CAPITOLO 14

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BUONGIORNO!

QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITO. 

Buona lettura!

JACK

Le vacanze di Natale sono volate ed è ormai tempo di ritornare al lavoro. Domani, insieme a Steven, dovrò rimettermi in viaggio per New York e accompagnare uno dei pezzi grossi del Governo ad un importante riunione. Vista la nuova situazione che si è creata a casa, non ne ho proprio voglia; vorrei starmene con la mia donna e mio figlio, ma non posso. Se voglio assicurare a Matt un futuro migliore del mio, devo partire e guadagnare il più possibile.

《Piccola, mi aiuti a preparare il borsone?》le chiedo convinto di trovarla nella stessa stanza, mentre recupero dall'armadio i completi da lavoro puliti che mi hanno imposto di indossare. 

Odio quella divisa: un pantalone elegante blu scuro, abbinato a una camicia bianca perfettamente inamidata e a una giacca classica in tinta con il pantalone. Sembro un pseudo pinguino ma queste sono le regole e devo accettarle. 

《Arrivo!》

Lo strillo arriva dal piano di sotto. Chissà che diavolo sta combinando! 

Sono sono le quattro di pomeriggio e Matt è a casa degli Spencer a giocare con Jesse e la nuova amichetta Melanie. Mah! 

《Eccomi!》 esclama con il fiatone. 

《Perché ti sei messa a correre perle scale? Rimproveri tuo figlio poi tu fai l'esatto contrario. Non si fa, Signorina Thomas.》

Con il mio sorriso malandrino la rimprovero, avvicinandomi a lei. I suoi bellissimi occhi blu si infiammano all'istante; so che mi desidera, e io più di lei, ma voglio rispettare i suoi tempi e la sua decisione di andarci piano. Anche se l'abbigliamento che indossa non mi aiuta affatto. Pantaloni da ginnastica aderenti che mostrano gambe toniche e un culo mozzafiato, maglietta termica, anch'essa troppo aderente, che mette in risalto i suoi seni tondi e abbondanti e i capelli raccolti in una coda alta – proprio come piacciono a me – che evidenziano il suo bellissimo viso senza alcuna imperfezione. 

Cazzo che visione! 

E che tortura. 

È da quando sono rientrato da Chicago che l'uccello pulsa dolorosamente. 

《Vuoi punirmi, Signor Moore?》 mi domanda con fare provocatorio, e io non resisto. Mi avvento sulle sue labbra e la bacio con impeto.

Il suo corpo sbatte contro la parete del corridoio mentre le nostre lingue si saziano. 

《Cazzo, Angel. Non hai la minima idea di quanto aspettassi questo momento》 mormoro tra un bacio e l'altro. 

Con le mani le afferro il sedere e la sollevo. Le sue gambe si avvinghiano subito alla mia vita e la sua intimità inizia a strusciarsi vogliosa contro la patta dei miei jeans. Merda! 

Se continua così... rischio di venire nei pantaloni. Nonostante la voglia che abbiamo entrambi l'uno dell'altra, non so come comportarmi. Non è la prima volta che ci ritroviamo in una situazione simile a questa senza poi concludere niente. So benissimo quello che il suo corpo mi sta chiedendo, ma la sua testa? È dello stesso parere? 

《Jack》ansima sulle mie labbra, mentre il fuoco della passione divampa nei suoi occhi. 

《Anegl》rispondo con affanno. 

Le mie mani non riescono a stare ferme, si intrufolano sotto la maglia e le stuzzicano i capezzoli duri e sensibili. 

《Scopami》dice seria, e in pochi istanti ci ritroviamo nudi, sul pavimento del corridoio, a fare il miglior sesso riparatore di tutta la mia vita. 

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora