Si abbracciarono a lungo. Le lacrime scendevano copiose sul viso di Gonzalo, mentre lei lo stringeva forte. Rosy sapeva di dover essere il più credibile possibile e continuò a recitare bene la sua parte. Sciolse il loro abbraccio, guardandolo negli occhi piangendo.
«Non posso credere che Sean sia morto, non adesso che c'eravamo appena ritrovati»
«Lo so Rosy. Quello che gli è successo è terribile»
«Devo vederlo con i miei occhi Gonzalo per avere la certezza che si tratti di lui. Non posso accettare che sia morto in quel modo così atroce»
«Forse è meglio che tu non entri là dentro. Ho visto il suo corpo prima. Vederlo in quello stato mi ha scioccato e ti confesso di non essermi ancora del tutto ripreso da ciò che ho visto. Le fiamme lo hanno reso irriconoscibile»
«E se non fosse Sean? se si fossero sbagliati?»
«Vorrei tanto poterti dire che è così, ma non ci sono dubbi che si tratti proprio di lui. Aveva l'anello che suo padre gli regalò per i suoi diciotto anni, non se ne separava mai. Anche se il fuoco lo ha danneggiato, ho visto la scritta con il suo nome inciso all'interno»
Rosy sentite le sue parole corse verso l'ingresso. Aprì la porta davanti a sé spalancandola con le mani. Fingendosi disperata, iniziò a correre per il lungo corridoio. Ruiz le corse dietro per raggiungerla, arrivando con lei alla reception. Rosy iniziò a battere sul vetro, per richiamare l'attenzione della donna seduta alla scrivania. Era la stessa che aveva parlato poco tempo prima con Gonzalo. Riconoscendo l'uomo, si rivolse direttamente a lui.
«Buonasera, deve parlare ancora con il dottor Neal?» gli chiese
«Sì, devo vederlo subito»
«Mi dispiace, ma in questo momento il dottore non può ricevere nessuno. Sta ancora lavorando su quei corpi e ha chiesto espressamente di non essere disturbato»
Rosy senza pensarci due volte, prese la pistola dalla fondina, puntandola contro il vetro.
«Credo che per noi farà un eccezione»
Appena vide l'arma, la donna si alzò di scatto dalla sua postazione per raggiungere la porta d'ingresso del reparto. Digitò velocemente il codice di accesso e una volta aperta li fece passare.
«Torna alla tua postazione e continua il tuo lavoro. Dimenticati di averci visto se non vuoi che torni a cercarti» le disse Rosy al suo passaggio
Lei, senza neanche fiatare, tornò al suo posto, proseguendo terrorizzata il suo operato.
Nel percorrere il corridoio che li separava da Perez, Gonzalo fermò Rosy all'improvviso, afferrandola per le braccia.
«Sei certa di volerlo vedere?»
Lei lo fissò negli occhi.
«Era il mio uomo»
Quella frase bastò a Ruiz per lasciarla andare. Giunti davanti alla porta d'ingresso dell'obitorio, la spalancarono con prepotenza. Neal, intento nel suo lavoro, si voltò di scatto non appena fecero il loro ingresso. Appena vide Gonzalo sbiancò in volto.
«Signor Ruiz» disse con la voce che gli tremava «mi dispiace, ma non ho ancora terminato gli esami clinici sul cadavere e al momento, non ci sono altre notizie che possa darle su Perez»
«Non sono venuto per me. Questa ragazza era la sua donna e vuole vedere il suo corpo»
Neal osservò Rosy. La sua giovane età spinse l'uomo a rivolgersi a lei in modo quasi paterno.
«Devo avvisarti, sarà un duro colpo per te vederlo ridotto così»
«Sono una donna forte, posso farcela dottore»
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RIBELLI MAFIOSI
Misterio / SuspensoRosy e Victor sono figli di due famiglie mafiose alleate ma antagoniste. Privati di un'adolescenza serena sono cresciuti in un contesto violento e malavitoso che li ha resi spietati. Uniti nella lotta contro la conquista del potere dovranno cercare...