CAPITOLO 61

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SARAH

Sto sognando.

Datemi un pizzicotto, perché quello che sta accadendo non può essere vero.

Matt, l'uomo che da sempre mi ha evitato come la peste, mi sta baciando. Anzi, rettifico, mi sta letteralmente risucchiando in un vortice erotico senza ritorno. Sapevo che ci sapeva fare, ma per Dio... non ricordavo fosse così terribilmente bravo. Continuiamo questo gioco sublime per un tempo che fatico a stabilire, mentre mani curiose si addentrano in territori inesplorati da tempo. «Mi sei mancata, angelo» ansima sulle mie labbra tra un bacio e l'altro. "Anche tu", vorrei dirgli, ma taccio. Non so perché, ma lo faccio. Forse, visti i trascorsi negativi, la paura di espormi troppo a livello verbale mi blocca. Ricevere un altro no sarebbe peggio di un incontro di lotta perso per ko, mentre in fin di vita esalo l'ultimo respiro distesa sul ring. Le nostre bocche continuano a darsi piacere l'un l'altra, facendoci perdere la cognizione del tempo. Poi, un colpetto di tosse alle nostre spalle ci riporta alla realtà. «Scusate l'interruzione, ma dovremmo chiudere» spiega la voce imbarazzata di uno degli addetti alla pulizia della spa. Con uno sbuffo seccato, Matt si allontana dal mio corpo in subbuglio per accomodarsi dalla parte opposta della vasca. «Scusa tu, Martin. Dacci cinque minuti e lasceremo il campo libero, okay?» dico imbarazzata a mia volta, con labbra che pulsano di un dolore misto a eccitazione. Probabilmente, se mi guardo allo specchio potrei assomigliare a una di quelle dive del bisturi dopo una seduta di botox dal chirurgo. Sono così sensibili.

Martin, con un sorriso alquanto intimidito causa sguardo omicida rivoltogli da Matt, alza i tacchi e ci lascia nuovamente soli. «Sentito? Dobbiamo sgombrare il campo, o...» inizio, ma vengo nuovamente interrotta dalle labbra esigenti di Matt, che mi riportano alle stelle. «Abbiamo altri cinque minuti, giusto? Perché non continuare quello che stavamo facendo?».

«Sarebbe bello, ma dobbiamo lasciare lavorare i ragazzi. Sanificare questo locale è un lavoro lungo e impegnativo. E poi...» provo a farlo ragionare, ma con scarsi risultati. «E poi, cosa? Continua, sono curioso di sapere cosa stavi per dire». Okay, non sono mai stata una donna disinibita a tal punto da parlare di certe cose, ma devo togliermi l'imbarazzo dipinto in volto e dirgli quello che devo dire, almeno se vuole salvarsi la reputazione una volta uscito dal tepore della vasca idromassaggio. «Matt» ansimo, «dobbiamo fermarci. I cinque minuti stanno per scadere e non so quanti altri ne servono per far sì che quello si tranquillizzi e torni a essere normale e meno... vistoso» dico sincera, indicando il suo sesso decisamente duro e evidente. Lui, con le gote arrossate e gli occhi in estremo imbarazzo, realizza la mia ipotesi e con leggiadria esce dalla vasca per tuffarsi rapidamente nella piscina gelida. Non capendo il perché di questo suo strano gesto, lo fisso con palpebre che si aprono e si chiudono in rapida sequenza. «Ma...»

«Un modo per velocizzare i tempi. Sai...». Penso alle sue parole, poi inizio a ridere a perdifiato. «Capisco. Ma ora, mentre tu rinfreschi i gioielli di famiglia per il motivo che sappiamo entrambi, io torno nella mia stanza». Esco a mia volta dalla vasca, infilo uno degli accappatoi lasciati in dotazione per i clienti dell'albergo e provo ad allontanarmi dalla calamita Moore che continua ad attrarmi. «Aspetta!» grida alle mie spalle l'uomo ancora in ammollo. «Non mi saluti?».

«Ma se ti ho appena detto che sarei andata in camera, non ti basta come saluto sottinteso?» protesto, mentre i piedi camminano automaticamente nella sua direzione. Mannaggia a me.

Arrivata a bordo piscina, mi accovaccio. «Va bene se ti dico semplicemente ciao, o a dopo

«Va bene se ti dico che non mi basta?» risponde alla mia domanda con un'altra domanda, alzandosi sulle braccia toniche per sporgersi con mezzo busto fuori dall'acqua. «Scusa? Non ti capisco. Cosa vuoi ancora di più?». I miei occhi lo fissano inebetita senza più badare alla frase ricca di doppi sensi appena detta. «Cosa voglio? Te, angelo. Solo te, e questa notte sarai finalmente mia. Per sempre» mormora a fior di labbra prima di divorarle per l'ultima volta.

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora