Rosy sentiva delle voci arrivarle come un eco lontano. C'era confusione non solo nella sua testa, ma anche intorno a lei. Qualcuno le parlava chiamando il suo nome, ma lei non riusciva ad aprire gli occhi e nemmeno a rispondergli. Il suo corpo era inerme sopra al letto. I suoni erano confusi e poco dopo non riuscì più a sentire neanche quelli cadendo in un sonno profondo.
«Rosy riesci a sentirmi?», il paramedico chinato su di lei provò ad aprirle gli occhi, «Il diametro pupillare è ridotto e c'è insufficienza respiratoria. La ragazza è in overdose. Dobbiamo subito trasportarla in ospedale. Mettetela sulla barella in pls per farla respirare meglio. Dobbiamo somministrarle subito del naloxone o la perderemo»
«Ne abbiamo una fiala in ambulanza» rispose il collega accanto a lui
«Ha bisogno subito di quel farmaco, non possiamo aspettare di arrivare in ospedale»
La ragazza venne portata d'urgenza al pronto soccorso e durante il tragitto le somministrarono subito per via endovenosa del naloxone, un farmaco ad azione rapida utilizzato nei casi da overdose nei quali si presenta la perdita di coscienza.
Nel frattempo, mentre Rosy lottava tra la vita e la morte, Victor iniziava a risvegliarsi dal lungo sonno provocato dal sonnifero. Era ancora disteso sul divano e non aveva ancora aperto gli occhi. All'improvviso, sentì il tocco delle labbra di qualcuno posarsi sulle sue. Li sgranò di colpo, trovandosi davanti Adele chinata su di lui.
«Finalmente ti sei svegliato! Ti ho aspettato per tutto questo tempo a casa mia ed ero in pensiero per te. Per fortuna Nico mi ha avvertita che ti trovavi qui a dormire sul divano»
Victor la spostò bruscamente alzandosi in piedi di scatto e il suo primo pensiero fu subito per Rosy.
«Che ore sono?» chiese in evidente stato di agitazione
«Ma cosa ti prende? Sei impazzito?»
Lui la prese stringendola forte per le braccia.
«Ti ho chiesto che ore sono!»
«Sono le tre passate! Lasciami Victor, mi stai facendo male»
Lui la lasciò andare correndo verso la porta, ma quando l'aprì, si trovò davanti la madre.
«Vedo che ti sei ripreso»
Victor rimase immobile davanti a lei appena la vide.
«Dove credi di andare così di corsa?»
Victor non le rispose provando a scansarla. Maria lo afferrò per un braccio.
«Adele è venuta qui per te e devi stare con lei. Non andrai da nessuna parte adesso»
Victor non aveva nessuna intenzione di obbedire alla madre. Tirò il suo braccio costringendola a mollare la presa e senza neppure risponderle corse via per raggiungere l'uscita. Una volta in giardino prese la sua moto e partì a tutta velocità per raggiungere le ville che aveva individuato nella sua precedente ricerca. Durante il tragitto l'angoscia dentro di lui cresceva sempre di più. Nico lo aveva ingannato somministrandogli quel potente sonnifero e non sapeva se Rosy potesse essere ancora viva dopo tutto quel tempo trascorso. Correva disperatamente per cercare di raggiungerla, anche se dentro al suo cuore, la speranza si era già spenta.
Sulla strada che lo avrebbe portato ad una delle due villette, in lontananza vide una pattuglia della polizia che poco dopo lo fece accostare.
«Deve tornare indietro, non può passare di qui» Gli intimò l'agente
«È successo qualcosa?»
«C'è stata una sparatoria e sono morte due persone, non possiamo far passare nessuno sino a che la scientifica rimarrà sul posto per fare i rilievi»
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RIBELLI MAFIOSI
Mystery / ThrillerRosy e Victor sono figli di due famiglie mafiose alleate ma antagoniste. Privati di un'adolescenza serena sono cresciuti in un contesto violento e malavitoso che li ha resi spietati. Uniti nella lotta contro la conquista del potere dovranno cercare...