Il sospetto

1.7K 56 101
                                    

Dopo aver letto il messaggio di Antonio, Rosy iniziò a riflettere sul da farsi. Come avrebbe potuto giustificare la sua assenza da casa sino a quell'ora? Doveva pensare in fretta, mentre il suo cellulare, nel frattempo, aveva ripreso a squillare. Antonio continuava a chiamarla ripetutamente e lei, non aveva idee che potessero salvarla dall'ira del padre.

<<Scusami è colpa mia>> le disse Victor <<se non fossi venuto da te stanotte a quest'ora saresti a casa nel tuo letto>>

Lei si avvicinò accarezzandogli il viso e baciandolo sulla guancia.

<<Non mi importa di quello che farà mio padre. È stata la notte più bella della mia vita>>

Lui le sorrise e dopo averle preso la mano la portò alle labbra dandole un bacio. Victor si sentiva comunque in colpa per averla cacciata nei guai e iniziò a riflettere su come potesse aiutarla.

<<Potresti dire a tuo padre che ti sei alzata presto per andare a correre>>

<<E presentarmi così?>> gli rispose indicando il miniabito che indossava.

<<In effetti se andassi a correre vestita in quel modo ogni uomo che incroci ti seguirebbe sino a casa>> rise lui <<da queste parti c'è un negozio che vende articoli sportivi. Ti comprerò dei vestiti adatti e ti cambierai prima di fare rientro alla villa>>

Rosy si mise a riflettere sull'idea di Victor. La corsa era un'abitudine che aveva sempre avuto e il padre forse avrebbe potuto berla. Non era un gran piano, ma era l'unico che aveva in quel momento.

Arrivati davanti allo store di articoli sportivi, Victor scese dalla macchina per andare a comprare i vestiti per lei. Voleva evitare che qualcuno la vedesse in sua compagnia creandole altri problemi e per di più vestita in quel modo. Dopo un quarto d'ora uscì dal negozio con diversi pacchetti in mano. Entrò in auto, appoggiandoli sui sedili posteriori. Dopodiché raggiunse un luogo appartato tra gli alberi in modo tale che potesse cambiarsi.

Rosy scese dalla macchina e lui fece lo stesso.

<<Se vuoi posso aiutarti a togliere il vestito>> le disse in tono malizioso

<<Sono ancora in grado di poterlo fare da sola>> rispose lei divertita

Lui si avvicinò afferrandola per i fianchi.

<<Hai il mio cuore da una notte e inizi a fare la preziosa Rocca?>>

Lei gli mise le mani intorno al collo guardandolo negli occhi.

<<Il tuo cuore era già mio da un pezzo signor Massei>>

<<Non fare tanto la presuntuosa signorina>> le rispose sorridendo <<anche tu eri già pazza di me anche se non volevi ammetterlo>>

<<La verità è che tu non riuscivi a stare lontano da me mentre io riuscivo a frenarmi benissimo>>

<<Allora credo che i tuoi freni stanotte abbiano avuto un guasto>> le rispose in tono ironico

Lei gli diede un buffetto sulla guancia e lui la baciò sulle labbra.

<<Adesso è meglio che mi cambi>> gli disse poco dopo staccandosi dolcemente da lui.

Rosy tolse il vestito, mentre lui appoggiato di schiena alla macchina osservava il suo corpo. Era così attratto da lei che riusciva a fatica a controllare i suoi istinti.

<<Devi fare più in fretta a rivestirti Rocca. Sto cercando di trattenermi dal saltarti di nuovo addosso>>

Lei ignorò volutamente il suo commento. Si infilò i calzoncini corti e la canotta dopodiché si mise i calzini e le scarpe da ginnastica.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora