La mia piccola vendetta personale

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30 luglio 1987

DRACO'S POV:
"Sofia!" Dissi quasi urlando, piombando in camera sua nel bel mezzo di un attacco di panico.
Lei abbassò dal naso il libro che stava leggendo e si alzò preoccupata appena vide le mie condizioni.
"Amore, che succede?" Chiese venendomi incontro.
Da un mese ormai la nostra relazione stava andando perfettamente bene.
Passavamo tutte le notti e le giornate insieme, e non litigavamo mai.
Ci aiutavamo l'un l'altra e sembrava un sogno, che però veniva interrotto a ogni riunione.
"V-Voldemort vuole che vada anch'io sta sera a catturare Potter. N-non voglio...ho paura, e se dovessero prenderlo?!"
"Oh mio dio." Disse abbracciandomi e facendomi calmare leggermente da quel gesto.
"Verrò con te." La guardai sconcertato e il mio tremore sì bloccò.
"Non se ne parla, sarebbe come mandarti dritta dalla morte."
"Potremmo uscire dall'inseguimento, o cercare di aiutare Harry..."
"No."
"E cosa dovrei fare?! Stare qui e pregare che non moriate tutti e due?! Aspetta...e se ti facessi un incantesimo che ti impedisse di andare?"
"Penso che farebbero il contro incantesimo."
"E allora cosa posso fare?"
"Stai con me fin quando non andrò via."
"Certo. Anzi farò di più di questo, andiamo in un posto a tua scelta e stiamo lì finché non arriverà il momento. Ti andrebbe?"
"Passeggiata per il bosco."
"Va bene." Disse accarezzandomi il volto e dandomi un dolce bacio.
"Vado prima io e poi tu?" Mi chiese.
"S-sì."
"Ti aspetto dietro al Salice piangente." Disse aprendo la porta. Ma prima che potesse uscire le presi il polso, fermandola.
"Ti amo." Dissi dandole un altro bacio.
Quando ci staccammo appoggiò la fonte sulla mia e disse le parole più belle che potevo sentire.
"Ti amo anch'io."

SOFIA'S POV:
Quando arrivai alla fine delle scale vidi strisciare davanti a me Nagini.
Dopo quella sera non ero mai riuscita a parlarle e ne sentivo il bisogno.
Dovevo capire perché mi avesse difesa e come se non bastasse ero sempre più convinta che fosse un Horcrux.
"𝑆𝑎𝑙𝑣𝑒 𝑆𝑜𝑓𝑖𝑎."
"𝑃𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑢 𝑚𝑖 𝑑𝑒𝑏𝑏𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒."
"𝑆𝑢 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎?"
"𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀ ℎ𝑎𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑒𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜?"
"𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀ 𝑠𝑒𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑑 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑒."
"𝑁𝑜𝑛 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑠𝑐𝑜..."
"𝑇𝑢 𝑚𝑖 ℎ𝑎𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑡𝑜 "𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑣𝑜𝑟𝑒", 𝑛𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛𝑜 𝑙𝑜 ℎ𝑎 𝑚𝑎𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜, 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑓𝑎."
"𝑀𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒."
"𝑉𝑒𝑑𝑖 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑑𝑜."
"𝐴𝑑𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑠𝑖 𝑒 𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜." Appena finì la frase sentii la voce di Voldemort provenire dalla sala da pranzo, mi precipitai fuori e corsi fino ad arrivare al bosco.
Mi terrorizzava, soprattutto ora che sapevo di non avere più il controllo senza la collana.
Mia madre quando scoprì cosa avevo fatto diede di matto e da allora non parliamo molto e mi manca.
Con mio padre invece le cose vanno meglio, ma vedo che anche lui ha paura, tutti la abbiamo.
Andai sotto il Salice piangente, come prestabilito e aspettai Draco, che ci mise più del previsto ad arrivare.
"Eccoti finalmente, pensavo non arrivassi più." Dissi alzandomi.
"Scusami, mia madre ha voluto parlarmi a tutti i costi di sta notte." Disse prendendomi la mano e iniziando a camminare per i sentieri.
Arrivammo a un laghetto, che aveva anche una cascata, circondato dagli alberi, mai visto in tutte le nostre esplorazioni in quel bosco.
"So che non è il momento migliore per chiedertelo, ma secondo te cosa staranno facendo Harry, Ron, Hermione, Ginny, i gemelli e tutti gli altri in questo momento?"
"Non ne ho idea, ma molto probabilmente Ron dirà qualcosa di stupido e i gemelli gli faranno battute al riguardo."
"Sicuro. Spero solo che stiano bene, mi mancano così tanto. È orribile che non potremmo tornare a scuola."
"Lo so, ma Potter avrà detto a tutti quello che stavo per fare e sarebbe troppo rischioso.
Poi se facciamo le lezioni qui a casa, potremmo studiare sempre insieme."
"Ma lo facevamo anche prima." Ridacchiai e lui mi diede un bacio sulla guancia.
"Draco?"
"Sì?"
"Ti ricordi quella palla di neve che mi lanciasti dritto in faccia?"
"Sì..." Disse confuso.
"Ecco ho appena deciso di prendermi la mia rivincita!" Dissi per poi spingerlo in acqua, con ancora i vestiti addosso.
Quando riemerse, mi guardò sconcertato.
"MA SEI MATTA?! CON I VESTITI DI SETA SU MISURA ADDOSSO PER GIUNTA!"
"Così impari."
"Ma è accaduto sei mesi fa!"
"Quante storie..." Non feci in tempo a finire di parlare che lui uscì dall'acqua, mi prese in braccio e mi buttò dentro con lui.
"Questa me la paghi furetto!" Iniziai a schizzargli l'acqua addosso e dopo aver contrattaccato, tra mille risate, si immerse di nuovo, arrivando fino alle miei gambe. Risalì, mise le mani sulla mia vita e attaccò i nostri corpi.
Io gli avvolsi le gambe al busto e le mani al collo.
Mi diede un bacio, poi un altro e poi un altro ancora. La sua lingua entrava con forza disperata nella mia bocca, gemendo sulle mie labbra.
Le sue mani facevano su e giù dalla mia schiena al sedere e lo sentivo benissimo spingere contro di me e diventare sempre più duro.
Sì staccò per togliermi l'abito che indossavo e l'intimo e poi fece lo stesso con i suoi vestiti, girandosi e lanciando il tutto su una roccia.
Lo andai ad abbracciare da dietro e appena mi vide mi rivolse uno di quei sorrisi per cui potevo svenire.
"Hey Caramell." Disse con voce suadente e roca.
Tornai davanti a lui, e questa volta mi prese con più foga.
"Draco." Dissi scostandogli una ciocca dal viso.
Entrò dentro di me senza preavviso, provocandomi un gemito.
Finimmo dietro alla cascata, dove tutto era ancora più magico, più riservato.
Gli lasciai una scia di succhiotti lungo il collo e lui continuava a spingere dentro di me sempre più veloce.
Succhiava la mia pelle e poi si spostò sulle labbra torturandomele con la punta della lingua.
Misi una mano dietro la sua nuca, e lo attirai a me.
Spinsi i fianchi contro di lui e gli scappò un gemito.
Sentii le gambe diventare sempre più molli fino a gridare il suo nome, seguita da lui.
Gli diedi qualche secondo per riprendere fiato e  lo presi tra le mani iniziando ad accarezzarlo e a stringere leggermente.
"Oh...merda." Disse colto di sorpresa.
Quando gli stuzzicai la punta stava raggiungendo il limite della sopportazione e lanciò la testa indietro.
"Vai piccola più veloce." Ringhiò.
Non mi servì sentire altro che feci come disse fino a sentirlo gonfiare e poi liberarsi.
"Sei perfetta." Disse appoggiando la sua fronte alla mia e intrecciando le nostre dita.
"Tu sei perfetto."
Nuotammo per un po', fin quando non ci accorgemmo che dei bagliori arancioni che stavano iniziando a colorare il cielo.
"Che ore sono?!" Chiese scattando fuori dall'acqua.
"Non lo so, le otto? Sette?" Uscii di malavoglia anch'io e mi rivestii.
I vestiti sì erano asciugati, ma i nostri capelli e la nostra pelle grondavano ancora di acqua.
"Dammi la mano." Feci come disse e in un secondo ci ritrovammo in camera sua e io corsi in bagno a vomitare.
Odierò sempre smaterializzarmi.
"Aguamenti!" Lo sentì pronunciare.
Quando tornai da lui, era che faceva avanti e indietro per la stanza, come una pallina impazzita completamente asciutto.
Sì era cambiato e adesso indossava un altro completo nero, con la camicia bianca.
"Draco, guardami." Dissi prendendogli il viso tra le mani, costringendolo a fermarsi.
Aveva la pelle incredibilmente calda a contrasto con la mia gelida e raggrinzita dall'acqua.
"So che può sembrare stupido dirtelo, ma andrà tutto bene, me lo sento."
"Non puoi esserne sicura."
"Lo sono invece."
Non disse più nulla, il suo sguardo era molto poco convinto.
Alle 23:30 andammo tutti in giardino, dove i Bellatrix e Draco, insieme ad altri dieci mangiamorte partirono alla caccia del mio amico.
Non c'era giorno che io non pensassi a lui e a tutti gli altri.
Morivo dalla voglia di scrivergli una lettera, semplicemente per sapere se stessero bene, o che cosa stavano facendo, ma non potevo. 
"Vedrai che tornerà sano e salvo." Mi disse Narcissa venendo al mio fianco.
"Mi fa piacere vedere che siete tornati insieme." Sussurrò lanciandomi un'occhiata furtiva.
"Cosa?! Nooo..." Cercai di mentire, ma con questa donna la cosa era impossibile e credo che il rossore delle mie guance fosse visibile anche nel buio più totale.
"Non dirò niente a nessuno."
"Perché non c'è niente da sapere." Dissi  irrigidendomi.
"D'accordo se lo dici tu. Ma mi è stato riferito da alcuni elfi delle vostre numerose visite nella camera l'uno dell'altra, e poi ho notato che è molto più felice ultimamente e anche tu sembri più serena."
"I-io..."
"Tranquilla, la mia bocca sarà cucita.
Sono molto contenta per voi due.
Tu sei l'unica persona che lo abbia visto amare più di qualsiasi altra persona o cosa, dal primo anno lo avevo capito."
"Anche per me lui è l'unico, ma in questo momento sono terrorizzata che possa succedergli qualsiasi cosa." Dissi abbracciandola forte.

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