CAPITOLO 29

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PREMESSA

Questo capitolo è stato molto difficile da scrivere. Il giorno dei funerali di Oliver e Barbara (i genitori di Angel) è arrivato. Spero di emozionarvi come è successo a me mentre lo scrivevo.

ANGEL

Quel giorno è arrivato.
Quello che nessuno vorrebbe mai veder arrivare; quello che ti squarcia il cuore e ti prosciuga l'anima.
Quello che un figlio non vorrebbe mai dover affrontare, ma la vita, si sa, non sempre ti promette un mondo tutto rose e fiori. Spesso è una stronza bastarda, capace di metterti davanti a situazioni spiacevoli senza lasciarti nessuna via scampo. Oggi, per me, non ci sono vie di fuga. Tra meno di un'ora dovrò dire addio ai miei genitori e non sono pronta.
Né io, né Matt.
Mi consola sapere che, fortunatamente, non saremo soli. Al nostro fianco ci saranno i nostri migliori amici: la famiglia Spencer, Melissa e, naturalmente, Richard. 

Il sole splende e i suoi caldi raggi penetrano nella stanza di Richard illuminando la piccola cornice in argento posta sopra al comodino.
È stato proprio lui a recuperarla da casa mia mentre riordinava il caos che ancora regna da quel maledetto giorno.

《Vi terrà compagnia finché starete da me》mi aveva detto dopo avermela consegnata.

L'immagine ritrae i miei genitori nel giorno del loro matrimonio. Sono bellissimi, e sapere che non potrò più rivederli mi annienta.
Mi spezza.
Ma devo reagire.
Devo farlo.
Non mi è rimasto più nessuno e Matt ha assolutamente bisogno di me.
Non devo lasciare che il dolore vinca su tutto.
Ma sarà dura.
Molto dura.
Per me e per mio figlio.

Non mi aspettavo affatto una giornata così bella; nei film, di solito, piove sempre!
Invece no, in questo pomeriggio di fine maggio il cielo ha voluto essere clemente. Da bambina, mi domandavo spesso perché piovesse sempre durante un funerale. 

«Tesoro mio, quella che vedi non è pioggia» mi disse mia madre, mentre i ricordi tornano alla memoria.

«Allora cos'è, mamma?» le chiesi interessata, fissando l'indaco delle sue iridi. 

Ricordo che mi prese in braccio, mi sedette sulle sue ginocchia e, mentre mi accarezzava i capelli, disse: « sono le lacrime degli angeli, piccola Angel.» 

« Davvero!» esclamai stupita.

«Sì, quando una persona vola in cielo, si intristiscono e dai loro occhi cadono tante lacrime» sussurrò al mio orecchio baciandomi la tempia. 

« È ora di andare, piccola» la voce calma e pacata di Richard mi riporta alla realtà, interrompendo questo mio piccolo viaggio nel tempo. 

« Arrivo». Scaccio la lacrima solitaria scesa indispettita sul mio viso e, facendomi forza, mi avvio verso il salone. Sono tutti lì ad attendermi, anche il mio piccolo ometto, con gli occhi arrossati dalle lacrime che invano ha cercato di trattenere. 

« Andiamo» li incito con un lieve sussurro.

Poco dopo...

Salt Lake City Cemetery

«Siamo qui riuniti per dare l'ultimo caloroso saluto ai carissimi Oliver e Barbara Thomas» inizia Padre Benson, mentre il mio corpo inizia a tremare. 

Anche se splende il sole e la temperatura è decisamente mite, sento freddo, tanto freddo.
Dentro di me sembra essere tornato l'inverno; dentro di me regna un clima decisamente glaciale. 

Lui se ne accorge e prontamente circonda il mio corpo e lo attira vicino al suo, scaldandomi e accarezzandomi gentilmente la schiena. Io da un lato, Matt dall'altro. Entrambi stretti tra sue braccia protettive. 

Matt (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora