Matt (IN REVISIONE)

CAPITOLO 47

SARAH

È incredibile come due corpi riescano a saziarsi l'uno dell'altro.

Proprio come stiamo facendo noi.

Come un sogno che si avvera vorrei che il tempo si fermasse proprio in questo momento, mentre la bocca di Matt mi sta facendo provare emozioni e sensazioni mai provate, portandomi a toccare il cielo con un dito. Il cuore potrebbe rischiare di schizzare fuori dal petto per quanto batte a un ritmo sostenuto, e tutto grazie a lui, il mio eroe.

Ma anche nei sogni qualcosa può andare nel verso sbagliato. «Sarah, fermati. Basta. Non possiamo continuare» accenna tra i sospiri. Improvvisamente mi blocco. Lo osservo attraverso il bagliore della notte vedendo chiaramente che si sta trattenendo. «Perché Matt? So che lo desideri quanto lo desidero io. Lo vedo. Lo sento» sussurro, mentre con piccoli morsi gli stuzzico il labbro inferiore. Non è da me prendere l'iniziativa, non dopo quello che ho rischiato, ma con lui è diverso; con lui sono semplicemente Sarah, la ragazzina che lo desidera da sempre e che in cuor suo lo amerà per il resto della propria vita. «Non posso» ripete frustrato. «Perché?» gli domando nuovamente. Voglio che mi dica il vero motivo del perché non vuole lasciarsi andare con me. I suoi occhi ipnotici si incatenano nuovamente ai miei. «Perché sei la persona più pura che io conosca e non meriti che uno come me si approfitti della situazione per rubarti l'innocenza. E poi...»

«Poi... Continua, te ne prego» mormoro avvicinandomi un po' di più.

«Ho paura che se accadesse quello che non deve accadere, tra di noi non sarà più come prima e tutto ciò non deve succedere» confessa. Nel suo sguardo combattuto riesco a leggere tra le righe la sua amara verità. Parole che come frecce di un arco scagliate con prepotenza arrivano dritte al cuore facendolo sanguinare. Poi, ecco arrivare il freddo. Il suo corpo non è più a contatto con il mio ed è come se dall'estate fossimo passati all'inverno in un battito di ciglia. «È ora di rientrare, Sarah». Dopo essersi alzato in piedi e pulito i pantaloni da qualche filo d'erba, si accovaccia nuovamente per ripiegare il lenzuolo ormai sgualcito. «Non voglio andare, Matt. Restiamo qui, ti prego» lo supplico, mentre una piccola lacrima scivola sulla guancia. «Perché ora stai piangendo?»

«Non lo so nemmeno io» confesso in tutta sincerità. Non so perché queste stupide lacrime non vogliono starsene al loro posto. «Senti, piccola. Non voglio illuderti, tanto meno ferirti, ma...»

«Io voglio solo dimenticare, Matt. Dimenticare la mani dell'uomo che ha toccato il mio corpo contro il mio volere. Dimenticare il suo sguardo tetro e privo di qualsiasi emozione» singhiozzo, e lui prontamente mi stringe a sé. «Dimenticherai, angelo» mi rassicura. «Allora aiutami a farlo, Matt, perché ho paura di impazzire». Lentamente, riavvicino le labbra alle sue. Mi lascia fare, ma poi è lui a prendere il controllo e a dettare il ritmo del bacio. «In cosa ci stiamo cacciando, Sarah?» sussurra più a se stesso che a me, mentre i nostri corpi iniziano a rotolare sul lenzuolo nuovamente aggrovigliato. Ma non rispondo, lascio che sia il cuore a parlare al posto della voce. La sua bocca esperta scivola dal collo all'incavo tra i seni. La sottile t-shirt che indosso lascia intravedere l'eccitazione provata in questo momento, mentre mani tremanti si nascondo sotto il tessuto sfiorando la pelle rovente del mio corpo e arrivando a quelle protuberanze che non desiderano altro che essere toccate. «Che ne dici, la togliamo?» mi domanda e io annuisco semplicemente. Non so cosa gli ha fatto cambiare idea, ma ne sono felice. «Sei bellissima, angelo» mormora, mentre la sua bocca mi porta letteralmente in paradiso. Sono consapevole delle sue esperienze avute con altre ragazze, ma non pensavo fosse così esperto, così bravo con quelle labbra peccaminose. Labbra che si fanno strada lungo il mio ventre arrivando a lambire il centro della mia eccitazione coperto da uno slip che in questo momento odio profondamente. A meno che immagini di dolcissimi muffins non vengano considerate sexy!