MATT
Tre giorni sono passati dal mio arrivo qui a New York.
Tre lunghi giorni da quella sera in cui io e Sarah, a causa della mia emerita coglionaggine, abbiamo stranamente discusso dopo anni.
Tre giorni che non riesco a togliermi dalla mente il suo bellissimo volto rigato dalle lacrime.
Tre fottutissimi giorni che fatico a trovare un briciolo di tempo da trascorrere con la donna che ho intenzione di riconquistare. I miei impegni con i ragazzi e i suoi con il lavoro non ci consentono di vederci per più di cinque miseri minuti, ma questa sera, cascasse il mondo, ho intenzione di prendermi tutto il tempo a mia disposizione per stare con lei. Decido così di scriverle un piccolo biglietto, una specie di invito, che lascio alla simpatica canaglia dietro al bancone della reception e che in questo momento mi sta studiando con curiosità: Tyler. «Puoi farlo avere a Sarah, per favore?». Consegno il tutto, rigorosamente chiuso in una busta, lontano da occhi indiscreti (vedi Ty e Lexy) e mi allontano dalla hall per raggiungere il resto della squadra nella palestra dell'hotel. Non bado alle parole mugugnate da Ty, tanto so che farà quello che gli ho chiesto.
Tre infinite ore dopo controllo sul cellulare se Sarah mi ha scritto, rispondendo così al mio personale invito, ma nulla; nessun messaggio in segreteria, nessun sms, niente di niente. Poi, mentre recupero le mie cose da cacciare con noncuranza nel borsone, la vedo e... che mi venga un colpo secco! Insieme a Puffo Burlone e Puffetta Stronzetta la vedo oltrepassare il tornello d'ingresso della palestra con addosso una tutina talmente aderente da lasciar poco, anzi pochissimo, spazio all'immaginazione più perversa.
No, non può essere lei. È impossibile, deve sicuramente trattarsi di un'allucinazione, un qualcosa frutto della mia immaginazione. Okay Moore, rilassati e fai grandi respiri. Va bene che hai bisogno di dare sfogo alle tue frustrazioni sessuali, ma cerca di comportarti come l'uomo tutto d'un pezzo che sei. Peccato che quando si tratta del mio angelo non capisco più niente. «Ciao Matt» saluta educata, ma con un tono di voce più basso, più provocatorio, passandomi accanto e invadendomi le narici con il suo inconfondibile profumo di donna. Allora, è proprio lei. Non era affatto frutto della mia immaginazione. Sono fottuto. Irrimediabilmente fottuto, perché al suo passaggio non mi si sono rizzati solo i peli sulle braccia, ma anche qualcos'altro. Purtroppo, non sono l'unico ad aver apprezzato quella sottospecie di sfilata erotica voluta appositamente dal mio angelo tentatore e sapete perché? Primo: sono convinto che lo ha fatto apposta per provocarmi. Come per dire: "svegliati coglione, guarda cosa ti stai perdendo". Secondo: gli sguardi dei pochi pervertiti presenti nella palestra insieme a me e al mio team si sono pesantemente soffermati sulla sua perfetta silhouette, tanto da farmi ribollire il sangue nelle vene. Sarah, ancora in attesa di un mio saluto in risposta, inizia a guardarsi attorno, ingenuamente stranita dall'improvviso silenzio calato nella sala. Fatti delle domande e datti delle risposte, piccola. Se anche i muri potessero parlare, figlia mia... «Bé? Che avete da fissare con così tanto interesse? Non avete nient'altro da fare?» mi scappa detto con un ringhio profondo, noncurante degli sguardi allibiti dei miei ragazzi e di quello di Sarah. Hai voluto provocarmi, angelo? Beh, ci sei riuscita. Il troglodita geloso che è in me sta per uscire fuori e questa volta, a costo di fare una tremenda figura di merda, non ho intenzione di sopprimerlo. Fortunatamente, tutti tornano a fare quello che stavano facendo e i rumori cessati improvvisamente all'arrivo di Sarah tornano a farsi regolari e decisi.
«Tutto bene, Matt?» mi fa notare, mentre i suoi occhi passano in rassegna tutta la mia mercanzia. Fa che non si focalizzi proprio lì, o sono cazzi. In tutti i sensi. «Sembri, come dire... teso». Ecco, come non detto. Si è accorta del vistoso e fastidioso rigonfiamento spuntato magicamente tra le mie gambe, e la colpa è solo sua. «Una domanda di riserva è possibile averla?» tento di ironizzare nel vano tentativo di sviare l'attenzione su di me.
La mattinata era iniziata bene, con sprint e energia, e guarda come si sta concludendo? «Leggermente infastidito» le rispondo, portando volutamente le mani sulle parti intime per sistemare l'erezione che non vuole saperne di ridimensionarsi. Gesto che non passa inosservato né agli occhi di Sarah né a quelli attenti e vogliosi di Ty.
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Matt (IN REVISIONE)
ChickLitMatt é un giovane insegnante di educazione fisica con un passato difficile; un passato segnato da un padre che ha reso la sua breve infanzia e la vita di sua madre un inferno; un passato che lo ha portato a non fidarsi più di nessuno. Grazie all'ai...