SARAH– 29 AGOSTO 2009
È venerdì.
Mancano meno di ventiquattrore alla partenza e ancora nessuno della mia famiglia è a conoscenza di questa fuga. Conoscendoli, so quanto ci rimarrebbero male, soprattutto mio fratello Jesse. Dopo l'incidente il nostro rapporto è cambiato, diventando ancora più forte e solido di prima. So di provocargli un grande dispiacere, ma non posso più continuare a vivere così, soffrendo come un animale, nascondendogli continuamente il mio dolore. Tra poche ore comunicherò a tutti la mia decisione; nel bene o nel male dovranno accettarla, perché la piccola, dolce e ingenua Sarah non ha intenzione di tornare sui suoi passi. Come si dice: tolto il dente, tolto il dolore.
Alle diciannove precise il campanello di casa Spencer inizia a suonare. I primi a arrivare sono mia sorella e mio cognato Mike con i bimbi, seguiti a ruota dai coniugi Parker e da mio fratello, Valerie e Joey. Manca solo lui, Matt, la persona per la quale ho deciso di fare questa follia, cambiando radicalmente la mia vita. Ma ecco che dieci minuti dopo, in tutta la sua virilità e bellezza, sbirciando attraverso la tenda del salotto, lo vedo camminare fiero verso la porta di ingresso e entrare in quella che ha sempre considerato una seconda casa. «A cosa dobbiamo questa cena, tesoro?» domanda mia madre dopo esserci accomodati tutti a tavola. Il cuore inizia a battere incessantemente e le mani a sudare. Forza e coraggio, Sarah. È ora di sganciare la bomba. «Andrò a vivere a New York» dico di getto, lasciando tutti i presenti a bocca spalancata, Matt compreso. Almeno una reazione l'ha avuta. «Che significa, Sarah?» inizia mio fratello, posando la forchetta accanto al piatto da portata. I suoi occhi mi studiano attentamente, non sta solo cercando di capire cosa diavolo mi è saltato in mente, ma il perché. «David, mi ha offerto un posto di lavoro nella sede di New York e ho accettato. Tutto qua».
«Tutto qua? Ma che caz... cavolo dici!» tuona sempre mio fratello, correggendo il turpiloquio vista la presenza dei bambini. «Semplicemente quello che ho detto» ribatto decisa ma con l'amarezza dipinta in volto. «Ma così, su due piedi, senza dirci nulla prima» aggiunge mio padre, l'uomo che mi ha cresciuta con tanto amore e che amo più della mia stessa vita. «È stato improvviso, papà. Nemmeno io mi aspettavo una tal proposta, soprattutto dopo la fatica e la costanza di Paul nell'insegnarmi il mestiere» confesso sincera. Quell'uomo è stato un angelo, mi ha preso sotto la sua ala insegnandomi tutto quello che c'era da sapere riguardo il lavoro che avrei dovuto intraprendere. Ha dedicato ore libere della sua vita a formarmi e se sono arrivata dove sono ora è solo grazie a lui. «Per quanto resterai via, zia Sarah?» mi chiedono prima Erin poi suo fratello Eric e infine Joey. Vedere nei loro occhi la speranza è piuttosto doloroso, perché so di dovergli dare un grosso dispiacere. «Tornerò solo per le festività, ragazzi» ammetto, mentre vedo mia madre scacciare via dal viso una piccola lacrima. "Oh, mamma. So di darti un grande dolore, ma ti prego di capire e comprendere il motivo di questa mia decisione" penso tra me e me, ricacciando indietro quel magone che sta tentando in tutti i modi di opprimermi. «Questo vuol dire che non ti vedremo più, è così?» mi chiede Joey con tono seccato. Tale padre, tale figlia. «Non di persona. Troveremo il modo grazie ai social media, fidati».
«Sai che mi importa dei social? Un bel fico secco!» esclama prima di alzarsi da tavola e sedersi imbronciata sul divano. Decido di raggiungerla. «Piccola, so di darti un dispiacere, ma ormai ho preso la mia decisione».
«Sì, quella di mollare tutto e abbandonarci» replica, lasciandomi basita. Mi aspettavo una reazione forte da parte sua visto il caratterino peperino che si ritrova, ma non mi aspettavo di certo queste parole. «Joey, guardami» le dico, e i suoi occhi arrabbiati ma lucidi si fissano nei miei. «Non ti abbandonerò. Anche se non sarò più qui potrai sempre contare su di me, okay?» le ribadisco sottovoce e con un po' di commozione nel tono. «Anche noi, zia?» domanda che mi giunge alle spalle dagli altri due nipoti. «Assolutamente sì, tesori miei» affermo abbracciandoli, ed ecco che la diga retta sino a ora, cede inesorabilmente.
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Matt (IN REVISIONE)
ChickLitMatt é un giovane insegnante di educazione fisica con un passato difficile; un passato segnato da un padre che ha reso la sua breve infanzia e la vita di sua madre un inferno; un passato che lo ha portato a non fidarsi più di nessuno. Grazie all'ai...