L'Agguato

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La mattina seguente, Rosy si alzò molto presto per andare a fare jogging. Le piaceva mantenere quella sana abitudine ed era anche un modo per sfogare tutta la tensione accumulata il giorno precedente. Uscì dal cancello della villa, seguita da due uomini della scorta ma durante la corsa, non faceva altro che guardarsi intorno. Osservava quel magnifico paesaggio che aveva lasciato per tanti anni, come se lo vedesse per la prima volta: quanto le era mancata la sua città! Malgrado New York avesse senza dubbio delle attrattive migliori, essere tornata a casa tra i suoi affetti, la rendeva felice.

Dopo l'attività fisica, tornò a casa e si fece una doccia. Aprì la cabina armadio per decidere cosa indossare, e proprio in quel momento il cellulare, che le aveva dato il padre la sera precedente, iniziò a squillare. Ancora infastidita dal giorno prima per il comportamento di Victor rispose con freddezza.

<<Sì>>

Dall'altro capo del telefono, Massei le rispose riservandole il medesimo trattamento.

<<Tieniti pronta. Tra mezz'ora passo a prenderti con i miei uomini>> le disse, riagganciando subito dopo.

<<Quel pezzo di merda! Chi si crede di essere?>> disse ad alta voce.

Afferrò nervosamente un paio di jeans ed una maglietta infilandoli velocemente dopodiché uscì dalla sua camera e scese al piano di sotto. Entrò nella sala da pranzo, dove Antonio e Tony erano seduti al tavolo intenti a fare colazione. Rosy era di pessimo umore e, con un gesto di stizza, mise sulla sedia la giacca di pelle nera, si sedette e salutò a malapena.

Il padre, infastidito dal suo atteggiamento, la riprese.

<<Tutti questi anni a New York ti hanno fatto dimenticare il rispetto per la famiglia?>>

<<Hai ragione papà, scusami>>, rispose, consapevole del suo comportamento, <<non volevo mancarvi di rispetto, ma quel Victor è davvero insopportabile! Mi ha appena chiamata, e avresti dovuto sentire il tono di voce che ha usato con me. Chi minchia si crede di essere per comandarmi a bacchetta?>>

<<Adesso calmati Rosy!>> disse il fratello.

Mentre i tre discutevano, Filomena fece il suo ingresso nella stanza e Rosy la salutò con calore non appena la vide entrare.

<<Buongiorno mamma>>

<<Buongiorno a voi>>, rispose rivolgendosi ai presenti <<che cosa avete da gridare, è forse successo qualcosa?>> disse sedendosi accanto alla figlia.

<<Non sono affari che ti riguardano>> rispose Antonio con freddezza.

Alle sue parole, la donna chinò il capo remissiva iniziando a bere il suo caffè. Il silenzio era calato improvvisamente e Tony riprese a parlare per alleviare la tensione.

<<Stamattina tu e Victor vi recherete da Valente e dovrete farlo parlare: se ha le informazioni giuste, l'infame ha le ore contate>>

<<Ieri papà mi ha detto del suo sospetto sui Massei, ma se fosse davvero opera loro, dubito che questo tizio possa confessare di fronte a Victor>>

<<Per questo è importante che con lui ci sia anche tu>>

<<Non credi Tony che l'avrebbero già fatto fuori se fosse come pensa lui?>>

<<I Massei sono più scaltri di quanto pensi>> intervenne il padre <<sarebbero capaci di qualsiasi cosa. Anche di ammazzarlo davanti ai tuoi occhi, per farti credere che loro non sono coinvolti>>

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora