Confetto Rosa

1.1K 44 3
                                    

31 agosto 1995
1:57 a.m.

Sofia aveva appena chiuso la gabbietta di Axel quando un tintinnio sul vetro della finestra la fece sussultare. Erano i gemelli con la nuova macchina del padre, pronti a salvarla da quella prigione.
Con l'aiuto di George mise tutte le sue cose in macchina e senza farsi scoprire, sfrecciarono fino alla Tana.
Quando arrivarono, Molly l'abbracciò forte per poi offrirle i mille dolci che le aveva preparato. La ragazza declinò gentilmente e chiese dove si trovassero Ron e Ginny.
"Sono nelle loro camere, Fred e George ti porteranno in quella di Ron, così potrai dormire." Le disse la madre.
I tre iniziarono a precorrere la scalinata che sembrava infinita.
"Allora Sofy...quanto pensi che ci impiegherà tuo padre a scoprire della tua assenza?" Iniziò Fred.
"Spero il più tardi possibile, anche se so che non appena lo verrà a sapere sarò costretta a stare a casa per il resto della mia vita. Ma che cavolo mi è saltato in mente!"
"Hey hey signorina calmati, magari invece non farà nulla." Cercò di rassicurarla George.
"Non penso proprio."
"Ok, la stanza è questa, vedete di stare con le mani a posto tu e Ron." Continuò ancora l'altro gemello, provocando una risata dagli altri due.
"Ahahah, molto divertente Freddie. Buonanotte." Disse la ragazza prima di richiudersi la porta alle spalle.
"Ma che cos'è tutto questo baccano?" Disse Ron con la voce impastata dal sonno.
"Ron! Che bello vederti!"
"Miseriaccia, Sofy...ciao! Come stai?"
E così passarono gran parte della notte a darsi aggiornamenti.
La mattina dopo si svegliarono e si catapultarono in cucina pieni di fame.
Quando arrivarono Molly porse ai due ragazzi una lettera ciascuno, ognuna sigillata con il colore della propria casata.

𝐶𝑎𝑟𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑖𝑛𝑎 𝐶𝑎𝑟𝑎𝑚𝑒𝑙𝑙,
𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑖𝑒𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡'𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙𝑒𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑓𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎𝑡𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑝𝑒𝑣𝑒𝑟𝑑𝑒.
𝐴𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑢𝑠𝑡𝑎 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎̀ 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑖𝑙𝑙𝑎 𝑒 𝑎𝑙 𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎 𝑠𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑢𝑛𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑆𝑎𝑙𝑎 𝐺𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑣𝑖 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔ℎ𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑎.
𝐴𝑙𝑏𝑢𝑠 𝑆𝑖𝑙𝑒𝑛𝑡𝑒.

Sofia lèsse la sua lettera ad alta voce e subito dopo prese la spilla in mano.
"Ron, siamo prefetti! Ma ti rendi conto?!" Chiese esterrefatta.
"No, in realtà no." Disse lui con un sorriso smagliante.
Iniziarono a fare colazione e a un certo punto entrarono in casa il signor Weasley, Harry ed Hermione, la quale indossava la stessa spilla che avevano ricevuto poco fa gli altri due.
Si salutarono tutti e poco dopo sì smaterializzarono a King's Cross per prendere il treno.
Harry raccontò agli amici che a causa di un'attacco dei dissennatori aveva usato la magia per proteggere se stesso e il cugino, e pertanto era stato mandato a processo, ma grazie all'aiuto di Silente era stato assolto da tutte le colpe.
"Mi dispiace Harry, non ne sapevo niente." Ed era vero, a Sofia la sua famiglia non diceva più niente di quello che accadeva nel mondo magico, si limitavano solo a farle vedere i migliaia di articoli che la Gazzetta scriveva su lei e Potter dandogli dei bugiardi per sostenere che il Signore Oscuro fosse tornato.
Poi i tre grifoni le raccontarono anche dell'Ordine della Fenice e Sofia voleva farne parte.
Scesero dal treno e mentre camminavano tre figure a lei ben note si affiancarono a loro.
"Mi sorprende che il Ministero ti lasci girare ancora libero Potter. Ti conviene godertela fin che puoi, immagino ci sia una cella ad Azkaban con il tuo nome sopra." Disse Draco avvolgendo un braccio sulle spalle della fidanzata e ritraendo entrambi nel l'esatto momento in cui Harry, preso dall'ira, stava per avventarsi su di lui, se non fosse stato fermato da Ron.
"Draco, ma che cazzo!" Sbottò lei tornando dalla parte dei suoi amici.
"Adesso lo difendi pure?! Ma sai cosa ha fatto?!"
"Sì, lo so, ma non ti da il diritto di prenderlo in giro. La cosa è stata chiusa ed è inutile ritirarla fuori."
"Beh allora divertiti con il tuo amichetto, PREFETTO..." A quelle parole Sofia si accorse della spilla che indossava sul completo nero su misura.
"Anche tu sei un prefetto!" Erano rimasti soli e finalmente poté sorridergli senza sentirsi in colpa.
"Ma è fantastico, finalmente potremmo uscire la notte senza aver paura di essere scoperti! Sai quanto potere abbiamo adesso nelle nostre mani?!" Disse ancora lei entusiasta.
"Sì caramellina e possiamo anche togliere punti alle altre casate." Disse lui guardando torvo i tre grifondoro che stavano salendo su una carrozza.
"Sempre il solito."
"Qualcuno deve fargli capire chi è che comanda."
"Sai, se tu non cercassi di umiliarli ogni secondo della loro esistenza, scopriresti che non sono affatto male."
"Non ho bisogno di loro, l'unica mia necessità è qui di fronte a me." Un dolce sorriso si fece largo sul suo volto e poi la baciò dolcemente facendo dimenticare a entrambi quella discussione.
Persero l'ultima carrozza e furono costretti a farsi la strada a piedi.
Draco le chiese come fosse andato il piano e lei le raccontò ogni cosa.
Sì erano mancati anche se erano passati solo due giorni dall'ultima volta che si erano visti.
Prima di iniziare il banchetto, Silente si alzò per il suo discorso di benvenuto.
"Buona sera ragazzi. Due cambiamenti ci sono nel corpo insegnanti quest'anno. Siamo lieiti di salutare di nuovo la professoressa Caporall che insegnerà Cura delle creature magiche, mentre il professor Hagrid è in congedo temporaneo. Diamo anche il benvenuto alla nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, la professoressa Dolores Umbridge, e sono certo che vi unirete a me nell'augurarle buona fortuna. Come al solito, il nostro custode, il signor Gazza, mi ha chiesto di rammentarvi-" ma venne interrotto da quel confetto rosa, che si alzò e si mise al suo fianco.
"Grazie preside per le sue gentili parole di benvenuto... e che grande delizia vedere le vostre brillanti faccette felici, che mi sorridono. Sono certa che tutti diventeremo degli ottimi amici.
Il Ministero della Magia ha sempre considerato l'istruzione di giovani streghe e maghi come di vitale importanza. Sebbene ogni preside abbia portato qualcosa di nuovo a questa scuola storica, il progresso, per amore del progresso deve essere scoraggiato.
Preserviamo ciò che deve essere preservato, perfezioniamo ciò che può essere perfezionato e sfrondiamo pratiche che dovrebbero essere proibite." E detto ciò tornò al suo posto.
Tutti gli studenti un po' scioccati per ciò che era appena successo iniziarono a mangiare, quando il padre di Sofia, seguito dalle sue guardie del corpo, fece irruzione nella Sala.
"LEI DOV'È?" Urlò andando verso Silente.
A Sofia salì il cuore in gola, voleva sprofondare. Si alzò sotto lo sguardo accusatorio di tutti e andò verso il padre.
"Sono qui." Disse abbassando la testa.
"Tu adesso torni subito a casa!"
"Jacob non c'è bisogno di fare tutto questo chiasso, ti prego seguimi nel mio ufficio e parliamone." Intervenne Silente.
Tutti e tre si diressero nel luogo suggerito e una volta seduti Jacob rimproverò la figlia per tutte le cose che aveva fatto disobbedendogli.
La ragazza si difese dicendo che Hogwarts era la sua seconda casa e che stava bene con i suoi amici più di quanto potesse esserlo chiusa in casa con i genitori, sebbene li amasse all'infinito. Silente disse che Hogwarts era un posto sicuro e che Jacob non si sarebbe dovuto preoccupare per l'incolumità della figlia. Così alla fine cedette e decise di lasciarla a scuola.
Quando tornò nella sua Sala Comune, tutti i serpeverde si girarono a guardarla con disprezzo. La credevano pazza per la storia di Voldemort e quello che era appena successo non aveva aiutato per niente a migliorare la situazione.
Solo Draco e Blaise quando la videro scattarono in piedi dal divano in pelle verde, dove erano seduti e le andarono in contro.
"Cosa ti ha detto?"
"Tornerai a casa?"
"Ti ha fatto de male?"
Iniziarono a chiedere come delle macchinette.
"Ha detto che posso restare. Non tornerò a casa e non mi ha fatto nulla, solo uno schiaffo." Disse lei abbassando lo sguardo per la vergogna all'ultima parola.
I due la abbracciarono e dopo essere andati alla riunione dei prefetti, passò la notte con il suo Draco.

-It's simply complicated-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora