglie, che aggiungeva anche i suoi pensieri e auguri alla fine. Scorpius non ricordava di aver mai ricevuto una lettera che aveva scritto suo padre.

Scorpius Malfoy and the Forbidden FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora