CAPITOLO 13

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ANGEL

Sono passati sei giorni da quando io e Jack abbiamo discusso, ed è dalla sera di Natale che sta facendo di tutto per riguadagnarsi non solo la mia fiducia, ma anche quella di Matt. Ma ogni suo tentativo sembra non andare a buon fine. Il piccolo si è chiuso in se stesso e non ha la minima intenzione di rivolgergli la parola; vuole solo con me. Non lo biasimo per questo, ma devo lo stesso fare qualcosa, non posso permettere al loro rapporto di logorarsi ulteriormente. Ho visto il cambiamento avuto in questi giorni; non dico che è ritornato a essere il mio Jack, ma è ce la sta mettendo davvero tutta. È più tranquillo, sorridente e affettuoso. Ha tentato un approccio anche a livello sessuale, ma non gliel'ho permesso; ho ancora troppa paura delle sue mani, delle sue carezze.

Ho ancora troppa paura di lui.

Nonostante le mie incertezze e i miei timori, mi ha sorpreso, capendo il mio malessere ma soprattutto rispettando la mia decisione. "Scusami, Angel. Dopo il modo in cui ti ho trattata l'ultima volta, capisco se non te la senti di fare l'amore con me", sono state le sue parole mentre mi stringeva tra le braccia e la sua erezione spingeva contro il mio ventre. Ha continuato a tenermi stretta e a cullarmi senza forzarmi a fare nulla che io non volessi, e l'ho apprezzato.

«Angel?» Jack mi chiama dalla cucina. «A che ora arrivano i ragazzi?» mi domanda riferendosi agli Spencer. «Saranno qui tra meno di due ore, o almeno credo.»

È l'ultimo dell'anno e Jack ha deciso di invitare Allison e Samuel a cena. Quando mi ha proposto la sua idea, ho subito acconsentito; sono i miei migliori amici e per loro la porta di casa è sempre aperta, e lo sarà sempre.

«Cazzo!» Un grido, seguito da un tonfo, sento provenire dalla cucina. Ma che diavolo starà combinando!

Lo raggiungo, per constatare con i miei occhi quale tipo di danno ha combinato, e lo ritrovo a saltellare su un piede mentre con la mano si regge l'altro piuttosto dolorante.

«Che ti è successo?» gli domando, osservando la scena che mi ritrovo di fronte come la protagonista di un film comico. «Stavo sistemando la carne dentro alla pirofila. Mi sono distratto un secondo e questa mi è scivolata, finendo sul mio piede.»

In cucina è sempre stato un completo disastro. Gli ho ribadito milioni di volte di starsene lontano dal mio regno, ma niente; è così cocciuto che non vuole proprio ficcarselo in testa. "Voglio imparare!" è stata la sua richiesta, quando tempo fa si è poi ritrovato a dover ridipingere una delle pareti della cucina.

Raccolgo la pirofila contenente la cena che il suo piede ha miracolosamente salvato, la rimetto sull'isola e mi inginocchio davanti a lui per controllare che non si sia rotto nulla. «Fammi dare un'occhiata.» Levo il calzino delicatamente, senza causargli altro dolore, e la prima cosa che mi salta agli occhi è un gigantesco bozzo rosso. Porca vacca! «Devi mettere del ghiaccio, Jack, o ti si gonfierà a dismisura.» Recupero un sacchetto con dei cubetti di ghiaccio dal freezer, lo avvolgo in un canovaccio e lo appoggio sul suo piede malconcio. «Cazzoooooooo!» sibila tra i denti non appena il freddo entra in contatto con la pelle arrossata e ormai gonfia. Con gli occhi lo ammonisco per l'ennesima volta; non voglio che Matt impari certe parole, non a questa età, almeno. «Scusami piccola, ma fa davvero un male cane!»

«Se non ti fossi improvvisato chef tutto questo non sarebbe successo» gli ricordo, fissando il disastro sul pavimento mentre con le mani premo l'impacco più decisione. Il suo nuovo sibilo di dolore è musica per le mie orecchie. Forse, questa volta, ci penserà due volte prima di rimettere piede in cucina e a imprecare.

«Forza, siediti e solleva la gamba; vediamo se con il ghiaccio riusciamo a evitare che si formi un bel livido.» Jack fa esattamente come gli ordino e mentre attendo che il freddo del ghiaccio faccia il suo dovere, torno a dedicarmi ai miei manicaretti. Inforno la pirofila con l'arrosto, pulisco le patate, che a metà cottura metterò a cuocere insieme alla carne, e infine mi dedico alla preparazione di una soffice e sublime mousse al cioccolato, il nuovo dolce preferito da mio figlio e dai suoi amichetti, Jen e Jesse. Faccio tutto sotto gli occhi famelici di Jack. Ogni mio movimento è costantemente monitorato dal quello sguardo che mi ha fatto perdere la testa.

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora