Prigioniera in fuga

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Rosy correva a perdifiato cercando di guadagnare più tempo possibile rispetto ai suoi rapitori. Non poteva neppure immaginare che in quella stanza accanto alla sua, fossero entrati Victor e Tony, che nel frattempo avevano raggiunto il luogo della sua prigionia.

<<La porta è chiusa dall'interno>> disse Tony dopo aver tentato di aprirla.

Victor a quel punto sparò un colpo di pistola alla serratura facendola saltare e con un calcio ben assestato la spalancò. Quando si aprì, videro subito il corpo seminudo di Sergio a terra, con la faccia rivolta sul pavimento. Tony si avvicinò al giovane.

<<È ancora caldo>> disse toccando il suo corpo <<Lo hanno soffocato con questa cintura>>

Quando Tony la prese tra le sue mani, Victor si avvicinò a lui e guardandola, si ricordò che anche Rosy ne avesse una come quella intorno alla vita prima che la rapissero.

<<Credo che questa appartenga a tua sorella>>

<<Come fai a dirlo?>>

<<Questa mattina quando sono andato a prenderla ne aveva una simile nei suoi jeans. Sono quasi certo che sia proprio quella>>

Tony rimase per un istante in silenzio, poi si guardò attorno. Il suo sguardo venne catturato dalle manette che si trovavano ancora sul letto. Si avvicinò e le prese tra le mani.

<<Devono averla legata con queste e questo pezzo di merda voleva di certo abusare di mia sorella>>

Victor andò accanto a lui mettendo una mano sulla sua spalla.

<<Non credo sia riuscito nel suo intento, ha ancora gli slip addosso>> gli disse per tranquillizzarlo.

<<In una situazione del genere probabilmente un'altra donna sarebbe rimasta paralizzata dalla paura, ma Rosy ha ricevuto un addestramento militare e quello le è di certo servito a non farle perdere la sua lucidità>>

<<Penso sia andata proprio come dici tu Tony. Questo ragazzo avrà avuto il compito di sorvegliarla e approfittando del fatto che era da solo avrà cercato di violentarla. Quando siamo arrivati noi, probabilmente l'aveva appena ucciso>>

<<Avrà pensato che i suoi compari fossero tornati e si è data alla fuga. Cercherà di allontanarsi il più possibile da qui pensando che la stiano inseguendo i suoi rapitori, ma invece non sa che potrebbe incontrarli nel bosco>>

<<E c'è anche un altro problema. Tra poche ore farà buio e sarà ancora più difficile trovarla là in mezzo>>

<<Pensavo proprio la stessa cosa. Diamo un'occhiata intorno alla casa e vediamo se ci sono delle tracce che possano aiutarci a capire in quale direzione sia andata mia sorella>>

Senza perdere altro tempo i due giovani uscirono dall'abitazione. Raggiunta la parte esterna, dove si trovava la finestra utilizzata da Rosy come via di fuga, notarono delle impronte in mezzo alla terra che portavano verso un punto preciso nel bosco. Decisero di seguirle, nella speranza di riuscire a trovarla prima dei suoi aguzzini.

Nel frattempo a casa Rocca, il padre di Rosy aspettava con la moglie notizie della figlia, insieme a Beppe. Filomena, disperata per la sua scomparsa, non riusciva a trattenere le lacrime ed era in uno stato di profonda angoscia.

<<Perché Tony non ha ancora chiamato? Voglio sapere dov'è mia figlia!>> Urlò disperata contro di lui.

Antonio si avvicinò alla donna e le diede uno schiaffo sul volto.

<<Stai scassando la minchia Filomena con questi pianti isterici! Vedi di calmarti>>

Lei dopo averlo ricevuto si rivoltò contro di lui.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora