L'esecuzione

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Rosy malgrado il suo dolore nel vedere quelle immagini, continuò a guardare il filmato. La telecamera inquadrava chiaramente Filomena, mentre Ruiz continuava a parlare senza mostrarsi.

«Che effetto ti fa Rosy vedere tua madre legata ad una sedia? E soprattutto sapendo che su questa sedia c'è finita per colpa tua?»

«Figlio di puttana! lascia in pace mia figlia!» urlava nel frattempo Filomena.

A quel punto uno degli uomini di Gonzalo si avvicinò alla donna schiaffeggiandola.

«Quando parli con il mio capo devi avere rispetto per lui hai capito puttana?»

Intanto dal naso della donna aveva iniziato a colare del sangue a causa dei forti colpi ricevuti.

«Filomena» le disse Ruiz avvicinandosi al suo viso, «non vorrai rovinare tutto il mio divertimento facendoti già uccidere»

Lei, malgrado fosse terrorizzata dall'uomo, continuava a fissarlo negli occhi sfidando il suo sguardo.

«Lo sai che quando avrò finito con te mi divertirò anche con tua figlia?»

«A me puoi anche ammazzarmi, ma Rosy non devi toccarla o la pagherai cara»

«Di certo non sarai tu a vendicarti, dato che non uscirai viva da qui»

«Ci penseranno Antonio e mio figlio a scannarti come un cane!»

L'uomo di Ruiz, dopo le sue parole, riprese a colpire la donna con violenza.

«Basta!» Urlò Gonzalo al suo scagnozzo, «Non voglio che muoia subito! La sua morte deve essere lenta. Voglio vederla agonizzare questa puttana»

L'uomo dopo l'ordine ricevuto, si fermò.

«Sai Filomena, sto ancora pensando alla fine che farò fare a tua figlia. Le voglio riservare un trattamento speciale, proprio come quello che lei ha usato con Sean. Peccato che io non possa vedere la sua faccia mentre guarderà questo video, ma sono certo che verrà a cercarmi per vendicarsi e io l'aspetterò a braccia aperte»

Filomena girò lo sguardo verso la telecamera rivolgendosi proprio alla figlia.

«Rosy, qualunque cosa vedrai, non devi lasciare che la rabbia e l'odio prendano il sopravvento su di te. Tu non sei come loro, non appartieni a questa vita. Ricorda quello che ci siamo dette sulla spiaggia quel giorno»

«Ma certo Rosy! tu non appartieni a questa vita, perché io non ti farò vivere abbastanza per poterci rimanere» aggiunse Gonzalo.

«Mia figlia, non si farà mai fottere da uno stronzo come te»

Ruiz afferrò con violenza il viso della donna.

«E che cosa vuoi che faccia quella puttana da sola? È solo una donna e non vale un cazzo»

«Se fosse come dici tu a quest'ora il tuo amico, non sarebbe neppure sottoterra»

«Sean si è fatto fottere dal suo fascino, ma con me le cose saranno ben diverse. Tua figlia morirà nel modo peggiore in cui si possa far morire qualcuno»

«Sei solo un gran bastardo e la mia famiglia ti ucciderà senza pietà pezzo di merda!»

A quel punto Ruiz direzionò l'obbiettivo verso di lui mostrandosi alla telecamera.

«Tua madre ha la lingua troppo lunga, proprio come la tua Rosy, ma credo di sapere come farla stare zitta una volta per tutte»

A quel punto, fece un cenno con il capo verso i suoi uomini e due di loro si avvicinarono a Filomena, liberando la donna dalle corde che la tenevano ferma. La fecero alzare, sorreggendola per le braccia e la portarono in un altro punto della stanza, mentre la scena continuava ad essere ripresa dalla videocamera. L'ambiente era cupo e le tende della finestra erano tirate, per impedire anche alla luce di filtrare. La donna venne distesa sopra ad un lettino di ferro e legata per i polsi alla sponda. Dopodiché le vennero strappati i vestiti che aveva indosso. Ruiz si avvicinò alla cassettiera che si trovava accanto al letto e dopo aver aperto uno dei cassetti, tirò fuori uno strano oggetto. Mentre la donna cercava inutilmente di divincolarsi, Gonzalo le si avvicinò, mostrandole ciò che aveva preso.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora