Caramell Manor e Diagon Alley

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30 agosto 1992

DRACO'S POV:
Stavo finendo i compiti che ci aveva assegnato Piton, nella mia camera, quando Sofy vi piombò viola dalla rabbia. Iniziai a pensare cosa avessi potuto fare per provocarle una tale reazione quando si buttò sul mio letto e iniziò ad urlare e tirare pugni sul cuscino.
"Ma che cavolo hai? Sei impazzita?!"
La ragazza scattò in piedi.
"Stavo andando in cucina per chiedere a Holly cosa ci sarebbe stato per pranzo e ho beccato mio padre e il tuo nell'ufficio, che parlavano sul fatto di non mandarci a Hogwarts quest'anno perché non pensano sia sicuro. Mi sono appoggiata alla porta per origliare, ma tuo padre l'ha aperta e io sono caduta per terra. Così il mio mi ha presa per un braccio e dopo avermi sgridato perché non si origliano le conversazioni che avvengono nel suo ufficio, mi ha tirato uno schiaffo e Lucius ha fatto un mezzo sorriso dandogli ragione." Sbottò tutto d'un colpo.
"Aspetta... ma mio padre è qui?" Era dal mio compleanno che non lo vedevo. Ero sempre stato con i Caramell, non che la cosa mi sia dispiaciuta, ma mi mancavano i miei genitori.
"IO TI DICO UNA COSA DEL GRNERE E LA PRIMA COSA CHE DICI È CHIEDERE SE TUO PADRE È QUI?!"
"GENIO CHE NON SEI ALTRO DOPODOMANI RICOMINCIA SCUOLA E ADESSO DOBBIAMO ANDARE A DIAGON ALLEY A PRENDERE LA ROBA!"
Me ne ero completamente scordato, non sapevo neanche che giorno fosse.
"Ok ok, ma datti una calmata." Dissi annoiato.
Senza dire nulla lanciò il cuscino per terra e se ne andò sbattendo la porta con una forza che pensavo avessero solo i giganti.
Quella ragazza era tanto dolce quanto psicopatica quando si arrabbiava. A volte mi metteva davvero paura.
Nonostante i suoi innumerevoli difetti però, questa estate è stata la migliore della mia vita.
Io e Sofy siamo stati ogni minuto di ogni giorno insieme, abbiamo festeggiato i nostri compleanni con delle grandissime feste,siamo scappati la notte per andare a passeggiare nel bosco dietro casa e spesso i Weasley venivano a trovarla portandole nuovi scherzi che provavamo sugli ospiti troppo montati.
A volte mi chiudevo in camera e piangevo perché mi mancava mia madre, e Sofia arrivava sempre a consolarmi con un abbraccio. Spesso non capivo le mie emozioni quando ero con lei, anzi quasi mai. Era come se mi sentissi libero di poter fare qualunque cosa al suo fianco, ma anche intimorito dal deluderla con qualche cavolata.
Scesi di sotto per vedere se ci fosse o meno mio padre e quando arrivai nell'enorme salone lo vidi in piedi con il suo bastone e una scatola mia vista in mano ad aspettarmi.
"Buongiorno figlio, sei pronto per andare a Diagon Alley?" Mi chiese con un tono abbastanza superficiale.
"Sì padre."
"Eccomi sono pronta." Disse la mia amica arrivando con il mantello in mano.
"Bene afferrate il mio braccio." E in un attimo ci trovammo di fronte a un negozio in una strada veramente malandata. Entrai e toccai una statua molto strana ma mio padre cercò di tirarmi il suo bastone da passeggio sulla mano. La ritrassi immediatamente.
"Non. toccate. niente." Disse freddo come il ghiaccio.
Sofia mi lanciò uno sguardo spaventato e iniziammo a esplorare lo spaventoso negozio.
"Signor Malfoy ma che piacere rivederla. E c'è anche il signorino Malfoy e...?" Disse il negoziante.
"Sofia Caramell." Concluse la bruna.
"Lietissimo. Mi è appena giunta una cosa a un prezzo davvero accessibile-."
"Non compro niente oggi Sinister, vendo." Puntualizzo mio padre.
"Vende?"
"Draco." Gli porsi la strana scatola per dirigermi a fianco a Sofia che stava guardando una sorta di armadio, che sembrava un sarcofago. Porse una mano sulla griglia di quest'ultimo e in un baleno il bastone di mio padre le arrivvò a un millimetro di distanza.
"Cosa vi ho detto?"
"Non toccate niente. Scusa Lucius." Disse lei abbassando lo sguardo. Si vergognava, lo vedevo.
Finito la chiacchierata fra i due ci dirigemmo al negozio di libri che era molto affolatto. Una massa di donne erano accalcate per avere un autografo da Gilederoy Allock. Un buffone che scriveva libri e aveva salvato mezzo mondo magico. Prima che anche Sofia potesse immischiarsi alla massa, la presi e la portai al piano superiore a cercare quei maledetti libri. Una volta finito ci affacciammo e quello che vidi mi fece ribollire il sangue. Harry Potter insieme ad Allock che venivano fotografati per la Gazzetta del Profeta. A lei si illuminarono gli occhi a vedere l'amico che tanto le era mancato e sentì una scarica di gelosia invadermi. Appena li vidi che stavano per andarsene, mi fiondai giù a bloccare il passaggio a San Potter e a quella che doveva essere la sorella dei Weasley.
"Scommetto che ti è piaciuto Potter...Il famoso Harry Potter. Anche se entri in una libreria finisci in prima pagina." Dissi sprezzante.
"Lascialo in pace." Sibilò la rossa. Ma davvero pensa di farmi paura.
"Guarda Potter, ti sei fatto la ragazza." E Sofia mi prese la spalla per scansarmi.
"HARRY! WEASLEY! HERM!" Urlò lei per abbracciarli tutti, ma non fece in tempo che si trovò il bastone di mio padre sulla spalla che la scansò facendogli spazio. E intanto la rabbia cresceva sempre più.
"Lucius Malfoy, finalmente ci consociamo... perdonami." Disse mio padre avvicinando San Potter per guardargli la fronte.
"La tua cicatrice è leggenda, come d'altronde il mago che te l'ha procurata." Disse affascinato.
"Voldemort ha ucciso i miei genitori. Non era altro che un assassino." Sofia si irrigidì, io ero l'unico dei cinque a sapere la verità.
Me lo raccontò mio padre il primo giorno che presi il treno per Hogwarts, prima di avvicinarci a quella famiglia felice. Questa estate poi glielo chiesi, volevo sentirlo dire da lei per esserne sicuro, e confermò tutto. Quel pomeriggio pianse come un fiume in piena, odiava suo zio e mi fece promettere dieci volte di non pensare mai che lei potesse essere come lui e di mantenere il suo segreto; ma come poteva solo passarle per la testa una cosa del genere?! Ok che quando si arrabbiava sembrava potesse devastare l'intero mondo magico, ma era troppo gentile, dolce, affettuosa e simpatica, persino con gli elfi!
A quel pensiero mi stranì, non mi ero neanche reso conto prima di quanto la adorassi. Sì, io Draco Malfoy adoro questa ragazza e non c'è nulla che mi farà cambiare opinione su di lei.
Mio padre iniziò a umiliare tutti quelli che aveva davanti per poi mettere nel calderone della rossa un vecchio libro, di sicuro di seconda mano conoscendoli.
"Ci vediamo a lavoro." Concluse riferendosi al padre dei Weasley.
"Ci vediamo a scuola." Dicemmo io e Sofy ai ragazzi, io con tono sprezzante e lei contento e amichevole.
Uscimmo finalmente dal negozio, mi girai verso di lei per urlarle ogni cosa che mi passava per la testa, ma le lacrime che minacciavano di uscirle da quegli occhi blu verdi, squamati come la pelle di un serpente (nel senso che l'iride aveva una trama che sembrava squamata), mi fece dimenticare ogni cosa e la mia espressione da arrabbiata sì addolcì in un secondo.
"Che c'è?" Mi chiese.
"Che hai tu, vorrai dire?"
"Ah solite cose... mio zio ha ucciso i genitori di Harry, lui non sa niente, tuo padre ha umiliato i miei amici e io sono stata zitta come una codarda. Mi sento terribilmente in colpa." Abbassò il capo per non farmi vedere la lacrima che le rigava la guancia. Le misi la mano sopra e la costrinsi a guardarmi.
"Ascolta, tu non sei cattiva e non hai colpe per quello che è successo. Non potevi fare nulla ."
"Sì può sempre fare qualcosa invece."
La guardai disarmato, non sapevo cosa risponderle se non che non era colpa sua fino allo sfinimento.
Tornammo a Villa Caramell, presi le mie cose e dopo aver salutato e ringraziato la famiglia della mia migliore amica, mi rivolsi a lei.
"Allora ci vediamo dopodomani Caramell."
"A dopodomani MALFOY." Disse lei ridacchiando e saltandomi al collo.
Non me lo aspettavo e ci misi un attimo a realizzare, ma ricambiai l'abbraccio più contento che mai.
Sofia riusciva a togliermi la maschera che avevo con tutti gli altri e a far uscire quella poca bontà che non sapevo neanche di avere... e mi piaceva, eccome se mi piaceva.

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