A Christmas Supper

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Erano le 18.03.

Erano le 18.03 e lei non sarebbe venuta, ne era sicuro. Lui la terrorizzava, la sua famiglia la terrorizzava, la sua casa la terrorizzava. È normale che non sarebbe venuta. Non aveva detto "no" solo perchè non voleva sembrare scortese, ma comunque non stava venendo.

Erano le 18.04.

Non riusciva a smettere di camminare. Disse alle sue gambe di smettere di muoversi, e invece di sedersi e stare in silenzio, ma loro semplicemente non lo ascoltavano. Suo padre aprì la porta della sala d'ingresso e osservò l'agitazione del figlio con un sorriso divertito.

- Non verrà.- sbottò Scorpius.

Sul viso di Draco si impresse un'espressione preoccupata.- Ha cambiato idea?

- Deve averlo fatto. Sono le 18.04. No, ora sono le 18.05, e lei non è ancora qui. Non verrà.

Draco sorrise di nuovo.- Forse è in ritardo.

- Non è in ritardo. Lei...- prese un profondo respiro- è solo in ritardo. È ovvio.- Scorpius fece una specie di risatina nervosa- Solo in ritardo.- Ricominciò a camminare. Suo padre lasciò la stanza.

Erano le 18.06. Scorpius non riusciva a decidere se correre a prendere Orion e mandare una lettera per essere sicuro che lei non fosse morta o entrare lui stesso nel camino per andarla a prendere.

Stava già quasi per andare a prendere Orion, quando fiamme verdi illuminarono il camino e lei uscì fuori, con i riccioli arruffati e le guance leggermente rosse.

- Ciao!- Lei sorrise quando lo vide, gettandosi nel suo abbraccio. La sua testa arrivava proprio sotto il mento di lui e i suoi riccioli morbidi gli solleticarono il naso. Sentì profumo di rose e di qualcos'altro, qualcosa di dolce. Vaniglia, forse?

- Pensavo che non saresti venuta.- disse lui, una volta averla lasciata andare dal suo abbraccio.

- Scusa, ero già pronta ad uscire e poi mamma mi ha fatta tornare a prendere la felpa, anche se le avevo detto che non saremmo stati all'esterno e sicuramente non mi sarebbe servita nel camino.- Fece un sorrisetto insolente e aggiunse mestamente- Ma quando la mamma vuole qualcosa, la ottiene.

- È tutto apposto.- la rassicurò lui, prendendo la sua felpa e appoggiandola alla poltrona- Stavo solo esagerando.

La porta si spalancò di nuovo. - Scorpius, hai già logorato il tappeto camminandoci sopra? Sono sicuro che sta per...Oh, signorina Weasley.- Draco si avvicinò e allungò la mano.- Benvenuta.

Rose strinse la sua mano, mormorando- Salve, signor Malfoy.

- Ti prego, solo Draco. In effetti, ero venuto qui a dire che la cena è servita nella sala da pranzo. Tua madre è già lì, Scorpius.- Dicendo ciò, uscì di nuovo dalla stanza.

- Camminavi, Scorp?- Rose stava sorridendo con consapevolezza.

- Ero preoccupato, tutto qui.- rispose lui rigidamente- La sala da pranzo è da questa parte.

- Stavo solo scherzando- disse lei dolcemente, poi, rassicurata dal suo sorriso, chiese- Tuo madre è una brava cuoca? La mia è senza speranza, anche se è molto migliorata, da quanto dice papà.

- Veramente, mia madre non cucina.- disse Scorpius, guidandola dietro un angolo e lungo un corridoio.

Rose impallidì.- Credevo avessi detto che non avevate elfi domestici- sospirò lei, fermandosi all'inizio di una larga scalinata.

- Infatti è così- la rassicurò Scorpius- Assumiamo una Magonò del villaggio. E la paghiamo anche bene.- Lui sorrise, aprì la porta della sala da pranzo e la scortò all'interno.

- Rose!- chiamò Astoria quando furono dentro, bypassando le formalità e stringendo la ragazzina in un abbraccio.- Come sono state le tue vacanze?

- Affollate- rispose lei, lisciandosi i capelli come faceva sempre quando si sentiva a disagio- ma belle. Stiamo con tutta la famiglia.

- Sembra davvero piacevole.- concordò Astoria, sedendosi sulla sua sedia mentre Scorpius aiutava Rose con la sua.- Ho sempre voluto avere una famiglia numerosa, ma nella mia ci siamo solo io e mia sorella Daphne e ovviamente Draco è figlio unico.- Lei sorrise con affetto a suo marito.

- È meglio così, te lo assicuro- rispose Draco, riempendo una brocca d'acqua e prendendo anche lui posto.- I miei genitori non avevano bisogno di più di un figlio con cui sperimentare.

La porta si aprì e una ragazza robusta entrò con la cena.

- Grazie- mormorò educatamente Rose quando il suo piatto, pieno con del delizioso cibo, le fu messo davanti.

- Altro, signora?- chiese la cameriera ad Astoria dopo che i piatti furono distribuiti.

- Per ora è tutto Heidi, ti ringrazio.

Heidi andò via e la stanza divenne improvvisamente e stranamente silenziosa. Scorpius cercò disperatamente di pensare a qualcosa da dire, ma fu suo padre il primo a rompere il silenzio.

- Assomigli molto a tua madre, signorina Weasley.

- Rose- lo corresse lei, guardandolo attonita.- La maggior parte delle persone credono che io assomigli di più a mio padre.

Draco la studiò per qualche momento, sorseggiando acqua.- Nei colori sì, ma il tuo viso ha le sembianze di tua madre.

- La ringrazio- disse Rose, un pò insicura se fosse un complimento o no.

- Anche Scorpius ha gli occhi di suo padre, certo, ma assomiglia esattamente a suo padre alla sua età in ogni aspetto, dalle immagini che ho visto.- Astoria sospirò, e fece un'espressione comica.- Non c'è traccia di me. Se non fossi sicura di averlo partorito, non lo riconoscerei come mio.

Scorpius fece una smorfia, alla quale Rose non riuscì a non ridere, e il resto della cena passò in conversazioni spensierate.

- Allora?- chiese Scorpius più tardi, mentre stavano giovando a Spara Schiocco nella sua camera.

- Allora?- gli fece il verso lei. Lui sghignazzò.

- Allora, è stato così terrificante come te lo aspettavi?

Lei giocò una carta.- Non mi aspettavo di essere terrorizzata. Tu ti aspettavi che fossi terrorizzata. C'è una bella differenza.

Scorpius ci penso su per un momento.- Vero. Mi aspettavo davvero che tu fossi terrorizzata. Cosa che è davvero sciocca, guardando indietro. Sei la persona meno terrorizzata che conosco.

- Beh,- disse lei alzandosi e adottando un'aria di esagerata superiorità- Sono una Grifondoro dopo tutto, tesoro.- Spostò i ricci oltre la spalla e alzò il naso al cielo- Ti aspettavi qualcosa di diverso?

Scorpius stava ridendo troppo per notare suo padre, in piedi nell'entrata con un sorriso dolce sulle labbra.

- Odio dovervi interrompere.-disse lui, spaventando entrambi i bambini- ma non possiamo tenerti per troppo tempo, Rose, o la tua famiglia potrebbe temere che ti abbiamo rapita.

Lei si girò per vedere l'orologio sul comodino e guaì- Devo essere a casa per le undici!

Scorpius la rincorse superando il padre, che li guardava con un sorriso soddisfatto, giù per il corridoio, dietro l'angolo, giù per le scale, attraverso un altro corridoio e finalmente nella sala d'entrata. Lei gli diede un'altro veloce abbraccio e saltò nel camino, sogghignando.

- Che c'è?- le chiese lui.

- Profumi di cannella.- disse lei è poi buttò giù un pugno di polvere volante, annunciando.- La Tana.- e poi se n'era andata in un lampo verde.

Lui ridacchiò dopo di lei, chiedendosi perchè lei trovasse quel fatto così divertente. Poi afferrò la felpa di lei, che aveva dimenticato sulla sedia per la fretta, e si diresse a letto, chiudendo gentilmente la porta della sala d'entrata dietro di lui.

Scorpius Malfoy and the Forbidden FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora