La collana maledetta

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Sofia quella mattina mentre stava andando a lezione di Trasfigurazione, vide in lontananza Draco parlare con i suoi amici fuori dalla porta e quando questi si accorsero di lei, li lasciarono soli.
"Ciao..."
"Ciao." Disse lui disinteressato.
"Volevo ringraziarti per avermi salvata e chiederti perché mi hai lasciato il ruolo di capitano." Disse incerta.
"Ti ho lasciato il posto perché hai dimostrato di mettere la vita degli altri davanti alla tua, nonostante tutto. Nessun altro lo avrebbe fatto e questa è la dote che deve avere un vero capitano." Le spiegò.
"Anche tu lo hai fatto."
"Sì ma ero tenuto a farlo per sdebitarmi con te." La corresse sprezzante.
"Oh...ok." Disse lei entrando in classe rattristata dal fatto che ormai a Draco non importava più niente di lei.
"Sofy come stai? Ci hanno detto che ti ha colpita un bolide in pieno petto." Disse Harry sedendosi accanto a lei.
"Sto bene, grazie." Rispose secca.
Lui non aggiunse più nulla e si limitò a seguire la lezione, mentre dall'altra parte dell'aula due occhi azzurri come il ghiaccio erano fissi sulla sua compagna, chiedendosi perché l'aveva trattata in quel modo.
Sofia a fine giornata tornò in camera sua e lanciò la borsa contro il muro.
La tristezza aveva lasciato posto all'ira.
E a un tratto sentì qualcosa tirarle il collo e notò che era la sua collana che cercava di portarla verso lo specchio. Vi sì mise di fronte e oltre a notare i suoi occhi rossi, sentì la pelle intorno alla collana bruciarle e comporre la scritta: "l'amore è per i deboli." Terrorizzata se la tolse immediatamente, ma questa si avvolse da sola al suo collo e tornò tutto normale.
Cosa stava succedendo?

Dicembre...

SOFIA'S POV:
Mentre camminavamo sulla neve, diretti ad Hogsmade, io ed Hermione iniziammo a fare domande a Harry sul libro di pozioni che aveva trovato in classe, appartenente al "principe mezzosangue".
"Ti porti dietro questo libro da settimane, quasi ci dormi insieme e non sei curioso di scoprire chi è il principe mezzosangue?" Chiesi.
"Non ho detto di non essere curioso, e non ci dormo insieme."
"Ma è vero, vorrei fare due chiacchiere prima di andare a letto, ma non fai che leggere quel dannato libro. È come stare con Sofia o Hermione." Repilcò Ron.
"Beh noi eravamo curiose e siamo andate-" Iniziò Herm.
"In biblioteca e...?"
"E niente. Non abbiamo trovato nessun riferimento al principe mezzosangue." Concluse.
"E questo sistema tutto." Disse Harry.
Vedemmo il professor Lumacorno andare verso i Tre Manici di Scopa e Harry ci chiese se volessimo una burrobirra.
Entrammo e ci sedemmo a un tavolo dal quale potevamo vedere Ginny e Dean pomiciare.
"Oh Miseriaccia...verme viscido."
"Ron si tengono solo per mano...e si sbaciucchiano."  Disse Herm.
"Vorrei andarmene."
"Cosa? Non dirai sul serio?"
"Sì da il caso che sia mia sorella."
"E allora? Se ti guardasse sbaciucchiarmi pensi che se ne andrebbe via." Disse ancora lei.
"Harry." Disse Lumacorno venendo verso il nostro tavolo.
"Salve signore che piacere vederla ."
"Altrettanto, altrettanto."
"Che cosa la porta qui?"
"Ah, i Tre manici di scopa e io ci conosciamo da più di quanto io voglia ammettere. Ancora ricordo quando era UN MANICO DI SCOPA!" E così dicendo versò un po' la sua burrobirra su me ed Hermione.
"Ah tutti in coperta Granger e Caramell! Ascolta ragazzo mio, ai vecchi tempi ero solito organizzare delle occasionali cenette intime per alcuni studenti selezionati, ci staresti?"
"Lo considererei un onore signore."
"Sareste le benvenute Granger e Caramell."
"Ne saremo liete signore." Risposi con un sorriso.
"Splendido. Porgi i miei più cari saluti a tuo nonno mia cara."
"Che gioco fai?" Chiese Ron a Harry, quando il professore se ne andò.
"Silente mi ha chiesto di conoscerlo meglio."
"Conoscerlo meglio?" Chiesi.
"Non so, deve essere importante, sennò Silente non me lo avrebbe chiesto."
"Sofia non ti girare." Mi intimò Ron.
"Cosa? Perché?" E ovviamente mi girai subito e vidi Draco in piedi a fissarmi.
Aveva l'aria turbata e dopo un po' che rimase immobile entrò in bagno e noi uscimmo dal locale.
"Harry hai sentito che cosa ha detto su me e lei che ci sbaciucchiamo? Ah figurarsi..."
Io e la mia migliore amica misimo agli altri due le braccia sulle spalle, ma subito dopo sentimmo un urlo agghiacciante e vedemmo Katy per terra che iniziò a muoversi come se fosse posseduta.
Si alzò in cielo e poi cadde a terra.
Arrivò Hagrid e io mi sporsi a vedere la collana, ero sicura di averla già vista da qualche parte, ma non ricordavo dove.
Tornammo tutti al castello e andammo dalla McGranitt.
"Come mai quando succede qualcosa ci siete sempre voi quattro?" Chiese.
"Mi creda professoressa, mi faccio la stessa domanda da sei anni." Rispose il rosso.
"Oh Severus. Che ne pensi?"
"Penso che la signorina Bell sia fortuna ad essere viva."
"È stato un'incantesimo vero? Conosco Katy e fuori dalle partite non farebbe male a una mosca. Se intendeva consegnarla al professor Silente lo faceva inconsapevolmente." Disse Harry.
"Si è stato un'incantesimo."
"È stato Malfoy." Io lo guardai sgranando gli occhi e subito mi ricordai dove avevo visto quella collana, era di Narcissa.
"È molto seria la tua accusa Potter." Disse la professoressa.
"È così? Hai delle prove?" Chiese Piton.
"Lo so e basta."
"Lo sai e...basta? Di nuovo sbalordisci con i tuoi doni Potter. I semplici mortali possono solo sognare di possederli, quanto deve essere sublime essere colui che è prescelto."
"Vi suggerisco di tornare ai vostri dormitori." Disse ancora la McGranitt e io lo feci subito.
Arrivai davanti alla porta di Draco e quando stavo per bussare, lui la aprì.
Notai subito che aveva gli occhi arrossati, aveva sicuramente pianto.
"Draco posso parlarti un momento?" Chiesi con il cuore che mi batteva a mille.
"Non è un buon momento." Fece per richiudere la porta, ma misi un piede e la bloccai per poi entrare.
"Sei stato tu a darle quella collana, non è vero? Era la collana di tua madre quella che hai stregato e dato a Katy, che doveva poi darla a Silente. Il punto è...perché?" Dissi a raffica.
"Non sono stato io."
"E allora chi? Un ladro che è entrato in casa tua e ha rubato un gioiello per uccidere Silente?! Aspetta... era questo che volevi fare...t-tu lo volevi uccidere?" Chiesi sconvolta.
"Ti ho detto che non sono stato io." Disse sul punto di urlare.
"Provami il contrario allora." Mi venne praticamente addosso.
Sentivo solo l'odore del suo profumo che mi dava alla testa e i nostri nasi si sfioravano.
Mi guardò negli occhi e mi prese il viso tra le mani, Dio se mi mancava il suo tocco.
"Se fossi stato io pensi che adesso farei questo...?" Dette quelle parole sì avventò sulle mie labbra con molta prepotenza, ma lo lasciai fare perché sognavo questo momento ogni notte da quando non stavamo più insieme.
Poi però mi ricordai che lui stava con Pansy e di come mi aveva tratta e mi staccai subito.
"No, questo è sbagliato..." Dissi più per convincere me stessa che lui.
"Almeno adesso mi credi-"
Non riuscivo più a sopportarlo.
Uscii dalla stanza a grandi falcate e andai nel reparto proibito della biblioteca, dove non c'era mai nessuno e mi misi a studiare per cercare di distrarmi.

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