Rosy, durante il tragitto che la separava da Ruiz, non faceva che pensare al piano del padre. Ancora una volta le chiedeva di sacrificarsi per lui o meglio, per i suoi affari. Il suo modo di essere le faceva paura. Si chiedeva che cosa sarebbe davvero arrivato a fare pur di raggiungere i suoi scopi e le tornò alla mente la conversazione avuta con la madre sulla spiaggia. Perché suo padre aveva ucciso un uomo solo perché la madre lo aveva amato? ora più che mai non vedeva l'ora di rientrare a Roccavalle per avere tutte queste risposte da lei. Antonio era un uomo senza scrupoli e oltre al denaro, voleva anche il controllo su tutti i componenti della famiglia. Anche se aveva accettato di fare un patto con lei avrebbe mantenuto la parola data? Rosy aveva qualche dubbio riguardo a questo.
Il suo sguardo all'improvviso si fece malinconico. Ripensò a quando era solo una bambina e a quello che aveva sognato per lei pensando al suo futuro. Si immaginava grande, sposata con il suo principe azzurro, e piena di bambini che le giravano attorno, ma crescendo, aveva dovuto fare i conti con la dura realtà della famiglia a cui apparteneva. Lei non era mai stata come Tony. Lui si era sempre sentito parte di quella vita, mentre per Rosy non era mai stato così. Avrebbe voluto essere soltanto una ragazza semplice e spensierata come tutte le altre, alle prese con i primi amori e le prime delusioni. Non avrebbe mai immaginato che un giorno, sarebbe stata costretta a sposarsi con un uomo che aveva il doppio dei suoi anni e di doverlo uccidere subito dopo.
Dentro di lei sentiva crescere il desiderio di scappare da quell'inferno, anche se sapeva che non sarebbe stato semplice farlo. Lei e la madre avrebbero dovuto cambiare non solo paese, ma anche le loro identità per non essere trovate. Purtroppo, i morti che si trascinava dietro erano troppi per i suoi venticinque anni e non avrebbe mai potuto cancellare il suo passato, vivendo senza la paura di essere cercata da qualche vecchio mafioso. La posta era alta, ma il gioco per la libertà valeva tutti quei rischi. Le sarebbe piaciuto portare con lei anche Tony, ma lui aveva fatto la sua scelta, ed era quella di prendere le redini del padre. Antonio aveva detto più volte anche a lei di volerle lasciare la gestione dei suoi affari, ma nel tempo, le sue versioni erano diventate sempre più contrastanti con il suo pensiero. Durante la loro ultima conversazione non aveva dimenticato le sue parole riguardanti il posto che dovesse avere nella società in quanto donna.
Dopo aver fatto quel pensiero le venne in mente Victor. Anche per lui nei progetti della sua famiglia c'era il matrimonio con Adele. Per un istante lo immaginò nel suo completo nuziale. Quanto avrebbe voluto essere lei quella donna all'altare. Oramai i suoi pensieri, non erano solamente fisici su di lui, ma andavano ben oltre. Le aveva rubato il cuore senza che lei potesse fare qualcosa per impedirlo e adesso, avrebbe voluto condividere qualsiasi cosa con Victor. Sperava soltanto una volta libera di riuscire a dimenticare anche lui.
«Siamo quasi arrivati signorina Rocca» Le disse l'autista interrompendo i suoi pensieri.
Di lì a poco raggiunsero la casa di Ruiz. La villa dove risiedeva era situata a pochi chilometri da quella di Perez, anche se di dimensioni nettamente inferiori. L'aveva acquistata pochi anni prima, proprio sotto consiglio dell'amico, per avere un posto fisso dove alloggiare durante i suoi affari in città. Esternamente una grande cancellata delimitava l'intero perimetro della casa e la privacy era tutelata da siepi alte ma ben tenute. Quando si aprì il cancello d'ingresso, la macchina avanzò a passo d'uomo sino al parcheggio. Una volta fermato, l'autista, scese per aprire lo sportello a Rosy.
«Prego signorina. Ruiz la sta aspettando dentro» le disse, porgendole la mano e aiutandola a scendere.
Rosy subito dopo, si incamminò lungo il vialetto che portava all'ingresso. Gonzalo, dal primo piano della villa, la stava osservando a sua insaputa.
«La puttana è arrivata, andiamo a darle il benvenuto» disse a Juan
Entrò nell'ingresso. La casa era arredata e studiata in tipico stile americano, subito si era attratti da un ampio schermo di vetro che lasciava filtrare la luce esterna in modo straordinario, complice il fatto del colore bianco, usato sia per l'esterno che per l'interno. Anche le finestre ad oblò, creavano pieni e vuoti con sensazioni di leggerezza ed un equilibrio delle forme davvero ricercato. C'era una sorta di continuità partendo dall'ingresso, che giungeva sino alla vetrata del soggiorno e dall'atrio lungo la scala, dove si poteva raggiungere il piano superiore in un'interazione di spazi privi di barriere fisiche e visive. Era davvero una casa stupenda.
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RIBELLI MAFIOSI
Mystery / ThrillerRosy e Victor sono figli di due famiglie mafiose alleate ma antagoniste. Privati di un'adolescenza serena sono cresciuti in un contesto violento e malavitoso che li ha resi spietati. Uniti nella lotta contro la conquista del potere dovranno cercare...