RIBELLI MAFIOSI

New York

L'atterraggio a New York era previsto dopo circa dieci ore di volo. Un aereo privato li avrebbe condotti da Palermo all'aeroporto di Roma, dove con un volo diretto, sarebbero giunti nella grande mela. Durante il tragitto per Palermo, i tre non si rivolsero quasi parola. Rosy ripensava ancora alle parole della madre e a come si era comportato il padre poco prima. Si sentiva come schiacciata da quella vita che non poteva in alcun modo cambiare. Il suo, era un destino già segnato. Quando si fermarono ad un semaforo, lo sguardo di Rosy, venne attirato da una giovane coppia seduta su una panchina, intenta a scambiarsi effusioni. Victor la osservava dallo specchietto dell'aletta parasole, che aveva tirato giù appena partiti dalla sua villa. Malgrado il sole fosse già calato, lo aveva fatto di proposito per osservarla. Quando vide la ragazza intenta ad osservare qualcosa, cercò di capire cosa avesse catturato la sua attenzione. Seguì la traiettoria dei suoi occhi, prima che l'auto ripartisse, e a quella scena Victor sorrise. Poi iniziò a riflettere su di lei. Era una giovane bellissima e ancora vergine che non aveva assaporato neppure i piaceri dell'amore, al contrario di lui che invece li aveva assaporati in ogni modo e con tante donne diverse. Nessuna di queste però, era mai riuscita a fare breccia nel suo cuore, aveva solo scopato con loro. Era fidanzato con Adele, ma neppure per lei provava dei sentimenti, la usava solo per il tornaconto dei Massei e la tradiva con qualunque donna incontrasse. Victor, pensava a quanto lui e la Rocca fossero diversi.

Nico, intanto, sul sedile posteriore accanto a Rosy, cercò di rompere il ghiaccio per alleggerire quel pesante silenzio creatosi tra loro.

<<Quanto manca per l'aeroporto? Dovremmo essere quasi arrivati giusto?>>

<<Sì, ci siamo quasi>> rispose Victor.

Rosy, distratta dai suoi pensieri, non aveva neppure ascoltato il giovane. Ripensava ai due ragazzi visti poco prima su quella panchina. Pensava a quanto le sarebbe piaciuto baciare un uomo nutrendo un vero sentimento. Non lo aveva mai fatto per amore, neppure quando aveva dato il suo primo bacio. Quante volte era stata costretta a prestare le sue labbra e il suo corpo a uomini che le facevano ribrezzo soltanto a guardarli. Ogni volta cercava di dimenticare, ma non sempre riusciva a farlo. Le sensazioni di essere toccata e baciata ogni volta da uno di loro, la facevano sentire sporca. In fondo al suo cuore, sognava un giorno di trovare un ragazzo da amare e di essere ricambiata, anche se, si chiedeva chi avrebbe mai potuto provare dei sentimenti d'amore per una mafiosa assassina.

Mentre rifletteva su quest'ultimo pensiero, per un attimo il suo sguardo si soffermò proprio sul volto di Victor, riflesso nell'aletta parasole. Era davvero bellissimo e i suoi occhi erano stupendi. Per un istante Rosy, sentì una strana sensazione partire dallo stomaco e arrivarle sino alla gola. Istintivamente si voltò verso il finestrino, come se quel gesto potesse soffocare quell'emozione.

In quello stesso istante, la macchina entrò all'interno del parcheggio dell'aeroporto e si fermò. Una volta scesi, raggiunsero con la navetta un piccolo aereo privato che li attendeva sulla pista. Rosy salita per ultima a bordo, trovò libero soltanto il posto accanto a Victor, e suo malgrado si dovette sedere vicino a lui.

<<Vuoi stare dal finestrino Rocca?>> le chiese lui, continuando a guardare fuori per non incrociare i suoi occhi.

<<No grazie!>> rispose seccata

<<Una volta tanto che volevo essere gentile>>

<<Risparmiala per qualche altra donna, a me non serve la tua gentilezza>>

<<Andiamo Rocca! Rilassati! Sei sempre sulla difensiva con me, perché non proviamo a tollerarci di più? Ti ho anche salvato la vita due volte e non mi hai neppure ringraziato>>

<<Non mi sembra di avertelo chiesto. Dici sempre che mi vuoi morta e perché cazzo non mi hai lasciata morire?>>

<<Credo che la prossima volta ci farò un pensiero prima di salvarti di nuovo>> le rispose usando un tono ironico.