After all

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Da quel giorno finalmente la tranquillità arrivò ad Hogwarts e nel mondo magico.

Ora le strade erano libere dai pericoli e finalmente nati babbani e purosangue coesistevano insieme in armonia, anche se alcuni rimasero sempre un po' più ostili di altri nei loro confronti.
Sembrava a tutti così strano non avere più niente da cui scappare, o contro cui combattere.

I giorni passavano lentamente, ma era una lentezza piacevole, che ne faceva godere ogni attimo.

La cicatrice di Harry, smise di fargli male dal momento in cui Voldemort morì.
Gli occhi di Sofia non divennero mai più rossi, le visioni per entrambi finirono e la collana smise di ferirla, tornando solo un semplice cimelio di famiglia, niente di più, niente di meno.

Dopo la battaglia la famiglia Malfoy rischiò molto.
Lucius venne processato e per poco non finì ad Azkaban, se non avesse confessato contro altri mangiamorte.
Draco per qualche mese non volle vederlo, né sentirne parlare.
Andava a trovare ogni giorno sua madre, e ogni volta lo faceva quando sapeva che suo padre non era in casa.
Fu dura, ma poi la rabbia si affievolì e decise di dargli un'ultima opportunità per non essere escluso completamente dalla sua vita.

Cornelius Caramell decise di andare in pensione e lasciò il posto, con sorpresa di tutti, ad Anne, che rimise in piedi Hogwarts, ricevendo la stima da parte di tutti i maghi e le streghe che vi abitavano.
In molti si erano convinti che lei fosse come suo fratello, ma quando si schierò insieme alla sua famiglia contro di lui, si ricredettero.
La morte di Voldemort le aveva finalmente ridato la sua famiglia, anche se Jacob non era fisicamente con loro, lui era sempre nei loro cuori.

Per qualche settimana Sofia ospitò tutti i suoi migliori amici al Manor e fu la prima volta, dopo tanto tempo, che finalmente si presero quanto tempo volevano per godersi la loro pazza e stravolgente adolescenza.
Blaise e Luna, dopo mesi di flirt, si misero insieme ed erano così dolci.
Harry e Ron decisero di non tornare a Hogwarts per il settimo anno, ma di andare direttamente alla scuola di specializzazione per Auror.
Ginny entrò in una squadra Quidditch molto famosa, le Holyhead Harpies, che era anche la sua preferita da quando suo fratello maggiore Charlie, l'aveva portata a vedere la loro partita.
Ed Hermione continuava a studiare per non arrugginirsi troppo al ritorno a scuola e si era finalmente messa con Ron.
Sofia e Draco, invece, dopo quelle settimane, decisero, nell'attesa, di viaggiare.

Ora i due fidanzati stavano camminando per le strade di Parigi, sulla neve invernale.
Erano usciti da poco da un ristorante per cena, e per tutta la serata Sofia notò che c'era qualcosa che turbava Draco.

Non era stato fermo neanche per un secondo, e ogni volta che apriva bocca per parlare, balbettava e poi gemeva dalla frustrazione, lasciando le frasi a metà.
Sofia cominciò a chiedersi se avesse fatto qualcosa di sbagliato, che avrebbe potuto renderlo così, ma non trovava nulla.
Cercò più volte di allentare la tensione, ma quando vide che non c'era niente da fare, non gli rivolse più la parola, stizzita.
Lui questo lo notò e si agitò ancora di più.

Pagarono e uscirono in fretta dal locale, venendo inondati da una folata di aria gelida di dicembre.

Le strade erano deserte e Sofia camminava veloce arrivando sopra uno dei tanti ponti della città, mentre lui cercava di starle dietro.

"Che ti prende?" Chiese fermandosi di scatto voltandosi e facendolo andare a sbattere contro di lei.
"Di che stai parlando? N-non mi prende niente..."
Cercò di sviare, ma il suo tentativo fu un buco nell'acqua penoso agli occhi di lei.
"È tutta la sera che sei strano. Parli appena e mi hai guardata a stento in faccia..." Spiegò tristemente.
"Ho fatto qualcosa?"
"No, no, non hai fatto niente..."
"E allora che ti succede?! Vuoi lasciarmi e non sai come farlo? Oh mio Dio...VUOI LASCIARMI?!" Cominciò a raffica.
"Sofia, Sof- SOFIA!" La richiamò Draco, riprendendo il controllo di se stesso, prendendola per i polsi e bloccandola da quell'attacco di panico.
"Sei arrivata tu chiedendomi di cambiare e per la prima volta in vita mia ho sentito che a qualcuno la mia vita interessava davvero e che quella persona valeva qualunque tentativo.
Io ti amo!" Confessò mentre la guardava intensamente in quegli occhi che lo avevano catturato al primo sguardo, alla stazione di Kings Kross.

A quelle parole la ragazza arrossì, facendo comparire sul suo viso un sorriso da ebete, come se fosse la prima volta che le dicesse quanto la amava.

"E se ti sono sembrato strano è perché devo chiederti una cosa..." Iniziò poi un po' impacciato.

In diciotto anni di vita, nessun essere vivente, lo aveva mai visto impacciato, ma lei lo guardò con uno sguardo pieno di amore, pregandolo a continuare.

"Sofia...Ho letto centinaia di romanzi nella mia vita. La maggior parte di essi afferma che l'amore è il centro dell'universo e che può riparare qualsiasi danno abbiamo dentro, che è quello che abbiamo bisogno per sopravvivere.
Pensavo fossero stupidi, che l'amore fosse qualcosa di inventato, che si trova solo nelle pagine sgualcite di un libro.
Ma tutto questo è cambiato da quando ho incontrato la mia Sofia Caramell.
Non avrei mai pensato di trovare me stesso completamente e irrimediabilmente consumato da un'altra persona.
Tu mi hai preso per mano, mi hai portato fuori dall'oscurità e mi hai mostrato che di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la tua e la mia sono uguali.
So che non siamo perfetti, ma non mi sono mai sentito così per nessun altro."

Disse estraendo una piccola scatolina in velluto rosso, inginocchiandosi.

"Sofia Maddison Caramell, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo, sposandomi?"

Aprì la scatolina rivelando l'anello più bello che ella avesse mai visto, mentre il suo cuore batteva sperdutamente all'impazzata in ogni millimetro del suo corpo.
Lei si mise una mano sulla bocca, con le lacrime agli occhi, esterrefatta.
Nessuno le aveva mai detto parole più belle, sentite, e amate di quelle.
Annuì forte, mentre diceva:

"Sì, sì, e mille volte SÌ!" Abbassandosi e tuffandosi tra le sue braccia, scoppiando in lacrime di gioia, insieme a lui.

"Ti amo." Disse poi unendo le loro labbra nel bacio della loro vita.

-It's simply complicated-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora