La scelta mortale

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Rosy quella mattina si svegliò molto presto con l'intenzione di andare a correre per scaricare la tensione nervosa accumulata negli ultimi giorni. Si mise in tenuta sportiva e scese al piano di sotto per bere una spremuta d'arancia prima di uscire.

Quando fece il suo ingresso nella sala da pranzo, trovò con sorpresa anche Victor. Negli ultimi giorni, Rosy aveva cercato di evitarlo in ogni modo, dopo quello che era accaduto durante la serata in spiaggia e successivamente nella sua stanza, anche se non avevano avuto grandi occasioni per vedersi da soli in vista dei preparativi per il furto al porto.

«Vedo che anche tu sei piuttosto mattiniera oggi Rocca» le disse, mentre si spalmava del burro su una fetta di pane.

Rosy si sedette di fronte a lui.

«Vado sempre a correre la mattina presto»

«È una tattica che usi per evitare di incontrare qualcuno a colazione?»

«Non ho bisogno di fare questi giochetti, non devo cercare di evitare nessuno»

«Neanche me?»

«Mi sono appena svegliata Victor e sinceramente non ho voglia di rispondere alle tue battute del cazzo»

«Ma la mia non era una battuta»

Rosy a quel punto gli rispose a tono.

«Invece tu quale pretesto hai per essere già in piedi? Speravi di non incontrarmi per evitare di guardarmi negli occhi?»

Victor non sembrò accusare il colpo e rimase come sempre freddo e distaccato dopo le sue parole.

«Ho delle faccende importanti da sbrigare per questo mi sono alzato presto. E riguardo all'altra sera, non sono io quello che ha paura di guardarti in faccia. Quella che abbassa lo sguardo con me sei sempre tu»

Rosy lo guardò malamente. Prese la brocca di vetro che si trovava sul tavolo e si versò della spremuta nel bicchiere.

«All'improvviso sei di poche parole?»

«Non ho affatto voglia di rispondere ancora alle tue provocazioni. Non me ne frega un cazzo di quello che pensi di me»

Per un breve istante calò il silenzio tra i due.

«Spero che stasera lascerai da parte le nostre divergenze e farai ciò che ti è stato detto senza colpi di testa»

«Se è soltanto questa la tua preoccupazione, non devi temere, sarò come un soldatino»

Antonio fece il suo ingresso nella sala da pranzo proprio mentre lei stava pronunciando quelle parole.

«Lo spero vivamente Rosy» disse arrivando alle sue spalle, «Per la riuscita del furto è necessario che tu collabori con Victor senza prendere iniziative, dovrai seguire il piano alla lettera, non ammetterò errori da parte tua»

«Sono certo che vostra figlia l'altra sera abbia compreso la lezione e si comporterà come stabilito» subito dopo si alzò dalla sedia. «Ora dovete scusarmi, ma devo sbrigare alcune cose e devo lasciarvi»

«Non rientrare tardi Victor. Abbiamo ancora alcune cose da preparare per il colpo di stasera e ci serve anche il tuo aiuto»

«Non temete, sarò di ritorno quanto prima»

Dopodiché uscì dalla stanza lasciandoli soli. Antonio si sedette accanto alla ragazza.

«Rosy voglio che tu stasera esegua gli ordini di Victor senza fare storie. Per ora la famiglia Massei ci serve, i nostri traffici in Italia dipendono anche da loro e sino a che non avremmo risolto tutti i problemi che abbiamo, la nostra alleanza deve rimanere solida»

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora