CAPITOLO 16

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ANGEL

《Jack! Che succede?》le parole escono a fatica e il cuore pompa come non mai.

Ho improvvisamente paura.

I suoi occhi non mi guardano, fissano semplicemente il borsone che giace accanto ai suoi piedi. 

Di cosa vorrà parlare? 

《Matt è in casa?》 mi domanda, mantenendo lo sguardo fisso al pavimento. 

《Sì. Siamo tornati da poco dall'asilo》gli spiego, sentendomi, per un motivo a me sconosciuto, in difetto. 

《E dove siete stati?》

《Al solito bar, quello vicino al parco. Perché mi fai questa domanda?》 chiedo a mio rischio e pericolo, aspettandomi già la sua possibile reazione.

Il Jack che ho di fronte non è più quello che ci ha salutati dopo l'Epifania, con le lacrime agli occhi, no. È il Jack che odio e che mi mette una paura folle. 

《E... con chi eri al bar?》 continua, sollevando finalmente lo sguardo da quel borsone. 

Uno sguardo truce, che non ha più nulla di dolce e affettuoso. Al contrario, uno sguardo pronto a... uccidere.

Dove sei, amore mio. 

《Eravamo io e Matt. Poi, in un secondo momento, ci hanno raggiunti anche Mel e Terry》 dico, allontanandomi da lui di un passo. 

Jack, non mi pone altre domande, si sposta dalla porta d'ingresso, dirigendosi in salotto, alza la cornetta e inizia comporre un numero di telefono. Chi starà chiamando? 

《Ciao, Sam! Tutto benone, grazie. Volevo chiederti se Matt può stare da voi per cena. Sai, sono appena tornato e volevo passare un po' di tempo solo con Angel.》 

"Un po' di tempo solo con Angel", a quelle parole il mio corpo si irrigidisce all'istante. So cosa sta per succedere e non ho alcuna via di scampo. 

《Perfetto! Grazie, amico》 e riattacca. 

Quindici minuti dopo, senza aver considerato minimamente il piccolo, come un pacco regalo, lo consegna a Sam. Lo ringrazia un'altra volta e si chiude la porta alle spalle. Matt, non voleva andarsene; inizialmente, ha fatto un po' di capricci ma, dopo che Jack gli ha gridato contro spaventandolo, si è rassegnato e ha accettato la decisione del padre. Prima che arrivasse Sam ha guardato il padre negli occhi, costringendolo ad abbassarsi alla sua altezza, e con lo sguardo arrossato dal pianto ma piuttosto sfrontato e senza alcuna paura, lo ha minacciato. 

《Non osare far del male alla mamma》 ha mormorato davanti al suo viso, convinto che io non sentissi. 

Jack, non ha risposto, lo ha semplicemente spintonato liquidandolo con un infelice "sparisci, moccioso".

《 Finalmente soli!》 esclama, battendo le mani tra loro, facendomi salire l'ansia a mille

《Sì, lo siamo. Ora, cosa pensi di fare?》

《Oh, mia cara e dolce Angel Thomas, vorrei fare tante cose》ironizza maligno, avvicinandosi lentamente. 

《Ma ancora non ho deciso cosa.》 

È di fronte a me, con lo sguardo fisso nel mio e una voglia matta di mettermi le mani addosso. 

Lo so. Lo sento. 

《Mi stai spaventando, Jack》 confesso, e un lieve tremore inizia a scuotere il mio corpo. 

《Come mai, dolce Angel?》

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora