"Hey ragazzi, posso sedermi?" Chiese Sofia ai tre grifoni.
Non aveva dormito neanche quella notte ed era terrorizzata di essere sola se Theodore l'avesse vista.
"Sì certo siediti." Le ripose Harry.
"Come stai?" Le chiese preoccupata Herm.
"Già, quello schiaffo dev'essere stato doloroso." Disse Ron e Harry che stava bevendo il suo succo di zucca lo sputò in faccia a lui ed Hermione.
Erano fregati.
"C-che cosa?! Come lo sapete?"
"N-non lo sappiamo, sono solo voci di corridoio che giran-"
"Impossibile, lo sa solo una persona e sono sicura che non lo direbbe mai in giro, quindi ditemi come fate a saperlo, ORA!" Disse alzando la voce e sbattendo la mano sul tavolo facendoli sussultare tutti e tre.
"Non ti credevamo quando ci hai detto che eri "solo caduta dalla scale", così a Hermione è venuta l'idea di mettere dei bigliettini nella tua borsa e in quella di Theodore, così da farvi incontrare e scoprire se lui ti faceva del male. Ma io e Ron abbiamo accettato, quindi se devi prendertela con qualcuno devi farlo con tutti e tre. Ricordati, però, che lo abbiamo fatto per il tuo bene."
"Per il mio bene?! Ma siete seri?! Ho dovuto prenderle solo perché così voi poteste fare gli eroi della situazione. C'erano un miliardo di altri modi per far venire a galla la verità e tra tutti voi avete scelto quello più rischioso.
Non me lo sarei mai aspettata dai miei migliori amici, soprattutto da te Hermione..."
Era arrabbiata, sconvolta e delusa.
Quando si alzò per andarsene cercarono di fermarla, ma non ne volle sapere.
"Vi conviene starmi lontani!" Gli gridò contro, facendo girare tutta la sala verso di loro.
Mentre camminava veloce per i corridoi, diretta nell'unico luogo che sapeva esser sicuro, sbatté contro Blaise.
"Blaise mi dispiace, non stavo guardando dove mettevo i piedi." Disse imbarazzata.
"Tranquilla, dove stavi andando? Dobbiamo organizzare la festa di primavera con gli altri prefetti."
"Sì, a questo proposito, non me la sento di fare niente oggi. Credo che tornerò in camera mia. Se potessi avvisare la McGranitt mi faresti un favore."
"Certo, ma prima che tu te ne vada, Theodore mi ha detto che lo hai lasciato. Lo conosco e posso già immaginare il motivo, quindi ho deciso che da oggi in poi sarò la tua guardia del corpo personale." Disse fiero.
"Grazie mille, non hai idea di quanto questo significhi per me." E dopo averlo abbracciato si diresse alla torre di Astronomia, dove trovò Silente e aspettò fino al momento in cui lui e Harry andarono a prendere l'Horcrux, lasciandola sola per ore, fino al calar del sole.
Era diventata una tortura per lei stare in quel luogo, perché il ricordo del giorno prima aveva preso il sopravvento su tutti quelli belli che aveva collezionato lì con Draco.
Quando Harry e Silente si smaterializzarono di fronte a lei, sussultò dalla sorpresa e notò il preside un po' stralunato.
"Professore come sta? Avete trovato quello che cercavate?" Chiese.
Harry in tutta risposta le fece vedere il medaglione e lei riconobbe immediatamente che si trattava di quello che il ragazzo del suo incubo aveva sostituito. Ma non fece in tempo a dirlo, che sentirono dei passi provenienti dalle scale.
"Presto nascondetevi, arriva qualcuno!" Gli disse Silente. Loro controvoglia sì andarono a nascondere nel sottoscala, dove il giorno prima i tre grifoni avevano spiato la loro amica.
Draco fece capolino nella stanza con la bacchetta puntata sull'anziano uomo tremando.
"Buonasera Draco. Cosa ti porta qui, in questa bella serata primaverile?"
"Chi altro c'è? L'ho sentita parlare."
"Oh parlo spesso da solo ad alta voce, lo trovo straordinariamente utile. Ti sei posto delle domande Draco? Draco tu non sei un assassino."
"Come sa cosa sono?! Potrei sconvolgerla!"
"Come per la fattura a Katie Bell sperando che mi desse la collana fatturata? O sostituire una bottiglia di Idromele con una al veleno? Perdonami, ma questi tentativi sono così deboli che credo tu non ci abbia messo davvero te stesso."
"Lui si fida di me, SONO STATO SCELTO!"
A quelle parole alzò la manica sinistra, mostrando il suo avambraccio marchiato dal simbolo dei mangiamorte.
Sofia con le lacrime agli occhi si mise una mano sulla bocca per soffocare un debole e sofferto "no".
Come aveva potuto farle questo, quando sapeva che una delle cose che più temeva al mondo era proprio Voldemort e non avere scelta come i suoi genitori?
"Ti faciliterò la cosa..."
"EXPELLIARMUS!" Draco fece saltare via la bacchetta dalle mani di Silente e Harry puntò la sua verso di lui.
"Molto bene, molto bene, non sei solo, ci sono altri. Come?" Disse appena si senti la porta dell'aula aprirsi e più passi pesanti salire le scale.
"L'armadio svanitore nella stanza delle necessità, l'ho riparato."
"Fammi indovinare... c'è n'è uno identico, un gemello..."
"Da Magie Sinister, formano un passaggio."
"Ingegnoso. Draco...anni fa conobbi un ragazzo che fece tutte le scelte sbagliate tranne che con una persona, ti prego lascia il che ti aiuti."
"NON VOGLIO IL SUO AIUTO! Ma non capisce?! Io lo devo fare, devo ucciderla, o lui ucciderà me e lei." Disse singhiozzando e con le lacrime agli occhi.
Sofia si sentiva sempre più stupida per non aver capito tutto prima, era così ovvio...
Arrivarono nella stanza anche Bellatrix Lastrange e altri mangiamorte.
"Bene, guardate chi abbiamo qui. Bel lavoro Draco." Disse quest'ultima.
"Buonasera Bellatrix, penso sia l'ora delle presentazioni, tu no?"
"Vorrei tanto Albus, ma credo che siamo tutti pieni di impegni! Fallo!"
"Non ha fegato..." Disse uno dei magiamorte.
"Proprio come suo padre. Lo finisco io a modo mio." Continuò un'altro.
"No! Il signore Oscuro è stato chiaro, deve farlo il ragazzo. Questo è il tuo momento, fallo!" Lo riprese Bellatrix.
Harry e Sofia si accorsero di qualcosa che si muoveva silenzioso nell'oscurità, era Piton, che anche lui con la bacchetta puntata gli fece cenno di fare silenzio, per poi sparire.
"Coraggio Draco, ORA!" Sbraitò ancora lei.
"No." Disse Piton aggregandosi a loro.
"Severus...ti prego." Implorò Silente con una calma che impressionava tutti i presenti.
"Avada Kedavra!" Pronunciò Piton facendo cadere il corpo morto del preside giù dalla torre.
Harry e Sofia rimasero pietrificati e quando i mangimorte scapparono, lei gli prese la mano e gli disse:
"Corri." Lui non se lo fece ripetere due volte e iniziarono a ricorrerli, spinti da tutta l'adrenalina che gli scorreva nelle vene. L'avrebbero fatta pagare a tutti, a Piton per primo.
Una volta usciti dal castello dopo averne distrutto varie parti, i mangimorte giunsero alla casa di Hagrid e le diedero fuoco.
Draco era terrorizzato e quando sentì Harry e Sofia urlare il nome di Piton, quest'ultimo dovette farlo andare via con la minaccia di torturarlo.
"PITOOON! LUI SI FIDAVA DI LEI!"
Urlano ancora i due.
"COMBATTI! CODARDO COMBATTI!" Continuò Harry ricordo un grosso schianto, di cinque metri, al suolo da Bellatrix.
"No! Appartiene al signore Oscuro!" La fermò Piton.
Sofia colse l'attimo per scagliargli contro un altro incantesimo, ma lui dopo averle preso la sua bacchetta, la prese per i polsi e rendendole impossibile liberarsi dalla presa, fece per portarla via con sé.
"SECTUM SEMPRA!" Gridò Harry, che era riuscito a rialzarsi. Ma ancora una volta il professore ebbe i riflessi più pronti e glielo tornò contro.
"Tu osi servirti dei miei incantesimi contro di me, Potter? Sì, io sono il principe mezzosangue." Confessò per poi sparire con Sofia, che riuscì solo ad urlare il nome di Harry e la parola "AIUTAMI!". Il ragazzo, però, non aveva più le forze neanche per parlare e non riuscì a fare nulla.
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-It's simply complicated-
FanfictionSofia Maddison Caramell è la figlia purosangue di Jacob Caramell, figlio del ministro della magia, e di Anne Riddle, sorella minore di Lord Voldemort. La sua vita era perfetta fino al suo arrivo a Hogwarts. Qui incontrerà i suoi migliori amici e a...