Un incontro inaspettato

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Nel vedere Rosy, Sean rimase stupito.

«Che cazzo ci fai tu qui?» le chiese, continuando a tenerla sotto tiro.

Rosy in quel momento cercò di mostrarsi il più naturale possibile, mentre pensava a una scusa plausibile da inventarsi.

«Lo sapete che non è carino puntare un'arma verso una donna disarmata?» rispose, avvicinandosi lentamente all'uomo.

«Abbassate le armi» disse lui.

Gli uomini di Perez eseguirono il suo ordine, mentre Sean continuava a puntare la pistola contro di lei. Rosy senza alcun timore, quando si trovò di fronte a lui, mise la mano sulla sua rivoltella, calandola verso il basso con un semplice gesto.

«E tu? Vorresti forse spararmi?»

«Ti ho fatto una domanda e sto aspettando una risposta» le disse con tono minaccioso guardandola negli occhi. «Che cazzo ci fai qui?»

Rosy pensò che fosse meglio raccontargli la verità, per non far nascere in lui sospetti e dubbi nei suoi confronti.

«Mentre ti aspettavo nel salone, mi sono messa a ballare e dato che sentivo caldo, sono uscita in giardino a prendere una boccata d'aria. Mentre passeggiavo per il parco, ho notato uno dei tuoi uomini che stava aiutando un fattorino a scaricare alcune scatole e li ho sentiti parlare di un ascensore, così ho pensato di prenderlo per venirti a cercare. Quando si sono aperte le porte e mi sono ritrovata in questo corridoio buio e silenzioso, mi sono resa conto di aver sbagliato piano»

Sean dopo il suo racconto le puntò di nuovo la pistola contro.

«È davvero una bella storiella Rosy, ma se pensi di essere venuta qui per prendermi per il culo, hai fatto male i tuoi conti»

Rosy avanzò con sicurezza verso di lui, sino ad avere l'arma puntata all'altezza del cuore.

«Se pensi davvero che voglia fotterti perché non mi ammazzi subito?» Gli rispose guardandolo dritto negli occhi.

Per un attimo l'uomo rimase a fissarla, non era sicuro di potersi fidare di lei, ma con la sua bellezza lo teneva in pugno. Sean accennò un lieve sorriso e abbassò l'arma.

«Devo ammettere che per essere una donna hai del fegato. Voglio darti fiducia Rosy, ma se scoprirò che vuoi fottermi, sei morta»

Rosy gli sorrise.

«In realtà non è te che voglio fregare, ma qualcun altro. Ho un grosso affare per le mani e voglio farti una proposta»

Sean incuriosito dalle sue parole, ordinò ai suoi uomini di proseguire la ronda senza di lui. Rosy per un istante pensò di averla scampata e che anche Victor fosse salvo. Inaspettatamente però, l'uomo la prese per mano, dirigendosi proprio verso la porta del suo studio.

«Ero venuto qui per prendere delle carte dalla mia scrivania. Vieni con me, lì dentro nessuno ci disturberà e potremmo parlare anche dell'affare che hai da propormi»

Rosy sbiancò alle sue parole, e mentre lui si avvicinava pericolosamente alla porta per aprirla, Victor, che nel frattempo aveva posizionato la microcamera, si trovava proprio dietro a quest'ultima. Sentendo la loro conversazione infatti, aveva pensato di posizionarsi nello stesso punto in cui si era nascosto con Rosy poco prima.

«Cazzo! Spero che alla Rocca venga in mente qualcosa» sussurrò.

Perez accese la luce dall'interruttore esterno e aprì la porta spalancandola. Per galanteria fece entrare prima Rosy, che non vedendo Victor nello studio, immaginò che si fosse nascosto nello stesso posto di prima.

«Questa stanza è il regno dei miei affari»

Rosy avanzò di qualche passo cercando di non andare troppo oltre, sapeva che se Sean avesse chiuso la porta alle sue spalle, Victor sarebbe stato scoperto.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora