Il ritorno di Rosy

9K 147 103
                                    

La stagione estiva era appena iniziata in Sicilia, e come ogni anno la splendida isola, situata tra cielo e mare, era un forte richiamo per numerosi turisti provenienti da ogni parte del mondo. Il suo paesaggio, alternato tra colline e pianure, aveva accolto grandi civiltà, regalando a chi la esplorasse il fascino della scoperta di un grande passato, tra resti di Fenici, Greci, Arabi, Normanni e di tutte quelle civiltà che avevano trovato, nell' Isola del sole, un paradiso. In una domenica mattina come tante altre, un aereo proveniente da Roma, si stava avvicinando al capoluogo siciliano. C'erano una sessantina di passeggeri sul volo, e tra questi una giovane donna di nome Rosalia.

Stava rientrando al suo paese dopo dieci lunghi anni, e vedere dopo così tanto tempo la Sicilia dall'alto, le faceva un certo effetto. All'età di quindici anni suo padre l'aveva mandata a vivere in America dai nonni che risiedevano a New York. All'apparenza poteva sembrare una ragazza come tante altre, ma in realtà c'era un terribile lato oscuro dentro di lei. Nel paese di Roccavalle, dove era cresciuta, il cognome che portava era conosciuto e temuto da tutti, poiché legato ad una delle famiglie mafiose più potenti della Sicilia, i Rocca.

Comandavano soprattutto sul territorio confinante con la città, avendo il controllo dei traffici di droga in entrata e in uscita da Roccavalle e, nel corso degli ultimi anni, avevano stretto un'alleanza con la Famiglia Massei, dapprima famiglia rivale, per ampliare i loro traffici anche via mare. I Massei, infatti, gestivano il traffico di droga nell'area portuale e quest'alleanza portava dei benefici ad entrambe le famiglie: da una parte i Rocca ampliavano l'esportazione via mare, mentre i Massei avevano allargato i loro traffici oltre i confini via terra. Negli ultimi mesi, tuttavia, la polizia aveva intercettato diversi carichi di droga causando pertanto alle due famiglie, ingenti perdite in termini economici.

Il ritorno di Rosy era stato fortemente voluto da Antonio, patriarca dei Rocca nonché padre della ragazza. Antonio aveva speso una fortuna per l'istruzione e la preparazione atletica di sua figlia. Rosy, infatti, aveva frequentato uno dei college più esclusivi di New York con i migliori istruttori che l'avevano sottoposta a duri allenamenti di tipo militare. Antonio lo aveva fatto con l'obbiettivo di utilizzare la figlia come risorsa nelle operazioni più rischiose degli affari di famiglia. Durante la sua permanenza a New York, Rosy aveva già dato prova delle sue abilità prendendosi cura degli affari di suo nonno, portando a termine e con successo diverse operazioni, anche complesse, motivo per cui Antonio aveva la giusta convinzione che con il suo aiuto avrebbero scoperto chi fosse l'infame che li tradiva fornendo informazioni alla polizia.

Gli allenamenti fisici a cui era stata sottoposta, avevano reso il suo fisico scolpito che unito al suo aspetto la rendevano di una bellezza unica. I lineamenti regolari del suo volto rendevano il suo ovale quasi perfetto, la sua bocca era carnosa ma non eccessivamente pronunciata, mentre i lunghi capelli neri le cadevano dolcemente sulle spalle, mettendo in risalto il colore azzurro dei suoi occhi, talmente chiari da sembrare di ghiaccio. Un suo solo sguardo avrebbe lasciato chiunque senza fiato.

<<Stiamo per atterrare Signorina. Deve allacciare la cintura di sicurezza>>

Rosy distratta dai suoi pensieri, non si era neppure resa conto che l'aereo stesse per atterrare.

Poco dopo l'aereo, iniziò la discesa sulla pista di atterraggio e, appena scesa a terra, Rosy si recò accanto al rullo trasportatore per recuperare il suo bagaglio. Prese il suo trolley, raggiungendo subito dopo l'uscita, per attendere l'arrivo di suo fratello Tony che sarebbe andato a prenderla.

Durante l'attesa, si accese una sigaretta e iniziò a guardarsi intorno. Era una splendida giornata di sole e la temperatura era piacevole, il clima era decisamente migliore di quello che aveva lasciato a New York e già questo la faceva stare bene. Dopo anni di assenza, sentiva la necessità di riabbracciare la sua famiglia. Mentre si guardava intorno, dalla strada di fronte a lei, vide arrivare una station wagon nera con i vetri oscurati. Il conducente rallentò appena la vide e si accostò alla ragazza tirando giù il finestrino.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora