MATT
Volete sapere com'è vivere accanto a una donna incinta?
Un inferno!
Tra nausee continue, uscite alle ore più inopportune per comprare cioccolatini al cocco e cioccolato bianco pressoché introvabili, pianti e lamenti... sto impazzendo, e Sarah è solo al secondo mese di gravidanza. Davanti ne ho ancora sette. Sette cazzo, e ora della fine credo proprio che mi ricovereranno in una clinica psichiatrica. «Come puoi averli già finiti!» esclamo esausto, cercando comunque di mantenere quel minimo di calma che piano piano mi sta abbandonando. «Li ho comprati solo due giorni fa» le ricordo, mentre agito la scatola completamente vuota. Vuota, cazzo! «Hai ragione, amore. Sono una donna spregevole e una madre degenere, che a furia di mangiare schifezze diventerà una grassona piena di brufoli. Scusami tanto, ma non è colpa mia se il mostriciattolo li adora», ed ecco che inizia a piangere. Mostriciattolo? Mettiamo bene in chiaro una cosa: mio figlio, perché sono certo essere un maschio anche se Sarah spera in una femminuccia, non è e non sarà mai un mostriciattolo. Soprattutto se uscirà forte e super figo come il padre. «Okay, okay, vado. Ma tu smettila di piangere». Con uno sbuffo recupero le chiavi della macchina e mi reco al supermercato più vicino alla ricerca di quei dannati cioccolatini, che in piena estate sono impossibili da trovare. «Grazie, amore mio. Mi raccomando... fai presto», e con un sorrisino canzonatorio mi chiude la porta in faccia.
Mi. Ha. Chiuso. La. Porta. In. Faccia.
Che qualcuno mi aiuti.
Una settimana dopo...
«Amore, è arrivata questa lettera per te». Una lettera? Chi diavolo usa ancora quel genere di corrispondenza quando ora ci sono le email. «Non c'è alcun mittente». Pure? «È stata spedita da New York. Non è che c'è qualche amante nascosta di cui non conosco l'esistenza?» mi domanda, mentre mi sventola sotto il naso quella busta celeste. «Angelo, tu e il piccolo siete già piuttosto impegnativi. Dove potrei trovare il tempo per un amante se il più delle volte lo impiego per andare alla disperata ricerca di cioccolatini al cocco e cioccolato bianco?» le rinfaccio, burlandomi della sua espressione corrucciata prima di posarle un bacio a stampo sulle labbra. «Non mi interessa nessun'altra, piccola. Tutto quello che desidero è proprio qui, dove deve essere». Rubo la lettera dalle sue mani e mi sposto nella futura cameretta del piccolo per leggerla in tranquillità. La calligrafia elegante con il quale è stato scritto il mio nome mi fa pensare che provenga dalla mano di un uomo, ma non ne sono sicuro. Con delicatezza e senza stracciare la carta sottile della busta, strappo il bordo e sfilo la lettera dal suo interno. Mi accomodo sulla vecchia sedia a dondolo che usava mia madre per addormentare prima me poi i miei fratelli, la stessa che con l'aiuto di mio padre ho sistemato e regalato a Sarah, e con calma inizio a leggere quelle parole scritte nero su bianco.
Caro Matt,
anche se non ci conosciamo personalmente ho molte cose da dirti. Inizio col presentarmi: mi chiamo Lucas Mitchell, ho trentatré anni, vivo a New York e sono tuo fratello. Sì, hai letto bene: tuo fratello. Mio padre, un uomo che probabilmente ancora odierai e con il quale non vorrai mai più avere a che fare, non è altro che Jack Moore, lo stesso uomo che so averti rovinato la vita. Non solo la tua, ma anche quella di tua madre Angel. Credimi, scriverti non è stato affatto facile; di solito amo affrontare le persone vis à vis, ma se non l'ho fatto fino a ora è semplicemente perché ho dovuto metabolizzare il tutto. Sono cresciuto senza l'ombra di una figura di riferimento, senza un padre che si prendesse cura di me e di mia madre. Poi, quando l'uomo che in una notte di travolgente passione, nel lontano dicembre 1980, mi ha dato la vita e a distanza di più di vent'anni si è presentato davanti alla mia porta, tutto è cambiato. Lui è cambiato, anche se non mi crederai. Abbiamo parlato. Tanto. Mi ha raccontato tutto quello che ha fatto alla sua famiglia e di come si è curato mentre era in carcere. È stato così dettagliato nei particolari che mi ha spaventato a morte. Inizialmente ero molto diffidente nei suoi confronti, conoscendone soprattutto il passato, poi ho deciso di dargli una possibilità. E non mi ha deluso. Ora, a distanza di anni, si vive la sua vita accanto alla donna della mia vita, mia madre, sua moglie, e insieme gestiscono un piccolo negozio di fiori e articoli per il giardinaggio a Astoria, uno dei quartieri della città. Probabilmente, non ti importa sapere come se la cava ora o di come sta affrontando la vita, se è vivo o morto. Ma se in cuor mio sono riuscito a perdonare il mostro che ha rovinato le vite di mio fratello e sua madre, sono sicuro che in cuor tuo, con il tempo, riuscirai a perdonare l'uomo che è diventato ora. Non devi sentirti obbligato a farlo, non te ne farò una colpa se deciderai di non prendere in considerazione le mie parole. Anzi, capirei benissimo. Solo... pensaci, okay?
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Matt (IN REVISIONE)
ChickLitMatt é un giovane insegnante di educazione fisica con un passato difficile; un passato segnato da un padre che ha reso la sua breve infanzia e la vita di sua madre un inferno; un passato che lo ha portato a non fidarsi più di nessuno. Grazie all'ai...