Femme Libre

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Si incamminò lentamente verso l'uscita. In quel momento neppure la morte riservata alla sua peggiore nemica riuscì a farla sentire meglio, come invece immaginava sino a poco tempo prima. Aveva perso tutte le persone che amava e nessuno le avrebbe riportate da lei. Salì in sella alla sua moto che si trovava a pochi metri dall'ingresso principale e partì subito dopo senza avere nella testa una meta precisa. La sua andatura non era sportiva come al solito, ma piuttosto rilassata. Nella sua mente viaggiavano milioni di pensieri e senza rendersene conto si ritrovò lungo la strada che aveva attraversato tempo prima insieme a Victor. Sterzò di colpo alla sua destra e imboccò la stradina che portava in mezzo al bosco sino ad arrivare al parcheggio che si trovava di fronte alla spiaggia. Dopo averla parcheggiata scese dalla moto e si incamminò sulla sabbia sino a raggiungere la battigia. Si sedette lungo la riva. Mise le braccia incrociate sulle ginocchia piegate e vi appoggiò il suo viso scrutando l'orizzonte. In quel posto aveva vissuto dei momenti romantici con il suo amato Victor. Si ricordò di quando l'aveva gettata in acqua prendendola di peso e delle emozioni provate quando i loro corpi si erano ritrovati sdraiati uno sopra l'altro sulla sabbia. Le lacrime iniziarono a scenderle lungo il viso, mentre qualcuno in quel momento stava giungendo alle sue spalle.

<<Ero in pensiero per te Rosy>> Le disse Amedeo appoggiando una mano sulla sua spalla.

La ragazza presa dal dolore non si era nemmeno accorta del suo arrivo e sentendosi toccare si voltò di scatto intimorita. Lo guardò con gli occhi ancora pieni di lacrime.

<<E tu che cosa ci fai qui? Come mi hai trovata?>>

Rizzo si sedette accanto a lei.

<<Grazie alle telecamere di videosorveglianza della città. Siamo risaliti a tutti i tuoi spostamenti partendo dal noleggiatore di auto sino ad arrivare al negozio di fiori. Quando la proprietaria mi ha detto di aver realizzato per te due composizioni floreali, ho capito quale sarebbe stata la tua destinazione. Quando sono arrivato davanti all'ingresso principale ti ho vista partire con la moto e ho iniziato a seguirti. Appena mi hanno avvertito della tua fuga dall'ospedale ho iniziato subito le ricerche, temevo ti potesse accadere qualcosa di brutto>>

Rosy si asciugò le lacrime.

<<Mi dispiace, immagino di averti procurato dei problemi al lavoro per essere fuggita in quel modo>>

<<Il questore mi ha fatto una lavata di testa e mi sono dovuto giustificare con lui, ma non era questo quello che mi preoccupava. In quel momento mi interessava soltanto che tu stessi bene>>

<<Che cosa gli hai raccontato per convincerlo a non farti rapporto?>>

<<Ho detto al questore che avevamo fatto un accordo per tendere una trappola a Maria e che la tua fuga facesse parte del nostro piano. Mi ha creduto, anche se non ha mandato giù il fatto che non lo avessi avvertito delle mie intenzioni>>

<<Mi dispiace zio che tu abbia avuto ancora una volta dei guai per colpa mia>>

<<Il tuo percorso come collaboratrice di giustizia era già iniziato prima dell'incidente al porto ed è stato facile far credere a Russo quella versione. Non preoccuparti Rosy, non avrò procedimenti disciplinari per questo e soprattutto la cosa che conta di più per me, è che tu sia sana e salva. Temevo volessi vendicarti di Maria e sono felice che tu abbia avuto dei ripensamenti>>

Rizzo nella sua testa dopo essere stato dalla fioraia aveva pensato che Rosy avesse rinunciato alle sue intenzioni e che fosse andata a trovare i suoi cari perché sentiva il desiderio di stargli vicino.

<<Ti sbagli, non ho avuto nessun ripensamento. L'ho tolta di mezzo per sempre e l'ho fatto per Victor. Maria non meritava di vivere>>

Rizzo afferrò di scatto il suo viso costringendola a guardarlo negli occhi.

RIBELLI MAFIOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora