E.S.

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I mesi passarono, i gemelli Weasley avevano iniziato a vendere i loro scherzi agli studenti, Harry e Sofia avevano sempre più incubi e la Umbridge si dimostrò per niente intenzionata a insegnare la sua materia come si deve e fu nominata inquisitore supremo di Hogwarts da Cornelius Caramell.
Emanava ogni giorno delle nuove regole e gli studenti si sentivano come in prigione.
I quattro decisero allora di dare delle lezioni di Magia contro le Arti Oscure ad alcuni studenti da Harry e Sofia e fondarono l'Esercito di Silente, procurandosi la fiducia dei ragazzi.
"Prima dobbiamo trovare un posto dove esercitarci senza essere scoperti." Disse Harry mentre facevano ritorno al castello.
"Harry e se la Umbridge venisse a scoprirlo?" Chiese preoccupata Ginny.
"Chissene frega, insomma è piuttosto eccitante infrangere le regole..." Le rispose Hermione
"Chi se tu e che nei hai fatto di Hermione Grander?" Questa volta fu Ron a parlare.
"Il primo compito sarà quindi trovare un posto sicuro nei prossimi giorni di cui la Umbridge non sappia l'esistenza." Disse Sofia.
Ma i ragazzi non sapevamo che la professoressa aveva sentito quelle parole.
Emanò così una nuova regola che scioglieva tutte le organizzazioni studentesche.
Il giorno dopo, mentre Neville stava andando in bagno, una stanza gli apparve sul muro, la Stanza delle Necessità, che divenne il quartier generale dell'esercito.
Gazza iniziò ad avere dei sospetti e la professoressa per aiutarlo a sorvegliare qualsiasi cosa, creò la squadra inquisitoria, di cui Draco era il capo.
"Guarda qua." Disse alla fidanzata pavoneggiando la sua nuova spilla, mentre si sedava per pranzare.
"Che cos'è?" Chiese lei.
"Oh solo il simbolo che mi rende il capo della squadra inquisitoria."
"S-squadra inquisitoria?" Chiese lei sbiancando.
"Sì la Umbridge l'ha creata perché sospetta che Potter abbia creato un esercito contro il Ministero. Tu ne sai qualcosa?" Le chiese speranzoso.
"No, che mi risulti Harry non sta facendo niente di tutto ciò. Studia tutto il giorno per i G.U.F.O. perché vorrebbe diventare Auror, quindi penso che anche volendo non troverebbe il tempo." Mentì lei.
Il ragazzo si lamentò un po' e una volta finito di mangiare si divisero. Sofia andò a raccontare tutto all'Esercito e quest'ultimo iniziò a fare più attenzione.
Tuttavia un giorno Gazza e si suoi scagnozzi videro però Luna entrare nella stanza e capirono che c'era davvero qualcosa sotto.

Il Natale arrivò in fretta e la notte prima della Vigilia, la bruna serpe e il grifone ebbero un incubo agghiacciante.
Si trovavano nel corpo di un serpente, che entrò in una stanza piena di sfere bianche. A un certo punto comparve nel loro campo visivo il signor Weasley e il serpente iniziò a morderlo ripetitivamente finché non perse i sensi.
I due si risvegliarono nello stesso istante. Sconvolti vennero portati rispettivamente da i direttori delle proprie casate nell'ufficio del preside, insieme a tutti i Weasley.
"Nel sogno vi trovavate accanto alla vittima o guardavate la scena dall'alto?" Chiese Silente.
"Nessuna delle due...noi eravamo come se...la prego ci dica cosa ci sta suddendendo..." implorò Harry.
Silente iniziò a dire ai personaggi dei quadri cosa fare.
"Finneas avverti che Arthur Weasley è gravemente ferito e che i suoi figli lo raggiungeranno presto tramite passaporta."
"Cosa ci sta succedendo!" Urlò Sofia.
"Severus, temo che non si possa aspettare, neanche fino a domani mattina, altrimenti saremo tutti vulnerabili." Disse il preside
Piton prese entrambi i ragazzi e li portò nella sua aula.
"Pare che ci sia un collegamento tra la mente dell'Oscuro signore e la vostra. Se lui sia consapevole o meno di tale collegamento per il momento non è chiaro. Pregate che lui resti nell'ignoranza." Disse il professore.
"Vuol dire che se venisse a saperlo potrebbe leggere le nostre menti?" Chiese Sofia.
"Leggerle, controllarle, sconvolgerle. In passato spesso l'Oscuro Signore traeva piacere nell''invadere le menti delle sue vittime creando visoni destinate a torturarle fino alla pazzia. Solo dopo aver estratto l'ultimo intenso grammo di agonia, solo quando letteralmente gli invocavano la morte, lui finalmente le uccideva. Usata correttamente l'Occlumanzia può farvi scudo contro ogni avversità e influenza. In queste lezioni io tenterò di penetrare la vostra mente, voi tenterete di resistermi. Preparatevi." Spiegò Piton.
"LEGILIMENS!" Disse e i due urlarono dal dolore e non ci riuscirono.
Per il Natale i tre grifoni e gli altri Weasley andarono a casa di Sirius, mentre le due serpi rimasero al castello. Quando fecero ritorno, Sofia gli corse incontro e gli disse che Hagrid era tornato.
Si diressero tutti e quattro da lui e scrutarono dalla finestra la Umbridge, che lo stava interrogando su dove fosse stato e minacciò di cacciarlo.

"È segretissimo chiaro? Silente mi ha mandato a parlamentare con i giganti." Confessò il guardiacaccia ai ragazzi, che nel mentre erano entrati in casa.
"GIGANTI?! Li hai trovati?" Chiese subito Hermione.
"Beh non è difficile trovarli, ad essere onesti. Ho cercato di convincerli a unirsi alla causa, ma non ero l'unico che cercava di farseli buoni..."
"I mangiamorte?" Chiese Sofia con una morsa al petto.
"Sì, volevano persuaderli a unirsi a tu-sai-chi."
"Ci sono riusciti?" Chiese questa volta il corvino.
"Gli ho dato il messaggio di Silente, qualcuno di loro si ricordava che lui era stato gentile con loro, immagino..." Rispose sospirando.
"E loro ti hanno fatto questo?" Dedusse Ron, riferendosi al suo occhio nero.
"Non proprio, no." Iniziarono a sentire la terra tremare.
"Sta cambiando là fuori, proprio come l'ultima volta. Arriva una tempesta Harry, faremo meglio a essere pronti quando arriverà." Disse ancora Hagrid.

Quella notte un'esplosione ad Azkaban fece uscire 10 prigionieri, tra cui Bellatrix Lastrange, cugina di Sirius, al quale la Gazzetta del Profeta diede la colpa.

"Silente lo aveva avvertito che poteva accadere. Caramell ci farà uccidere tutti solo perché non sa affrontare la verità!" Sussurrò Hermione agli altri due, mentre andavano a colazione, lanciando un'occhiataccia a Sofia, come se fosse colpa sua.
"Harry posso parlarti un secondo?" Chiese incerta quest'ultima.
"Sì certo, andiamo." Le rispose l'amico. Uscirono dalla Sala Grande e mentre camminavano per il corridoio Sofia iniziò a parlare.
"Mi dispiace per tutto quello che sta facendo mio nonno, Harry. Prima la Umbridge e adesso anche dare la colpa dell'esplosione a Sirius...io mi sento terribilmente in colpa e spero che la nostra amicizia non si rovini per questo."
"Sofia, tu non hai nessuna colpa per le scelte che fa tuo nonno, ok? Non devi scusarti e io non potrei mai avercela con te per questo." La rassicurò.
"Ne sono felice. Però volevo anche parlarti di un'altra cosa...so che Cho è la tua fidanzata, ma c'è qualcosa in lei che non mi convince..."
"È per la storia di Cedric?!" Chiese un po' innervosito.
"No...o forse sì, solo stai attento, non mi ispira molta fiducia e non vorrei che ti facesse soffrire, tutto qui." Disse Sofia imbarazzata.
"Tranquilla non accadrà." E detto ciò tronarono ai loro tavoli.
Quel pomeriggio l'Esercito riprese le lezioni.
"Fate che sia un ricordo potente, il più felice che avete." Spiegò Harry, mentre tutti gli altri cercavano di far uscire il loro Patronus dalle bacchette. Quello di Fred e George era un colibrì, quello di Ron un Jack Russel, di Hermione una donnola e di Luna Lovegood una lepre.
Quando ci provò per la terza volta, Sofia pensò a quella volta in cui Draco durante l'estate passata insieme a Villa Malfoy, aveva preso un vassoio in argento e insieme a Dobby avevano giocato a slittare sulle scale. Pronunciò l'incantesimo e dalla sua bacchetta uscì un bellissimo unicorno, che le galoppò introno.
"Bravissima Sofy!" Sì congratularono gli altri.
Subito dopo sentirono le pareti tremare. Sul muro dove compariva la porta, lo specchio si ruppe e si creò un piccolo foro.
La serpe si avvicinò per vedere cosa stesse succedendo e vide dall'altra parte confetto rosa con la bacchetta in mano.
"Bombarda Maxima!" Pronunciò quest'ultima.
Sofia si ritrasse immediatamente e il muro esplose, rivelando la professoressa insieme a Gazza, Tiger, Goyle e Draco, che teneva stretta Cho e quando vide la sua fidanzata il suo ghigno soddisfatto, si tramutò in un'espressione delusa e arrabbiata.
Cho li aveva traditi.

-It's simply complicated-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora