SOFIA'S POV:
Prima che arrivasse la nuova professoressa per iniziare la lezione, in classe tutti stavano facendo volare origami da ogni parte. Sulla mia testa stava volando un cigno che venne incenerito dalla Umbridge. Iniziò la lezione scrivendo sulla lavagna: G.U.F.O., ovvero, Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari, che sarebbe stato l'esame che avremmo dovuto affrontare quest'anno.
"Studiate sodo e sarete premiati, mancate di farlo e le conseguenze possono essere severe. In passato l'insegnamento di questa materia è stato preoccupantemente discontinuo, ma vi farà piacere sapere, che d'ora in avanti seguirete un corso ben strutturato e approvato dal Ministero della Magia." Disse e poi Hermione, che era seduta accanto a me alzò la mano.
"Qui non si accenna a usare incantesimi di difesa." Disse.
"Usare incantesimi di difesa? Ah ah, non riesco a immaginare perché dovreste usare incantesimi nella mia classe."
"Non useremo la magia?" Chiese stranito Ron.
"Voi apprenderete gli incantesimi di difesa in modo sicuro e privo di rischi!"
"Ma...a che serve se verremo attaccati non sarà privo di rischi." Disse Harry.
"Gli studenti alzano la mano quando vogliono parlare nella mia classe. È opinione del Ministero che una conoscenza teorica sarà più che sufficiente a permettervi di superare gli esami e che dopo tutto è quello che la scuola ha come scopo."
"E come può la teoria prepararci a quello che è là fuori." Questa volta fui io a parlare.
"Non c'è nulla là fuori cara. Chi lei immagina aggradirebbe ragazzini come siete voi?"
"Ehm non lo so...? Forse Lord Voldemort." Disse Harry ovvio.
Tutti rimasero ammutoliti.
"Ora permettete che chiarisca, una volta per tutte, vi è stato riferito che un certo mago oscuro è di nuovo in circolazione. Questa è una bugia."
"Non è una bugia io e Harry lo abbiamo visto, lo abbiamo affrontato."
"Punizione a tutti e due."
"Secondo lei Cedric Diggory è morto così, da solo?!" Continuò a incalzarla il corvino.
"Cedric Diggory è morto per un tragico incidente!" Inistette ancora la Umbridge.
"È stato un'omicidio, Voldemort lo ha ucciso e lei lo sa!" Sbottai io.
"BASTA! Basta...ci vediamo dopo signorina Caramell e signor Potter, nel mio ufficio. Ah ah." E a quel punto tremando dalla rabbia, presi le mie cose e uscii dall'aula seguita dal mio amico.
"IO QUELLA PALLA ROSA LA CRUCIO!
APPENA VEDRÒ MIO NONNO... ma come gli è venuto in mente di mettere a insegnare una pazza del genere?!" Sbraitai.
"Sono senza parole davvero, non capisco perché si ostinino tutti a negare, quando è evidente che è tornato." Proseguì Harry.
Continuammo a lamentarci fino ad arrivare nella sua Sala Comune, per stenderci sul divano, davanti al camino, aspettando l'ora di pranzo.
Poi andammo nell'ufficio della professoressa per ricevere la punizione. Era tutto completamente rosa, dalle pareti, ricoperte da piatti con dei gatti che si muovevano al loro interno, al pavimento tappezzato di tappeti e cuscini.
"Buona sera signorini. Sedete.
Ricopierete alcune frasi per me oggi.
No, non con la vostra piuma, ne userete due piuttosto speciali, due delle mie." Si alzò e ci diede le piume e una pergamena.
"Dunque voglio che voi scriviate "non devo dire bugie"."
"Per quante volte?" Chiese Harry sul culmine di perdere il briciolo di pazienza che gli era rimasto.
"Beh diciamo... quanto ci vuole perché il messaggio penetri."
"Non ci ha dato l'inchiostro." Mi accorsi.
"Oh non vi servirà l'inchiostro." E detto ciò si girò a guardare il panorama sorseggiando la sua bella tazza di tè.
Iniziammo a scrivere e appena finita la prima frase, sentii la pelle della mano sinistra bruciarmi. La scritta che avevo fatto sulla pergamena, si stava stampando sulla mia pelle, lacerandomela e facendomi uscire sangue. Gemetti dal dolore e girandomi verso il mio amico, notai che anche lui era nelle mie stesse condizioni.
"Non devo dire bugie." Dimmo all'unisono.
"Si?" Si giro la donna posizionandosi a pochi centimetri dai nostri visi.
"Niente."
"Proprio così, perché voi sapete in fondo di meritare questa punizione, non è così? Continuate."
"Mio nonno lo verrà a sapere." La minacciai.
"Oh cara, ma è stato proprio tuo nonno ad assumermi."
"Lui non permetterebbe mai una cosa del genere e lei lo sa benissimo."
"E se ti dicessi che è stato propio tuo nonno a chiedermi ciò?"
Rimasi senza parole.
"Bene ora continuate, svelti sù!"
Dopo ore di tortura, ci fece uscire da quella casa delle bambole e ci spedì a cena.
Le nostre mani grondavano di sangue, tanto da non far neanche più vedere la scritta.
Entrammo in Sala Grande sconvolti e ci dividemmo nei rispettivi tavoli.
Draco si alzò dal suo posto appena mi vide.
Mi sedetti vicino a lui con Blaise, Theodore, Tiger e Goyle.
Se non fosse stato per Herm, sarei stata sempre circondata dai ragazzi.
"Che cosa ti ha fatto?!" Mi chiese il mio ragazzo preoccupato.
"Nulla. Ci ha fatto scrivere delle frasi per lei." Dissi nascondendo la mano sinistra sotto al tavolo, ma Blaise, che era a fianco a me, se ne accorse e la alzò, mostrandola agli altri.
"Non devo dire bugie." Lèsse quest'ultimo.
Draco si sporse verso di noi e me la prese sbiancando, per quanto la sua pelle pallida glielo permettesse.
"È stata lei a farti questo, non è vero?" Chiese arrabbiato.
"S-sì..."
"Sofy devi parlare con tuo nonno, dirgli di fare qualcosa. Questa donna non può torturare i suoi alunni, è fuori discussione." Continuò.
"Non posso fare nulla, è già un miracolo che mi lascino studiare qui e poi non posso far licenziare un professore solo perché mi ha dato una punizione."
"Ma-"
"Ti prego smettila. Non c'è la faccio più." Gli chiesi sfinita. Tutto quello che volevo era dormire e dimenticare per un secondo ciò che era successo.
Nessuno proferì più parola. Una volta finito di mangiare, andai in camera e siccome non avrei avuto la ronda quella settimana, potei addormentarmi subito.
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-It's simply complicated-
FanfictionSofia Maddison Caramell è la figlia purosangue di Jacob Caramell, figlio del ministro della magia, e di Anne Riddle, sorella minore di Lord Voldemort. La sua vita era perfetta fino al suo arrivo a Hogwarts. Qui incontrerà i suoi migliori amici e a...