CAPITOLO 17

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JACK

FEBBRAIO 1981

È passato un mese da quell'ultima volta e, per il momento, il mostro che dorme dentro di me sembra essersi assopito. Steven, dopo avergli comunicato che mi sarei preso una pausa per incontrare uno psicologo, è stato molto comprensivo e mi ha supportato molto. Un giorno sì e uno no, mi chiama per sapere com'è andata la seduta dal Dottor Miller. Apprezzo molto questo suo gesto; ci conosciamo da anni e posso confermare che la sua pessima fama da bad boy è ormai sparita. Ha messo la testa a posto e sta diventando un vero uomo.

《Ci vediamo la prossima settimana, Dottore》, mi alzo dalla seduta e educatamente saluto l'uomo che si sta prendendo cura di me.

《L'aspetto, Signor Moore》.

Esco da quella stanza anonima, quasi asettica tanto è bianca, e torno a casa.

Sono le dieci della mattina: Angel è al lavoro, Matt all'asilo e io sono solo come un cane.

Quindi, che faccio?

Rimango chiuso in casa a rimuginare su quanto sono stato imbecille, o esco e prendo una bella boccata d'aria?

Opto per la seconda opzione.
Il pensiero di rimanere solo all'interno di quelle quattro mura mi soffoca, così decido di restare fuori. È una bellissima giornata di sole, perché non andare a trovare Sam e suo padre al bar che gestiscono insieme?

《Buongiorno! Qual buon vento ti porta qui?》

Il padre di Sam, Tom Spencer, mi viene incontro e mi saluta con una calorosa pacca sulla spalla.

《Ero di passaggio e mi sono detto: perché non andare a prendere un caffè nel miglior bar della città?》

《Ragazzo mio, ho sempre pensato che fossi intelligente, e ora ne ho avuto la dimostrazione. Forza, accomodati. Sarà pure una bella giornata, ma se continui a stare sulla porta ti ritroverai con due ghiaccioli al posto delle chiappe!》Seguo il suggerimento di Tom e mi accomodo.

Il "Cofee & Wine Bar" non è un locale immenso, ma l'affluenza di clientela non manca mai. Almeno di giorno. La sera è il delirio.
Sam e Tom ci sanno davvero fare, e con i loro modi educati e gentili sono in grado di attirare clienti provenienti da ogni parte della città.

La disposizione del bar, studiata alla perfezione, lo fa sembrare molto più grande di come lo si potrebbe immaginare dall'esterno. Quando si entra, si percepisce subito l'amore e il sacrificio che questa famiglia, negli anni, ha impiegato per renderlo veramente il miglior bar della città. Mi accomodo su di uno sgabello posto davanti al bancone, perfettamente dritto e ben pulito - Tom è molto esigente sotto questo aspetto - dove padre e figlio sono soliti preparare ottimi caffè e cappuccini, ricordando molto lo stile italiano. Ma il mio angolo preferito è quello gestito da Katy, l'unica dipendente, che con molta professionalità serve ogni mattina le gustose leccornie che, settimanalmente, prepara Josephine, la moglie di Tom. Nonostante si servano di una pasticceria italiana, che tutti i santi giorni consegna loro gustosissimi cornetti e tanti altri prodotti tipici, Joey, così ama farsi chiamare la Signora Spencer, non perde tempo e ogni settimana delizia i clienti con una delle sue strepitose torte. E oggi è proprio quel giorno.

《Che prelibatezza ha preparato oggi, Joey?》 domando a Katy una volta raggiunta la sua postazione.

《Oggi, caro Jack, la nostra pasticcera ha deciso di deliziare i propri clienti con una succulenta torta al cioccolato》 spiega.

Osservo la torta in questione e, porca vacca, ho già l'acquolina in bocca! Devo assolutamente assaggiarne una fetta.

《Vada per la succulenta torta al cioccolato. Sarò felice di essere il primo a poter dare un giudizio》.

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora