La scoperta di Ruiz

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Si recò subito alla reception per avere informazioni. Dalla vetrata, vide una giovane donna seduta alla scrivania e intenta a compilare alcuni documenti. Suonò il campanello che si trovava sul bancone per richiamare la sua attenzione. Lei a quel punto alzò lo sguardo e rimase subito colpita dalla bellezza del giovane. Ruiz, aveva i capelli raccolti in una piccola coda e stupendi occhi azzurri, messi ancora più in risalto dalla sua carnagione olivastra. Il suo aspetto, unito al fisico atletico, lo rendevano senza dubbio un uomo dal fascino magnetico. La giovane donna si alzò dalla sedia e si avvicinò timidamente al vetro che li separava.

«Ha bisogno di aiuto signore?»

«Mi hanno detto che le vittime dell'incendio accaduto oggi fuori città sono state portate qui da voi. Sono qui perché tra loro potrebbe esserci un mio caro amico e devo vedere quelle salme»

«Mi dispiace, ma temo non sia possibile. Per effettuare un riconoscimento l'ingresso è riservato ai soli familiari»

Ruiz diede un pugno sul bancone.

«Lei non capisce! Io devo vedere quei corpi e sapere se c'è anche quello di Perez tra quelli!»

La donna, visto l'evidente stato di agitazione del giovane, decise di assecondarlo.

«Il dottor Neal sta ancora effettuando alcuni esami su quei corpi e non so quanto tempo impiegherà per terminare il suo lavoro. Se vuole può accomodarsi nella sala d'aspetto. La chiamerò io non appena sarà possibile farla parlare con lui, anche se dubito che potrà darle informazioni su di loro dato che non è un parente»

Ruiz pensò che una volta con Neal, avrebbe convinto lui il dottore a farlo entrare e decise di accettare il suo invito. Durante l'attesa, mille pensieri affioravano nella sua mente. Se il cadavere fosse stato davvero quello di Perez, oltre ad aver perso un amico, il suo affare sarebbe andato in fumo, procurandogli un'ingente perdita di denaro. Aveva accumulato un grosso debito di gioco e quei soldi gli servivano per saldarlo tutto. L'angoscia cresceva sempre di più dentro di lui.

Dopo circa mezz'ora venne fatto accomodare nello studio di Neal. Quando entrò, il medico era seduto alla sua scrivania intento a leggere alcuni esami clinici e non degnò l'uomo neanche di uno sguardo al suo ingresso. Gonzalo salutò in modo educato per attirare la sua attenzione, ma Neal gli rispose piuttosto scocciato.

«Mi ha detto l'infermiera all'ingresso che voleva parlarmi. Ho parecchio lavoro da sbrigare, mi dica di che cosa ha bisogno»

Ruiz, malgrado fosse infastidito dal suo atteggiamento, cercò di restare calmo.

«Mi hanno detto che si sta occupando dei corpi carbonizzati ritrovati in quella villetta fuori città. Devo sapere a chi appartengono e conoscere i risultati degli esami fatti su di loro»

Neal alzò lo sguardo dai fogli che stava leggendo.

«Lei è un parente di una delle vittime?»

«No, solo un amico di uno di loro»

«Se non è un familiare, non ha nessun diritto a ricevere informazioni. Queste sono notizie riservate e per privacy devono essere fornite solo ai parenti più stretti» gli rispose, tornando a leggere le sue carte. «Adesso se non le dispiace devo chiederle di uscire dal mio studio e per favore, chiuda la porta quando esce»

Ruiz, che sino a quel momento era riuscito a controllarsi, tirò fuori la pistola puntandola dritta in faccia all'uomo.

«Le tue pratiche del cazzo aspetteranno! Adesso alzati figlio di puttana e portami subito da quei cadaveri, se non vuoi finire anche tu sul tavolo dell'obitorio a fargli compagnia»

Neal spaventato, si alzò di scatto dalla sedia.

«Cammina stronzo» gli disse Ruiz, spingendolo violentemente in avanti con la mano.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora