Epilogo

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Leon. Rose. Hugo.

James

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James.     Albus. Lily.

19 anni dopo...

"Hey! State attenti signorini." Li richiamò Sofia, mentre scendeva le grandi scale di casa, diretta a far colazione.
"Scusa mamma!" Dissero i due insieme prima di sparire correndo in salotto.
"Buongiorno amore." Disse Draco, uscendo dalla cucina con una tazza fumante in mano.
"Buongiorno." Rispose dandogli un bacio e poggiando le sue mani sul suo petto.
"Caffè?"
"Oh sì, grazie." Disse prendendo la tazza tra le mani e bevendone un sorso, mentre lui le dava un bacio sulla fronte.
Tuttavia il loro momento di tranquillità, venne interrotto da un forte rumore, proveniente dalla stanza alla fine del corridoio.
"Che cosa è successo?" Chiese lui sporgendo la testa.
"NIENTE, NIENTE!" Sentirono alla fine di esso.
"Quei due mi faranno impazzire..." Disse ridendo Sofia.
"CHARIS, SCORPIUS, VENITE A PREPARARVI O FAREMO TARDI."
Disse poi.

Dal lungo corridoio, comparvero un bambino e una bambina, ridendo come matti.

Erano i loro figli, fratelli gemelli.
Scorpius era identico al padre, ma aveva preso le lentiggini e alcuni lineamenti dalla madre.
Charis (=Sciarìs), invece, assomigliava molto di più a Sofia, ma aveva più il carattere del padre.

Erano tanto diversi, quanto simili.

I due amanti li avevano cresciuti rendendoli i bambini più dolci ed esuberanti che avessero mai conosciuto.
Erano iperattivi, svegli, gentili, ma anche molto testardi, drammatici e combina guai, quando volevano.
Erano un pacchetto unico.
Stavano sempre insieme e si adoravano.

Erano cresciuti insieme ai figli dei loro migliori amici: James, Lily e Albus Potter, Rose e Hugo Weasley e Leon Zabini, essendo nati tutti più o meno nello stesso periodo.

Ora avevano 11 anni e alle undici di quella mattina avrebbero preso per la prima volta il treno che li avrebbe portati ad Hogwarts.

"Che c'è di così tanto divertente?" Chiese Draco abbassandosi alla loro altezza.
"È scoppiato un fuoco d'artificio in faccia a Scorp." Disse la bambina scoppiando di nuovo a ridere.
"Oh cielo, tesoro stai bene?" Gli chiese la madre prendendogli il viso tra le mani per esaminarlo.
"Sto alla grande mamma. È stato divertente." Rispose sorridente.
"Adesso però dobbiamo seriamente iniziare a preparaci. Amore tu aiuta Scorpius e io prenderò Charis."
"Coraggio, non vorrete far arrabbiare il Ministro della Magia. Sapete, è la persona più impaziente che io abbia mai conosciuto."
"Scusami?"
"Ieri sera." Le sussurrò all'orecchio facendole andare di traverso il caffè, sotto lo sguardo confuso e innocente dei figli.

Salirono le scale, fino ad arrivare nella stanza della bambina dove un grande baule con le sue iniziali era posto sul suo letto, con sopra Axel che si leccava le zampe.
La pettinò e la aiutò a vestirsi con la divisa ancora non colorata, e quando furono pronte portarono il baule davanti alla porta d'ingresso, aspettando gli altri due.

"Ma quanto ci stanno mettendo?" Chiese contrariata Charis.
"PAPÀ, SCORPIUS MUOVETEVI!" Strillò poi.
"Mie signore, ho una sorpresa per voi." Cominciò in modo plateale Draco dal parapetto della scala.
"Permettetemi di presentarvi, Scorpius Jacob Malfoy!" Disse infine e il bambino comparve.

In quel momento capirono perché ci avevano messo così tanto...il gel era tornato...
Draco gli aveva tirato i capelli indietro, come era solito a fare lui per i primi due anni, e ciò fece comparire un dolcissimo sorriso alla madre, per il ricordo.

"Allora? Non è bellissimo?" Chiese non ottenendo risposta.
"È diverso..." iniziò la bambina, ricevendo un leggero colpetto dalla madre per farle capire di non terminare quella frase.
"Stai benissimo tesoro."
"Vedrai quante ragazzine ti correranno dietro con questi capelli." Disse entusiasta il padre.
"Bleah! Io non voglio la ragazza." Disse Scoprius.
"Un giorno cambierai idea..." Lo informò il padre guardando con aria sognante la moglie.

"Come se non avessi una cotta per Rose." Gli sussurrò poi la sorella, attenta a non farsi sentire dai genitori.
"Oh piantala Charis Hermione Malfoy!
Siamo solo amici e a dirla tutta, abbiamo notato tutti che tu e quel Corvonero di Leon vi piacete!" La schernì lui, diventando rosso per l'imbarazzo.
"Secondo te gli piaccio? Cioè voglio dire, no eeew, ma che dici!" Rispose imbarazzata e distogliendo lo sguardo da lui.

"Prendete la mia mano." Disse Sofia.
"Ci smaterializziamo?"
"Credo proprio di sì."
"Oh per tutti gli elfi!" Imprecò Scorp che aveva lo stesso problema della madre.
Mise anche lui la mano, e in un secondo si ritrovarono a King's Kross, di fronte a Harry, Ginny, Blaise, Luna, Hermione e Ron, e i loro figli, al binario nove e tre quarti.
"Mamma..." La richiamò Scopius, fermandola, mentre Charis e Draco continuarono a camminare.
"Che c'è Scorpius?" Gli chiese dolcemente, capendo che c'era qualcosa che lo turbava.
"E se finissi in Tassorosso?" Chiese preoccupato.

Infatti, loro nonno, Lucius, li aveva tormentati entrambi sul fatto che dovevamo finire in Serpeverde a tutti i costi.

"Scorpius...ascoltami, a me e al papà non importerà in quale casata verrete smistati. Qualunque essa sarà noi non potremmo esserne più fieri di voi.
E se fosse Tassorosso o Corvonero o Grifondoro, allora una di queste case avrà acquisito un fantastico e brillante mago.
E poi, in caso, il cappello parlante tiene anche conto della tua scelta."
"Davvero?"
"Sì. Pensa che a me non sapeva se mettermi in Grifondoro o Serpeverde."
"Grazie mamma." Disse tuffandosi per un abbraccio, per poi raggiungere gli altri.

"Ci mancherete." Dissero insieme i due amanti, prima che i figli salissero sul treno.
"Anche voi."
"Ci vediamo a Natale e cercate di non mettervi nei guai..." Continuò il padre.
"Emhhh..." Dissero i due guardandosi in modo complice.
"Ci vediamo a Natale!" Tagliarono corto salendo sul treno.

"Qualcosa mi dice che saranno l'incubo della McGranitt quei sei." Disse Ron, facendoli ridere.
"Di sicuro il cappello parlante impazzirà quando sentirà che è arrivata un'altra Weasley." Disse Harry, prima che il treno fischiasse e cominciasse a muoversi.
Mentre guardavo il treno rosso e nero allontanarsi, Draco cinse un braccio intorno alla spalla di Sofia, stringendola a se.
"Perché mi guardi così?" Gli chiese lei, incontrando i suoi occhi, dolcemente con un sorriso.
"Solo ricordi." Le rispose pensando a quanto fosse stato fortunato a trovarla.

Mai, nemmeno tra un milione di anni, avrebbe pensato che una persona potesse renderlo così tanto felice, stravolgerli la vita e dargli così tanto di cui essere grato.

La amava più di ogni altra cosa al mondo e lei amava lui allo stesso modo.

Lui era lei più di se stessa e di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, le loro sono le stesse.

𝑇ℎ𝑒 𝐸𝑛𝑑.

-It's simply complicated-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora