Un posto all'inferno

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Mentre Rosy meditava la sua vendetta, Maria si preparava a lasciare il paese per raggiungere Ferrante. La donna era convinta che dopo tutto quel tempo trascorso in coma, per la ragazza non ci fosse più nessuna speranza. Dopo la sua fuga dal porto grazie a Calogero, si era rifugiata in una casetta di montagna a diversi chilometri da Roccavalle in un posto piuttosto isolato nel bosco, difficile da individuare anche per la fitta radura che lo circondava. Maria, consapevole del fatto che oramai le prove a suo carico erano tali da farla finire in prigione, aveva studiato un piano di fuga per scappare all'estero dal suo nuovo alleato. Ferrante aveva organizzato tutto nei minimi dettagli procurandole dei documenti falsi ed una nuova identità. Gli affari a Roccavalle sarebbero stati gestiti da un uomo di fiducia di Calogero, mentre Maria lo avrebbe aiutato nella gestione dei suoi all'estero. La donna aveva ancora qualche informatore fidato in città che la teneva aggiornata sulla situazione della Rocca, ma Ferrante dopo svariati tentativi era riuscito nell'intento di convincerla a partire, pensando anche lui che non si sarebbe più risvegliata dal coma.

Quella mattina al rifugio di Maria il sole sorgeva alto nel cielo e le foglie degli alberi che circondavano la casetta erano di un colore verde brillante. La piccola costruzione fatta di legno esternamente ricordava una delle tante baite che si trovano in montagna. Gli interni erano confortevoli e nel salotto c'era un grande camino acceso che emanava un piacevole tepore. Maria si trovava nella sua stanza da letto intenta a preparare le valigie per la sua partenza quando all'improvviso il suo cellulare iniziò a squillare. Raggiunse il comodino sul quale lo aveva riposto. Guardò il display e vide che era uno dei suoi informatori a chiamarla.

<<Donna Maria ho una brutta notizia da darvi. La Rocca qualche giorno fa è uscita dal coma>>

<<E che minchia aspettavi a dirmelo?>>

<<Purtroppo ho avuto soltanto adesso questa informazione e vi ho subito avvertita>>

Maria si irrigidì, pensava di averla tolta di mezzo per sempre e invece si sbagliava.

<<Dove si trova adesso quella puttana?>>

<<Ancora in ospedale, ma ho saputo che domani la dimetteranno. Come dobbiamo procedere?>>

<<Mi faccio viva io appena avrò pensato a come sistemarla>>.

Riagganciò la comunicazione lanciando subito dopo con rabbia il telefono sul letto. Si avvicinò pensierosa alla finestra osservando il panorama.

<<Quella puttana ha sette vite come i gatti>> disse sottovoce.

Nel frattempo, Rosy si trovava nella sua stanza d'ospedale con Rizzo che anche quella mattina era passato a trovarla e l'argomento della loro conversazione era proprio Maria.

<<Chissà dove diavolo si potrà mai essere nascosta. La cerchiamo da giorni ma sembra essersi volatilizzata nel nulla>>

<<Quando un mafioso vuole sparire sa bene come farlo>>

<<Abbiamo diramato il suo identikit a tutti gli aeroporti della Sicilia e alle stazioni ferroviarie. Prima o dopo dovrà per forza uscire allo scoperto>>

<<Non lo farà! Quella donna è troppo furba per farsi fottere dalla polizia>>

<<Abbiamo messo sotto controllo anche i porti di tutta la regione e non c'è modo di uscire dalla Sicilia senza che passi inosservata>>

<<Quante volte avete fallito credendo di avere tutto sotto controllo?>>

<<Questa volta non accadrà, ma se hai qualche suggerimento da darmi ti ascolto>>

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora