Si smaterializzarono nella spiaggia di fronte a Villa Congichiglia, e mentre Ron teneva stretta Hermione, Sofia era completamente avvolta tra le braccia di Draco, seduti sulla sabbia bagnata.
Aveva delle vertigini fortissime che le rendevano quasi impossibile alzarsi.
"Ho pensato che mi avresti abbandonata..." Gli disse, ancora incredula per quanto successo.
"Per un momento l'ho pensato anch'io, ma non avrei mai potuto, non me lo sarei mai perdonato." Le disse Draco, guardandola come fosse un cucciolo.
Poi si accorse che la sua collana stava comparendo dal nulla di nuovo sul collo di Sofia.
"La collana..." Disse in sussurro.
"Cosa?" Sì toccò il collo e prese tra le dita il ciondolo, sollevata.
Harry fu il primo ad alzarsi.
"Hermione, stai bene? Siamo salvi, siamo tutti salvi." Iniziò incredulo andando verso di lei.
Ma una volta che lo fece, si accorsero tutti, che Dobby era accasciato sul fianco, pochi metri più in là.
"Dobby." Harry camminò velocemente verso di lui e quando si inginocchiò per arrivare alla sua altezza, l'elogio gli cadde fra le braccia.
Gli estrasse il pugnale e sbiancarono tutti ancora di più.
"Dobby, no, forza resisti, resisti. Ascolta devi resistere, capito? Noi ti guariremo, Hermione avrà qualcosa, nella tua borsa. Hermione! Hermione...lui sta...AIUTAMI!"
"È un bellissimo posto per stare con gli amici.
Dobby è felice, di stare con i suoi amici."
Furono le ultime parole che pronunciò.
"NOOO!" Urlò con voce rotta Draco.
"Ce la fai a reggerti?" Chiese a Sofia.
"Sì, vai."
Corse verso Potter e si inginocchiò a fianco a lui, guardando con occhi pieni di lacrime il corpo morto del suo primo amico.
"Gli dovremmo chiudere gli occhi, non credete?" Disse cauta Luna avvicinandosi a loro.
"Ecco, ora è come se dormisse."
"Voglio seppellirlo...come si deve, senza magia." Disse Harry.
"Anch'io." Lo appoggiò Draco, facendo correre una mano sulla guancia dell'elfo.DRACO'S POV:
Aiutai Potter a seppellire Dobby, in un silenzio triste e imbarazzante.
"Tu gli volevi bene?" Mi chiese dopo aver fissato la tomba per lunghissimi minuti.
"È stato il mio primo amico, certo che gli volevo bene." Confessai con un sospiro.
"Non lo facevo vedere a nessuno, perché sarebbe stato troppo disonorevole per dei maghi purosangue influenti come i Malfoy e i Black, ma è stato un amico fantastico."
"Sì lo era davvero. Malfoy, prima dell'inizio del secondo anno, quando Dobby è venuto da me per dirmi di non tornare a Hogwarts per la mia sicurezza, sei stato tu a mandarlo?"
"I-io...sì..."
"Perché lo hai fatto? Voglio dire dal primo momento che ci siamo conosciuti ci siamo odiati io e te, ma tu hai cercato di salvarmi...due volte."
"Sono cresciuto tra maghi spocchiosi e che facevano del loro stato di sangue e del loro antico patrimonio la definizione della loro persona.
Mostrare i sentimenti non era ammesso e mio padre pretendeva sempre che io fossi il migliore di tutti in tutto.
All'epoca era il mio eroe e facevo ogni cosa per renderlo fiero di me.
Mi comportavo come lui, pensando di fare la cosa giusta, invece, così facendo, guadagnavo solo l'odio della maggior parte degli altri figli di maghi.
Sentivo molto spesso storie su di te, che ti descrivevano come l'eroe del mondo magico. Così quando scoprì che eri arrivato a Hogwarts pensai subito di diventare tuo amico, per riferire a mio padre ogni cosa su di te.
Ma oltre a questo, in fondo a me, per quanto cercassi di negarlo, volevo davvero essere tuo amico e quando tu rifiutasti però, mi sentì talmente umiliato, che mi ripromisi di fartela pagare in qualsiasi modo possibile.
So che sembra davvero stupido, ma al tempo ragionavo così, mio malgrado.
Poi, quando iniziarono le lezioni, dimostrasti di essere migliore di me in tutto, anche nel volo, che era l'unica cosa di cui ero sicuro di eccellere.
Così studiai ogni giorno, per avere voti eccellenti, che era l'unica soddisfazione che mi rimaneva, ma a mio padre non importava, ovviamente.
Il fatto di non essere più al centro dell'attenzione mi faceva impazzire e mi portò ad odiarti con tutto me stesso.
Ma quando ho capito, dai discorsi di mio padre, che Voldemort sarebbe risorto, ho pensato di aiutarti, non so bene il perché, lo feci e basta.
E al Manor, non ho detto niente perché sono stufo di essere una persona che odio, una persona codarda e cattiva come mio padre.
Guarda a cosa mi ha portato." Dissi guardandomi l'avambraccio scoperto.
"Io ti perdono e per quello che vale, so che non avresti mai ucciso Silente, non sei un assassino." Lo guardai molto sorpreso, e gli chiesi se avessi sentito bene.
Mi rispose di sì e mi sentii improvvisamente più leggero.
"No, non lo avrei mai fatto."
"E invece con Sofia...? Siete tornati insieme?" Chiese un po' più felicemente.
"Geloso Potter?" Dissi facendo un risolino e colpendogli lievemente il braccio.
"Sto con Ginny, per tua informazione.
Ma era solo per sapere, perché l'ultima volta che vi ho visti, lei era davvero molto ferita."
Gli spiegai ogni cosa, come avevo fatto con Sofia, sul perché mi ero allontanato da lei, e gli raccontai che dopo qualche mese che non mi guardava neanche, decise di ascoltarmi e mi perdonò.
"Sono contento per voi, vi meritate di essere felici e vi auguro il meglio."
"Grazie, lo stesso vale per te e Ginny."
Era incredibile come nel giro di un'ora potevamo sembrare quasi amici.Venimmo interrotti da Luna, che arrivò da noi con una valigia in mano.
"Sono venuta per salutarvi." Disse.
"Dove vai?" Le chiesi.
"Torno a Hogwarts."
"Hogwarts? Non è il posto che hai lasciato, lo sai? Non è lo stesso." Le disse Harry.
"Neanch'io lo sono, ci vediamo ragazzi."
E detto questo scomparve di fronte ai nostri occhi.
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-It's simply complicated-
FanfictionSofia Maddison Caramell è la figlia purosangue di Jacob Caramell, figlio del ministro della magia, e di Anne Riddle, sorella minore di Lord Voldemort. La sua vita era perfetta fino al suo arrivo a Hogwarts. Qui incontrerà i suoi migliori amici e a...