CAPITOLO 2

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JACK

Da quando ci siamo trasferiti nella casa dei Thomas, la vita è cambiata radicalmente. Ora riesco a vivermi la mia famiglia senza dovermi spaccare la schiena con turni extra. Lavoro nell'edilizia, in una ditta che costruisce impianti sportivi, e da quando il mio capo mi ha promosso a vice capocantiere, la paga è quasi raddoppiata. Non navigo nell'oro, ma almeno non arrivo più a fine mese con l'acqua alla gola. Angel e Matt sono in assoluto la mia priorità, tutto quello che sto guadagnando ho deciso di investirlo per il futuro del mio ragazzo. A differenza mia, che ho sempre odiato tutto quello che aveva a che fare con la scuola, vorrei che lui si dedicasse allo studio per poi realizzarsi nella vita, con un lavoro degno per l'uomo fiero che sono certo diventerà.

25 Aprile 1978 - Nove mesi dopo

È già passato un anno dalla nascita di mio figlio e oggi daremo una piccola festicciola in suo onore. Alcuni nostri amici ci hanno raggiunto insieme ad alcune coppie di vicini di casa.

«Benvenuti!» Accolgo gli ospiti e li faccio accomodare nel giardino sul retro, che per l'occasione si è trasformato in un piccolo parco giochi. Tra le giovani coppie presenti c'è anche la famiglia Spencer; si sono trasferiti da poco in questo quartiere e siccome non conoscono nessuno, mi è sembrato carino invitarli. Anche loro hanno due piccoli diavoletti a movimentare le loro giornate e spero abbiano gradito questo mio gesto amichevole. «Samuel! Allison! Accomodatevi.» La mia bellissima ragazza, con un enorme sorriso stampato in viso, li sprona ad entrare. «Grazie mille dell'invito, siete stati gentilissimi» ringrazia Allison, mentre una bimbetta di circa tre anni si avvicina alla mia gamba cercando di attirare l'attenzione. «Ciao principessa. Come ti chiami?» le chiedo, chinandomi alla sua altezza. «Jen» sussurra timida. «Io sono Jack e la signorina che vedi accanto a me si chiama Angel.» Mentre faccio le presentazioni ufficiali, ricevendo in cambio un dolcissimo sorriso, mi incanto a osservarla. È una bambina bellissima, con lunghi capelli biondi e luminosi occhi verdi. Più o meno come il fratellino che tiene in braccio il padre. «È un piacere conoscerti» aggiunge Angel, sorridendole e accarezzandole una guancia. «Mami, posso andae a giocae?» chiede trepidante e con il viso rivolto al giardino. Ascoltandola, mi accorgo che ha qualche difficoltà a pronunciare la lettera "r". È davvero buffa!

«Corri! Vai a divertirti» le suggerisco, anticipando la risposta della madre. Jen, prende alla lettera il mio consiglio e come un fulmine corre sullo scivolo. «Quando vede scivoli o altalene, impazzisce» racconta Allison. Credo sia più che normale, o no? Io da piccolo ne combinavo di tutti i colori. La mia è stata una famiglia decisamente diversa dalle altre e già a quell'età mi cacciavo spesso nei guai, pagandone poi duramente le conseguenze.

«Lui, invece, chi è?» domando a Samuel, cercando di scacciare gli orribili ricordi legati alla mia infanzia. «È il piccolino di casa. Si chiama Jesse e ha dieci mesi» dice orgoglioso, mentre lo stuzzica per farlo ridere. Anche lui come la sorella è biondissimo e ha gli occhi azzurri più belli che io abbia mai visto. Guardarlo è come fare un tuffo nell'acqua dei Caraibi, anche se là, io, non ci sono mai stato. Mentre chiacchieriamo ci spostiamo in giardino, lasciando i bambini liberi di poter sgambettare nel prato tagliato a regola d'arte da Oliver.

«Scommetto che lui e Matt diventeranno ottimi amici» affermo, osservandoli seduti l'uno accanto all'altro, intenti a giocare con una macchinina.

A quanto pare, Matt ha preso subito in simpatia il suo nuovo amichetto. Si è accomodato accanto a lui e non lo ha più abbandonato.

«Speriamo» aggiunge Angel, incrociando le dita. La festa è un successone, mio figlio e i suoi nuovi amichetti si sono divertiti un mondo. Per non parlare dell'idea di installare quei giochi nel giardino... li hanno definitivamente messi tutti K.O. Molti di loro, infatti, stanno riposando nei loro passeggini completamente esausti. Dopo le ultime chiacchiere salutiamo tutti gli invitati, ringraziandoli per essersi presentati.

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora